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Il popolo di Salvini in fondo è sempre verde: nella folla di Como tornano il Nord e la Padania

L’articolo che state per leggere è stato pubblicato su ComoZero settimanale del 5 aprile scorso, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

“Con quella barba devi essere un comunista” ci apostrofa un militante, abbandonandosi a una risata fragorosa, mentre ci consegna il pass stampa per accedere all’area palco dove tra qualche minuto Matteo Salvini, leader della Lega, vicepresidente del Consiglio, ministro dell’Interno, parlerà a una piazza Verdi gremita.

La folla inquieta nell’attesa è un blocco punteggiato da felpe e sciarpe color Padania (tra le persone trionfa ancora il verde anche se il colore ufficiale oggi è il blu). Il gazebo del merchandising vende più recenti magliette e braccialetti su cui campeggiano in bianco #Tralagente o “Io sto con Salvini”.

Quirino, 86 anni, aspetta camminando in tondo impaziente, con le mani intrecciate dietro alla schiena. Una bandana verde (!) a rose camune gli cinge collo. “Se parlo non smetto più – ci avverte, tra il serio e il faceto, quando chiediamo perché è importante essere in piazza – vorrei poter salire su quel palco con il microfono in mano e dire quanto male ha fatto la sinistra in tutti questi anni. Ma meglio di no”. Quirino è con la Lega dai tempi dell’ampolla d’acqua del Po. Ma per lui la Lega di ieri è in continuità con quella di oggi. “Matteo è un leader perché ha avuto un ottimo maestro: Bossi”.

Attaccato alle transenne di metallo, Simone, 15 anni, di Parè, ha una felpa verde (!) con la scritta “Como – Padania”.  Essere adolescente oggi significa conoscere solo la decadenza della Lega Nord, tra cerchi magici e lauree albanesi. Ma Simone ha le idee chiare. “È ingiusto che i miei genitori lavorino duro per poi vedere la gente del Sud arrivare a non fare nulla – poi specifica – lo stesso vale per i barconi carichi di immigrati”. Un amico di Simone ci mostra degli adesivi con una scritta “Prima il Nord”, ormai superata per il movimento nazionale che la Lega vuole essere. “Mettilo subito via che finisce male” esclama una mamma preoccupata.

Tra i fantasmi delle secessioni passate che visitano la piazza, è facile notare diversi stranieri pronti a farsi immortalare con il ministro dell’Interno. Oliveira, 40enne, del Brasile, scruta il palco dai margini della piazza e si dice elettrizzata dal vedere Salvini, politicamente vicino al presidente conservatore brasiliano Jair Bolsonaro.

“Io sono qui da tanti anni. Sono arrivata con l’aereo. Non faccio nulla di male. Sono con Salvini, sì”. La folla si contrae in uno spasmo poderoso all’entrata di Salvini. Qualche spettatore si lamenta con gli agenti in borghese che troppo in fretta lo scortano sul palco, dove viene acclamato come una rockstar.

Qualcuno filma l’intero comizio. L’arma d’elezione del popolo di Matteo è lo smartphone, a braccio teso, spianato in un selfie. Su una cover, tra le prime file, si legge “Io sto con Salvini”. Durante il discorso, il ruggito della folla esplode a ogni riferimento alla sinistra, alla Boldrini, ai porti chiusi, all’Europa, a Juncker che non può dirci come fare il missoltino, alle paratie e la Pedemontana.

Poi, il comizio si conclude ma Salvini rimane a scattare dei selfie.

A un lato della piazza, Cesare, un controllore di treni, attivista della prima ora, si dice contento per le cose che Salvini ha fatto per garantire la sicurezza sua e dei colleghi. Cesare si accompagna a un amico, con una fascia verde (!) in testa, a cui chiediamo cosa pensa del discorso del ministro dell’Interno. De Gregori risuona dalle potenti casse del palco e non riusciamo a cogliere il nome dell’intervistato che risponde, convinto: “Salvini è un grande. Cosa c’è da pensare?!”.

