E il piddì che dice?
Domanda che rimbalza da un giorno tra loculi e stanzone dei bottoni della politica cittadina dove, peraltro, risulta le chat siano tutt’ora oltre il punto di fusione anche degli animi più temprati.
Già, è calata ieri da queste pagine la bombona estiva, tutt’altro che un gossip o un tradizionale sussurro toto-elettorale:
Sul nome di De Santis è in corso la costruzione di uno schema preciso, in parte da affinare, dove lavorano nomi e cognomi pesanti della politica e della cosiddetta società civile (nel pezzo sopra ampi retroscena).
Tutto sommato, si direbbe, l’uovo di Colombo. E pare che il supermanager e imprenditore lariano si sia riservato il mese di luglio per deliberare.
Ma non è tutto oro. Almeno non per una larghissima fetta dei Dem, molti alla notizia, sono letteralmente cascati dalle nuvole. Eppure alla trattativa con De Santis starebbero partecipando alcuni vertici del partito (come scrivevamo ieri: di sicuro non all’insaputa del potentissimo neotesserato, il comasco Giuseppe Guzzetti).
Che fare di meglio dunque se non interpellare la segreteria provinciale? “De Santis? Un nome come altri”, risponde algido il segretario Federico Broggi che poi precisa fulmineo “le decisioni si prendono in seno alla coalizione, il Pd non impone nomi, ci si confronta con tutte le liste. Poi è evidente che anche la società si sta muovendo. Alcuni nomi emersi quali possibili candidati hanno fondamento”.
Quali?
Non lo dico. Poi ci sono nomi fantasiosi.
Quali?
Non rispondo per rispetto della coalizione, questo dibattito deve rimanere all’interno senza fughe in avanti.
Quindi De Santis è una fuga in avanti.
Non so se lo sia, non ho parlato con lui.
Ma sarebbe un buon candidato?
Come ho detto, un nome come un altro.
Eppure i movimenti di cui diamo conto sono reali, verificati.
Non voglio commentare.
Mi pare un filino polare segretario.
Non esprimo giudizi. De Santis è una persona di grande valore e la sua storia lo dimostra. Ma se mi chiedete se sia un buon candidato sindaco non mi esprimo.
E’ molto in linea con il segretario, il capogruppo Dem a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti. “Il nome di De Santis non è mai uscito nel dibattito ufficiale del partito, non mi scandalizzo se qualcuno (del partito, Ndr) lavora all’esterno ma le decisioni competono agli organismi”.
Ok, ma è un nome che le piace?
Bella domanda. Io dico che in questo momento è stato fatto un percorso per tenere insieme il centrosinistra su molti fronti. Il candidato sindaco dovrà rispecchiare questo percorso.
De Santis lo rispecchia?
(Ride) Chiedetelo alla coalizione. I segretari stanno lavorando da mesi, se si vuole un percorso diverso lo si dica.
Comunque non ha detto no a De Santis.
Si vagliano tutti i nomi. Non si sprechi il lavoro delle segreterie, se alcuni esponenti Pd vanno in direzioni diverse si finisce per delegittimare i segretari che non mi risulta sappiano qualcosa dell’ipotesi De Santis. Ha ragione Broggi quando dice niente fughe in avanti e qualsiasi cosa accada alle prossime elezioni il simbolo del Pd dovrà esserci.
Mi sembra che stiamo qui col convitato di pietra sulle spalle.
Cioè?
Quell’esponente Pd che conduce la trattativa e di cui non fate il nome.
Lei lo sa chi è?
Sì, quasi certamente, e lei?
Anche. Lo scriverete?
Giusto due verifiche poi sì.
2 Commenti
Che qualcuno si muova a livello personale, avviene in qualsiasi partito.
Ma questo non rappresenta mica la posizione del PD, come invece la ricostruzione di ComoZero vuol lasciare intendere nei suoi retroscena sulla fantomatica grossa coalizione.
Broggi e Fanetti lo dicono in maniera abbastanza chiara.
Scoop che in realtà non lo erano.
Il PD ha degli organismi istituzionali che lavorano alla luce del sole e altri, non istituzionali, che lavorano nell’ombra? Dall’intervista sembrerebbe proprio così. Allora quando il Segretario Provinciale, Broggi, e il CapoGruppo a Palazzo Cernezzi, Fanetti, parlano di coalizione si riferiscono a quella con cui stanno trattando loro o a quella con cui sta trattando la segreteria ombra? E il PD, che si presenterà con il proprio simbolo alle elezioni, è il PD ufficiale o quello ufficioso? Mah…. Nel PD a Como l’unica cosa su cui non ci sono dubbi, è che ognuno fa come gli pare. Un ultimo dubbio. Ma quelli con cui gli altri partiti di centrosinistra stanno discutendo sono quelli che “contano” di più o sono quelli che non “contano” per niente? To be or not tu be, that is the question! ?