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“Giunta Landriscina, la peggiore di sempre”. Il devastante attacco (con parolaccia) di Giuseppe Guzzetti

Ci perdoneranno gli altri ospiti di Barbara Minghetti invitati oggi allo Yacht Club (Corrado Passera, fondatore e CEO Illimity, Marco Zalamena, Head od Hospitality EY Italia, Anita Longo, docente Marketing territoriale università IULM di Milano, Paolo De Santis, imprenditore e Mattia Palazzi, sindaco di Mantova). Ma Giuseppe Guzzetti, avvocato comasco già presidente di Regione Lombardia, senatore e presidente di Fondazione Cariplo, non si è solo preso la scena. L’ha letteralmente strappata a chiunque altri con un intervento politico devastante, coinciso con un durissimo attacco alla Giunta Landriscina uscente e al centrodestra in generale. Probabilmente in generale, sicuramente per quanto riguarda Como e la politica locale, il più feroce intervento mai pronunciato dall’avvocato.

Primo accenno – pesantissimo – riferito al flash mob “contro i banchieri” tenuto dal centrodestra a poca distanza, in contemporanea con l’evento del centrosinistra allo Yacht Club. Riferendosi ai partecipanti del presidio di contestazione (foto qui sotto, seguirà cronaca), Guzzetti ha usato l’espressione “quelli che stanno facendo gli scemi a poca distanza da noi”. E poi una battuta: “Parlano di banchieri, di poteri forti…Ma io non li ho mai incontrati i poteri forti”.

Poi ecco l’affondo durissimo sull’esecutivo uscente.
“Mi dà molto fastidio che abbiano cacciato Landriscina quasi che la responsabilità di questa amministrazione fosse solo sua, come se gli altri ora fossero tornati tutti angioletti. Li hanno ricandidati tutti, dopo la peggiore di tutta la storia repubblicana. Ma scusate che affidamento mi date?”.
E ancora: “Landriscina non era il commissario del Comune di Como, era il sindaco di una giunta, con i suoi assesori e con la sua maggioranza anche se persino all’ultimo non riusciva a garantire il numro legale. E poi – ha proseguito Guzzetti riferendosi a Giordano Molteni – hanno preso il “Papa stranierio” come candidato sindaco. Mi ruga un po’ che continui a parlare dei banchieri, del Pd nazionale, ma basta, parli della città”.

Sul sindaco uscente: “Landriscina era un medico bravissimo, ha inventato il 118, era un anestesista del Sant’Anna di valore ma non è per questo che poi diventi un bravo sindaco. Rimane la mia simpatia come medico e rimane il mio giudizio come sindaco. Resta il fatto che il centrodestra non può liberarsi la coscienza cacciando Landriscina e proclamandosi tutti vergini: tu assessore all’Urbanistica, cosa hai proposto?”

Lungo l’affondo poi su Villa Olmo che, come noto, nel 2014 Fondazione Cariplo, con Guzzetti ancora presidente, finanziò con 5 milioni di euro.

“La Giunta Lucini, di cui io ho sempre avuto un giudizio positivo, nel 2013 presentò un progetto complessivo e organico per il recupero di Villa Olmo, mettendosi assieme a Provincia e Camera di Commercio. La Fondazione stanziò cinque milioni, il Comune un milione, la Provincia 500mila euro e la Camera di Commercio 50mila euro per 8 milioni più o meno e includendo anche Villa Gallia. A quel punto, Lucini presentò il primo step del progetto organico e noi erogammo 2 milioni e 100mila euro. Ma questa amministrazione che se ne va ha lì 4 milioni e 800mila euro e ha lasciato passare cinque anni senza presentare nulla”.

“Nonostante un regolamento rigidissimo della Fondazione a cui io confesso ho fatto uno sbrego, perché se tu non parti entro 6 mesi ed entro due anni non chiudi il progetto, scatta la revoca dei fondi, a loro non è stato revocato solo per evitare polemiche visto che non ho grandi simpatie per questa giunta – ha proseguito Guzzetti – Addirittura sulle serre, qualcuno ha addirittura avuto la bellissima idea di spazzarle via perché ormai sono ammalorate. E allora, se la Giunta Landriscina avessero presentato progetti per 4 milioni e 800mila euro, avremmo una Villa Olmo nella piena disponibilità della comunità invece hanno chiesto deroghe e ora affittano il parco al marajà per avere qualche milione. Non sto facendo il fazioso, vi ho portato atti e fatti. Meditate su questi comportamenti e pensate che cacciando Landriscina ma poi ricandidando tutti gli uscenti avremo gli stessi assessori, gli stessi risultati e faranno la stessa compagine. Ora abbiamo bisogno di una squadra coesa e allora, lunga vita a Barbara Minghetti”.

Prima di Guzzetti, era intervenuto Corrado Passera.

“Como deve essere attrattiva tra è già comasco e chi sarà un futuro cittadino temporaneo, il turista – ha affermato – Sul turismo: gli imprenditori si sono dati da fare, Como è imparagonabilmente più nota e attrattiva rispetto a dieci anni fa. Ma il fatto di essere una delle location più note al mondo è solo l’inizio e l’amministrazione ora deve allungare la stagione turistica. Però attenzione: non tutti i turismi hanno una valenza positiva e dedicare la tassa di soggiorno a iniziative comuni e condivise per allungare la stagione è molto importante. Villa Olmo, in questa prospettiva, deve essere una calamita”.

“La città deve dedicarsi a diventare uno dei luoghi della formazione del mondo e dove far nascere con un incubatore nuove aziende, ne avremo tutti i benefici del mondo. Como ha già scuole adeguate e potrebbe essere fino all’università una delle città dove si formano le competenze che porteranno lavoro – ha aggiunto Passera – Sul fronte delle Startup, Como è già un benchmark a livello nazionale, grazie a ComoNext che è un modello da portare in giro per l’Italia. Questo ha un indotto di energie e non solo di volumi. Noi abbiamo decine di luoghi abbandonati che possono diventare calamite e motori: vanno sistemati e iperconnessi. Se poi aggiungiamo che Como è in mezzo a un ambiente industriale e innovativo come pochi, si capisce come tutte le forze vadao messe assieme per diventare il luogo degli innovatori, a cui affiancare strutture, impianti sportivi, un campus per orientare le scelte verso di noi”.

“La città ha bisogno del “clic”, di far succedere queste cose – ha concluso – e quel “clic” deve venire da un’amministrazione che voglia queste cose, che sia ossessionata dal realizzarle in tempi ragionevole. Se c’è un sindaco che le cose le vuole, poi le cose succedono, con pubblico e privato che dialoghino e mettano assieme le forze”.

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