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8 Commenti

  1. Un post che sta facendo molto discutere, soprattutto alla luce del dramma che si sta consumando in Francia, dove lentamente va in fumo uno dei patrimoni dell’umanità, un monumento dal valore inestimabile. Prima di rivedere Notre Dame in tutto il suo splendore bisognerà aspettare molti anni, e la scelta di Salvini, in una sera come questa, di dedicarsi ad un programma tipicamente trash mentre sono in corso le dirette da Parigi ha fatto storcere il naso a molti utenti social. Non a caso questa sua ‘provocazione’ ha scatenato migliaia di commenti, con decine e decine di utenti che non l’hanno presa per niente bene.

    Si va da un semplice “Ottimo tempismo…” a “Brucia un pezzo della nostra storia umana e a lei non gliene frega nulla”, fino a commenti più articolati come: “Un ministro dell’interno europeo che in una giornata come questa guarda il GF e lo scrive anche in modo orgoglioso è una vergogna indicibile…da cittadino europeo mi vergogno profondamente per lei,per la sua cultura e la sua etica politica”. Molti utenti non criticano la scelta televisiva, in quanto ognuno è libero di guardare ciò che vuole in televisione, ma da un ministro del calibro di Salvini il popolo dei social si aspettava un’attenzione maggiore ad un evento così disastroso e drammatico come quello che sta avvenendo a Parigi. ????

  2. La Lega di Bossi/Miglio/Maroni era un movimento nato per difendere la prerogativa che la Lombardia e il Nord Italia, territorio economicamente ricco, civile e cosmopolita, fosse preservato dai costosi tentativi assistenzialisti (Cassa del Mezzogiorno ecc) che le politiche dei Governi di allora perseguivano a favore del resto d’Italia.
    La Lega di Salvini fa l’esatto contrario. Sta distribuendo a pioggia soldi nel Sud Italia (RdC), si appresta a coprire il debito di Roma, sta assecondando il M5S in politiche di deindustrializzazione, è sovranista, anti-europea, statalista …
    Non so se è una strategia vincente per Salvini e per la Lega. È evidente però che il dazio lo pagherà il territorio per il quale la Lega è nata e che dovrà finanziare tutto. Poveri gli amici “baluba” che pensano che sia la Lega di allora! A breve si ritroveranno delusi come la “vecchia sinistra” che ha creduto nel “ciclone” Renzi.
    Cambiano i partiti e i leader ma non cambia il senso di spiazzamento di chi pensa che la politica di oggi abbia ancora una connotazione ideologica….

  3. Ma Simone ha le idee chiare. “È ingiusto che i miei genitori lavorino duro per poi vedere la gente del Sud arrivare a non fare nulla – poi specifica – lo stesso vale per i barconi carichi di immigrati”

    Simone non ha le idee chiare, semplicemente è stato riempito di slogan che ripete senza saperne il senso.
    Almeno avvisatelo che è la Lega a sostenere il reddito di cittadinanza dove chi lavora paga (tramite le tasse) il reddito a chi non lavora.

  4. Ed il taglio delle pensioni con furto dai 1500 € lordi (!!!) ogni mese già iniziato da gennaio 2019 che vuol dire oltre 3.000.000 di euro per quota 100 e reddito di cittadinanza per il voto di scambio… se la gente non si sveglia e la smette di votare M5S e Lega ( che non c’en Più con la Padania) ma solo “rubare” soldi a chi ha lavorato e versato contributi… onestamente !!!!

  5. Si é continuato a scrivere di una piazza Verdi gremita, e anche il nostro buon giornalista Matteo usa qui il medesimo aggettivo
    Ma di gremito
    /gre·mì·to/
    aggettivo
    Pieno, strapieno, pieno zeppo
    Io francamente passandoci quel giorno non l’ho vista strapiena, 300 o 400 persone e nulla più.
    Caso singolare poi che in decine e decine di foto pubblicate nemmeno una presa dall’alto per fornire l’immagine reale della piazza durante il comizio così da permettere a tutti una corretta valutazione

  6. Chissà’ se la penseranno ancora così quando con lo loro tasse pagheranno il reddito di cittadinanza agli abitanti di Napoli! Il solo comune di Napoli ha più richieste di tutta la Lombardia! Certo che si deve proprio essere Ignoranti per non capire che li stanno prendendo in giro!!!

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