Fresco di nomina a coordinatore provinciale di Forza Italia (qui la prima intervista) il consigliere regionale Sergio Gaddi è stato accolto quest’oggi dai colleghi di coalizione in un piccolo summit mattutino di benvenuto. Al tavolo con l’azzurro la coordinatrice provinciale della Lega, Laura Santin (l’incontro nella sede del partito in via Dottesio), e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari. Quest’ultimo e Gaddi peraltro sono già stati compagni di viaggio nella giunta del secondo mandato di Stefano Bruni.
“Un primo contatto e un benvenuto”, spiega Molinari deludendo tristemente le aspettative (quantomeno giornalistiche) di chi sperava in un super vertice segreto ricco di spunti e retroscena da cucinare poi per i lettori. “Abbiamo affrontato un discorso generale in vista del 2024, anno in cui oltre ottanta sindaci e consigli comaschi saranno rinnovati, tra questi alcuni pesanti come Cantù, Mariano Comense e Arosio (ci saranno anche le Europee, Ndr)”. Poco o niente si è detto circa il Comune capoluogo. “Bisogna cominciare a fare un’ opposizione più incisiva”, sottolinea comunque Molinari. Valutazione certamente condivisa da Gaddi, viste le parole pronunciate nell’intervista che ci ha rilasciato subito dopo la nomina: “Rapinese, un’elezione casuale. I suoi pochi risultati, solo frutti della giunta precedente”.
Vero anche però che il centrodestra, almeno fino a oggi, non ha propriamente dato battaglia dura alla maggioranza e al sindaco Alessandro Rapinese. I consiglieri meloniani Lorenzo Cantaluppi e Tony Tufano (certo non per la gioia di Molinari) sono sempre piuttosto teneri in aula, tanto da spingere (anche per questo ma non solo) l’ex candidato sindaco Giordano Molteni ad abbandonare il partito e a passare nel gruppo misto. Dichiarava infatti in un’intervista su queste pagine: “Voglio sia lecito prendere posizione e tirare le fila. O la danza mi viene concessa e mi viene concesso di condurla in un certo modo o, se devo essere condizionato, mi trovo a disagio“. Parole pesanti, segno di un logoramento profondo anche perché Giordano Molteni, uomo dall’intelletto fino e dalla vastissima cultura, non può essere accusato di essere un irriducibile estremista.
Poi c’è la Lega. Sicuramente accogliente (quando non ammiccante) con la maggioranza fin che tra i banchi sedeva il ministro Alessandra Locatelli e oggi con la venuta in subentro della consigliera (fu assessore con Landriscina) Elena Negretti diventata un filino più tagliente ma ancora senza mordente effettivo.
Infine Forza Italia. Anche qui si pone un problema, Alessandro Falanga è stato eletto per Noi con l’Italia, che corse in raggruppamento alla scorse amministrative appunto con i berlusconiani. Quindi il consigliere non riferisce direttamente a Gaddi. Fatti questi conti bisogna capire se l’auspicio di Molinari potrà poi essere plasticamente rappresentato nell’azione politica del centrodestra in aula, o se rimarrà una, pur sincera, speranza per altri 4 anni e rotti.
2 Commenti
Il nuovo che riavanza !!!! Che ondata di freschezza, di novità……
Al netto di Giordano Molteni e Alessandro Falanga, qualcuno pensa che il trio Cantaluppi, Negretti, Tufano voglia fare opposizione al candidato sindaco che hanno sostenuto anche prima del ballottaggio??? Elena Negretti tagliente? Ma su quale canale? Non di certo sulle dirette del Consiglio Comunale. Quanto Cantaluppi e Tufano sono impegnati a pensare al dialetto…