C’è un doppio campanello d’allarme che suona per la stabilità politica del centrodestra tra Como e (soprattutto) Erba. Si tratta di due partite politiche che, almeno a livello ufficiale, sono state chiuse con la nota condivisa dalle segreterie regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sabato scorso.
In estrema sintesi, il documento ha reso definitive le due candidature a sindaco più attese in vista delle prossime elezioni comunali: a Como via libera all’ex primario ed ex sindaco di Lipomo Giordano Molteni in quota Fratelli d’Italia; mentre a Erba ok alla discesa in campo dell’attuale coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Barni, Mauro Caprani.
Ufficiale: Giordano Molteni candidato sindaco a Como, Mauro Caprani (Fi) a Erba
Sebbene con ampio ritardo rispetto a previsioni e scadenze i giochi sembravano chiusi su entrambi i fronti. Eppure, a oggi, ancora qualcosa da registrare c’è, soprattutto nella città brianzola che si appresta ad avviare il dopo Veronica Airoldi (la quale, nel 2017, non venne sostenuta da Fratelli d’Italia che le schierò contro Claudio Ghislanzoni, poi sconfitto di misura).
Ebbene, pur essendo difficile che una così clamorosa spaccatura del centrodestra erbese possa ripetersi, il clima in Brianza è tutt’altro che sereno. E ancora una volta, sono proprio i meloniani i più intemperanti poiché la candidatura di Caprani, appresa di botto sabato scorso tramite nota milanese, non è stata affatto digerita bene da diversi esponenti di Fratelli d’Italia che, sotto sotto (ma nemmeno troppo sotto) avevano sperato e spinto perché anche anche lì, come a Como, si arrivasse a un candidato del proprio partito (in particolare era stata avanzata agli alleati una quaterna di nomi, poi scartati a tra Milano e Roma a favore del coordinatore forzista).
Nelle ultime ore, gli echi dei malumori erbesi sono arrivati fino a Como. E, addirittura, i rumors più estremi danno alcuni esponenti di spicco di Fratelli d’Italia a Erba, sia dentro sia fuori il Comune, pronti a lasciare il partito per provare un bis della corsa autonoma del 2017 sotto nuove vesti civiche e con un proprio candidato sindaco. Alcuni rumors delineano poi uno scenario persino più estremo: quello che vorrebbe addirittura qualche possibilità che FdI – per insurrezione della base e non dei vertici provinciali – alla fine nella città brianzola non sostenesse Caprani, nonostante l’input dei vertici milanesi e romani. E questo, semmai si verificasse, potrebbe determinare scosse telluriche anche a Como, dove in quel caso sarebbe Forza Italia, molto probabilmente, a rendere pan per focaccia e a prendere in considerazione un addio alla coalizione per una marcia autonoma.
Rumors, si diceva. Addirittura fantapolitica, secondo chi invece è convinto che entro una manciata di ore tutto rientrerà nella norma in entrambe le città. Ma di sicuro, finora, anche il solo clima di incertezza è bastato a paralizzare le concrete discese in campo di tutti e due i candidati. Basti pensare che, tenendo presente che con ogni probabilità il primo turno delle comunali si terrà il 22-23 maggio o al più tardi la settimana successiva poiché con il secondo turno dovrebbe coincidere anche il referendum che per legge non può andare oltre il 15 giugno, entro un mesetto dovranno essere già depositate le liste dei partiti. E quindi ufficializzati i programmi e le alleanze. Ma, a oggi, sia a Como che a Erba, non solo i due aspiranti primi cittadini non hanno ancora tenuto un solo incontro pubblico con sostenitori e cittadinanza, ma nemmeno la presentazione pubblica è avvenuta (per il capoluogo si parla di domenica prossima, ma in via del tutto ufficiosa).
Insomma, da Como a Erba (con quest’ultima adesso vero fulcro di ogni decisione/reazione a catena), il cammino del centrodestra verso il voto resta decisamente faticoso.
5 Commenti
Ma quali giochetti di palazzo o “pessima figura”! Tutti esperti di politica e non riuscite neanche a capire che la politica vuol dire anche saper VALUTARE le situazioni che col tempo mutano e saper prendere decisioni diverse in base al CONTESTO. Ma niente, tutti esperti di banalità da ripetere sempre uguali sotto ogni articolo. Provate a capire qualcosa, leggete, informatevi, così magari non ci tocca leggere gli stessi commenti per i prossimi tre mesi.
Quindi FdI sostiene come candidato sindaco nel capoluogo di provincia la stessa persona che neanche due anni fa ha osteggiato in un paese di neanche 6.000 anime? Che pessima figura …
Questi giochi di palazzo allontano sempre più i cittadini, quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti, dalla politica e dalla partecipazione
La cosa straordinaria l’ha fatta proprio il mitico Caprani.
Prima ha affondato Landriscina a Como, poi ha servito Como a FdI guarda caso riservando Erba a FI… che si è preso lui!
Andate tutti a lezione da questo fuoriclasse che avrebbe fatto impallidire Rumor!
Una serie di notizie errate