RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

Il durissimo alterco Nessi-Rapinese sul rispetto delle donne finisce in Tribunale

Rischia di finire in Tribunale la discussione sulla mozione di sfiducia presentata dalla lista Rapinese Sindaco contro l’assessore Elena Negretti. Ma la “grande accusata” in realtà c’entra poco o nulla, poiché il devastante scontro è divampato tra il capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi, che (annunciando che la lista non voterà la sfiducia) ha attaccato frontalmente Alessandro Rapinese. Il quale, poi, ha replicato annunciando l’intenzione di rivolgersi alla Giustizia.

“Purtroppo – ha esordito Vittorio Nessi – prima del pacato intervento della consigliera Mantovani (la quale ha materialmente illustrato la mozione di sfiducia del gruppo rapinesiano, ndr) la presentazione della mozione è stata accompagnata da interventi, interviste, suggestioni del consigliere Rapinese connotati da allusioni, pettegolezzi e ironie al solo scopo di ridicolizzare la figura umana dell’assessore Negretti”.

Nessi ha davvero spinto sull’acceleratore della polemiche: “Attacchi con la greve banalità dei luoghi comuni usualmente utilizzati contro le donne – ha proseguito l’ex pm – e spiace constatare che nemmeno tra chi gli è vicino nessuno ha mai avuto la sensibilità di biasimare simili eccessi. Rapinese non è nuovo a certi atteggiamenti. Si tratta di condotte che non ledono soltanto in maniera del tutto gratuita il diritto al rispetto per l’immagine del politico ma se non fermamente contrastate comportano offesa alla dignità di questo consesso. Non è questo e non sarà mai questo il nostro modo di fare politica, prendiamo le distanze dal consigliere Rapinese per fissare un limite invalicabile all’imbarbarimento della politica”.

A tono la replica di Alessandro Rapinese: “Quanto affermato è assolutamente grave, avete tutti sentito le parole del consigliere Nessi. Nulla hanno a che vedere con la mozione. Che Nessi risponda di fronte ai Tribunali della Repubblica è una cosa, e chiedo gli atti nel più breve tempo possibile”.
Poi Rapinese ha chiesto al presidente Anna Veronelli di valutare la nomina di una commissione consiliare a 3 membri “che indaghi e riferisca sulla fondatezza dell’accusa”, cioè le parole pronunciate da Nessi (Veronelli, spiazzata dall’inusuale richiesta, ha annunciato una verifica per domani con la segreteria generale su come procedere).

“Non posso permettere a nessuno e men che meno a un ex magistrato di poter infangare la mia reputazione su un argomento così delicato – ha comunque proseguito Rapinese – Sono allibito dalla serie di insulti che sono stati rivolti alla mia persona e che hanno toccato anche la mia relazione con le donne. Non avessi orgogliosamente una relazione con la stessa donna che ho onorato senza tradirla e con il massimo dell’impegno in 18 anni. Non posso permettere a nessuno, tantomeno a un ex magistrato, di poter infangare la mia reputazione su un tema così delicato”.

Per quanto riguarda la mozione di sfiducia vera e propria, la discussione mentre scriviamo (ore 23.40) è ancora in corso. Ma il documento, salvo colpi di scena del tutto inverosimili, sembra “spacciato” e destinato a essere largamente bocciato (la maggioranza appare compatta e, come detto, sicuramente anche Svolta Civica non appoggerà il documento del gruppo di Rapinese).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Personalizzare l’azione politica è il modo migliore per renderla inefficace.
    La richiesta di sfiducia è nata da una serie di critiche, assolutamente giustificate, sull’operato di un Assessore. Non serve molto sfiduciare un Assessore Comunale (la fiducia a un Assessore è del Sindaco e non del Consiglio) ma sicuramente è un’azione politica rilevante: dico pubblicamente che non ti ritengo idoneo a svolgere l’incarico che ti è stato affidato. La critica è sul fatto che non sei in grado di svolgere l’incarico; non è una critica alla tua persona ma solo alla capacità di assolvere l’incarico di Assessore.
    Quando invece la critica è sulla persona, si difende la persona e non l’operato dell’Assessore.
    È quello che è successo. Un galantuomo (il Consigliere di Scelta civica) ha difeso la persona (l’Assessore) anche se, probabilmente, è molto critico sul suo operato! La mozione è diventata inefficace e se ne parlerà solo per ricordare le presunte offese alla persona e non le reali critiche all’Assessore.
    Credo che il nostro simpaticissimo Consigliere d’opposizione si stia impegnando moltissimo ma i risultati, per ora, non valgono gli sforzi! ….e la mia modesta critica non è alla persona (che si impegna) ma all’azione politica (inefficacia degli sforzi).

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo