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Gli altri discutono amabilmente. Poi entra Negretti: in 30 secondi stronca De Santis e la Commissione sicurezza

La scena probabilmente è destinata a restare negli annali delle cronache politiche di Como. Ed è esattamente la seguente. Per una mezz’ora abbondante, la prima Commissione consiliare si riunisce nella sala al piano terra di Palazzo Cernezzi per discutere su una delle battaglie che stanno più a cuore a Fratelli d’Italia e nello specifico al consigliere Sergio De Santis: l’istituzione di una nuova (aggettivo essenziale per capire la vicenda) Commissione ad hoc in tema di sicurezza cittadina.

Tutti d’accordo.

Poi arriva l’assessore alla Polizia locale, Elena Negretti, e stronca in 30 secondi di intervento il senso stesso dell’iniziativa.

Ma partiamo dall’inizio.

La seduta già non parte benissimo, poiché la Lega – ampiamente contraria a questa iniziativa dei Fratelli e infatti non firmataria della proposta di delibera – boicotta scientificamente la seduta per ordini superiori, con le assenze di Alessandra Bonduri e Claudio Borghi.

Poi, però, la discussione decolla. De Santis motiva dunque la richiesta della nuova Commissione (sarebbe la quinta, in totale) per poter discutere in una sede dedicata, che oggi non c’è, dei temi più rilevanti in materia di sicurezza, di possibili provvedimenti da trasformare poi in delibere per il consiglio, per ascoltare i cittadini, i quartieri e chiunque abbia proposte, idee o problemi legati alla questione.

Con qualche minimo distinguo (Vittorio Nessi di Svolta Civica chiede che il nuovo organismo si occupi anche di legalità e antimafia, il pentastellato Fabio Aleotti punta anche sui temi delle ecomafie), tutti i presenti – Forza Italia e la ex Antonella Patera in primis, mentre molto prima erano usciti Alessandro Rapinese e Fulvio Anzaldo – si dichiarano d’accordo sulla nascita del nuovo soggetto, che avrebbe dunque un presidente (favoritissimo, ovviamente, lo stesso De Santis), un vicepresidente e un iniziale ciclo vitale di due anni.

Poi, però, il clamoroso colpo di scena.

In sala, quando mancano pochi minuti alla chiusura della seduta, entra l’assessore alla Polizia Locale Elena Negretti (lista civica Insieme per Landriscina, vicinissima alla contraria per eccellenza alla nuova commissione, ossia il vicesindaco leghista Alessandra Locatelli). E in pochi secondi, in una stanza improvvisamente ammutolita, Negretti distrugge il “sogno” di De Santis. “Vorrei solo dire – afferma l’assessore – che d’accordo con il sindaco e con gli altri assessori, stiamo pensando di avviare l’iter per inserire in questa commissione permanente il tema della sicurezza”.

Elena Negretti

Fine. Negretti, terminata la comunicazione che è la demolizione sistematica della nuova commissione, si alza e se ne va. La sala, quasi stordita dall’evidente potenza politica delle due brevi frasi, resta dapprima in silenzio e poi la seduta di scioglie.

Chiarissimo il significato delle affermazioni posate con forza sovrumana da Negretti sul tavolo: niente nuova commissione autonoma, al massimo una “costoletta” di una già esistente; niente presidenza possibile per De Santis, uno schiaffo a Fratelli d’Italia e Forza Italia (ma tutto sommato anche all’appoggio di parte dell’opposizione) dato in pieno volto, in sede pubblica, senza remore.

Stizzita ma composta la (pur velenosa) battuta finale di De Santis: “Le parole di Negretti? Possono fare quello che vogliono, è la logica del Gattopardo: tutto cambia perché nulla cambi”.

La sensazione è che sulla nascita o meno della commissione sicurezza nella maggioranza di centrodestra stiano per confluire settimane, se non mesi, di tensioni interne e vendette che non faranno prigionieri.

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