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I bonus 600 euro mai arrivati, Butti attacca: “Scandalo e farsa. L’impero burocratico contro i cittadini”

Monta il caso dei 600 euro promessi dal governo ai lavoratori autonomi e in una parte ancora consistente mai arrivati a destinazione via Inps.

“Rischia di assumere i contorni del vero e proprio scandalo o nella migliore delle ipotesi della farsa, se non fosse che in realtà è una tragedia economica per i cittadini – afferma il deputato comasco di Fratelli d’Italia, Alessio Butti – In queste ore l’Inps, ancora in arretrato con migliaia e migliaia di domande sta rispondendo ai cittadini che ancora devono percepire il bonus di Marzo che la domanda è respinta “poiché non risulta iscrizione alla gestione separata”, che come è noto è uno dei requisiti normativi per avere diritto alla erogazione del bonus”.

Butti cita anche un caso pratico: “Con buona pace dell’ordine di protocollo, un esempio reale, ma preso a caso: la domanda n. 21580 in Italia ha avuto risposta – di diniego, per di più – solo dopo 56 giorni”.

“Il cittadino che si vede respinta la domanda ha due opzioni: cliccare sul bottone “Rinuncia”, forse un auspicio per Inps e governo, o produrre idonea documentazione nel termine di 20 giorni dalla data di comunicazione del diniego alla domanda – prosegue Butti citando altri esempi – Sembra tutto semplice: basta allegare la prova documentale della iscrizione alla gestione separata e attendere (altri venti giorni) la risposta dell’Istituto. La risposta, questa volta, è tempestiva: Il documento non è leggibile. E dunque l’istanza è irricevibile. Con la conseguenza che, trascorso il termine per questa sorta di impugnativa, il diniego diventa definitivo e si perde definitivamente il diritto al bonus”.

“Siamo in presenza di un ingegnoso sistema, frutto della più imperante burocrazia in danno del cittadino, che questa volta però assume i contorni della illiceità (oltre che della inaccettabilità) e della vera e propria presa in giro che il cittadino deve subire – conclude il deputato comasco – Riecheggiano ancora le parole del Presidente Inps Tridico (“stiamo riempiendo gli italiani di soldi”)”.

Da questa serie di considerazioni, dunque Butti ha già predisposto un’interrogazione per chiedere al governo “quali provvedimenti intenda assumere il ministro interrogato rispetto a quanto illustrato in premessa; se il ministro sia a conoscenza delle dinamiche operative di Inps e quale sia la sua opinione in merito; che senso abbia sbandierare fantomatiche e ripetute promesse piuttosto che preoccuparsi dell’efficienza dell’INPS o della effettiva disponibilità di risorse che evidente non giungono a destinazione”.

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