Ha suscitato qualche stupore tra le famiglie il voto favorevole del gruppo di centrosinistra in Provincia, Democratici e Civici per la Provincia di Como, alla delibera che di fatto recepisce, oltre al piano per l’intero territorio, anche le riorganizzazioni e le chiusure già approvate dal comune di Como. Facile capire qualche disorientamento tra le famiglie direttamente implicate dai forti cambiamenti nel capoluogo e da tempo sul piede di guerra in particolare contro le chiusure. Tanto più che sabato 25 ottobre il Pd sarà compattamente a sostegno del presidio contro l’addio alla primaria di Ponte Chiasso.
A spiegare il perché di quel voto in consiglio provinciale, in serata è dovuto intervenire il segretario cittadino del Pd, Daniele Valsecchi, con l’intervento che riportiamo integralmente di seguito.
In merito alla delibera del consiglio provinciale scuole, provo a chiarire i dubbi e le domande che ci arrivano da famiglie e genitori.
Il consiglio provinciale non può intervenire nel dettaglio delle decisioni prese dai comuni, i quali sono esclusivamente competenti in materia di riorganizzazione scolastica delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie). Può solo, fondamentalmente, prenderne atto. Il fatto di avere inserito in maniera esplicita nella delibera le valutazioni contrarie e i dubbi dell’ufficio scolastico è un aspetto significativo, per eventuali passi successivi, e per dare ulteriore forza e significato alle proteste.
La dichiarazione di voto del centrosinistra esplicita ancora di più la negatività delle scelte del comune di Como. Ma di più non si poteva fare, il consiglio provinciale in questo ambito non è il superiore del consiglio comunale. Non era possibile votare contro a tutto il piano, avrebbe bloccato la situazione scuole di tutta la provincia di Como.
La lotta contro le decisioni sbagliate dell’amministrazione Rapinese continua, ma non si poteva risolvere definitivamente in consiglio provinciale.