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In 200 con Majorino per l’ospedale di Menaggio: “Vinceremo e lo rifonderemo. E basta ricatti sulle liste d’attesa”

Circa 200 persone oggi a Menaggio all’incontro con il candidato alla presidenza di Regione Lombardia per il centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, sul futuro dell’ospedale di Menaggio.

Presenti anche Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico e capolista Dem alle prossime elezioni regionali, i candidati consiglieri regionali del PD, Maria Cristina Redaelli, Edoardo Pivanti, Gianni Imperiali, il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, la deputata del PD Chiara Braga, e Alessandro Rossi candidato consigliere della lista civica a sostegno di Majorino.

“La realtà dell’ospedale di Menaggio dimostra tutto ciò che non funziona nel modo del centrodestra di concepire il diritto alla salute sul territorio. L’Erba-Renaldi di Menaggio va potenziato e rilanciato. Torneremo da vincitori e decideremo come rifondare non solo l’ospedale ma tutto il sistema sociosanitario lombardo dalla base, dai presidi territoriali che servono alle comunità” ha dichiarato Majorino.

“Abbiamo bisogno di un governo regionale che stia fuori dal palazzo. Una regione che venga in aiuto delle persone. L’aspetto sanitario ha ovviamente la priorità – ha aggiunto il candidato presidente – La ricostruzione parte dalle liste d’attesa: viviamo un ricatto: se paghi ti curi oppure aspetti. Ma se paghi l tasse da una vita, se lavori, se sei un pensionato: perché dovresti pagare due volte? Non si può fare profitto sulla pelle delle persone. Faremo un provvedimento d’emergenza per abbattere le liste d’attesa nei primi 100 giorni della nostra amministrazione. Investiremo in medicina generale perché sta arrivando uno tsunami con una riduzione del 40-50% nel numero dei medici. Fontana e Moratti si sono voltati dall’altra parte, mentre ora, a due settimane dal voto, si accorgono che ci sono dei problemi”.

“Siamo arrivati a questo punto intollerabile perché è mancato il ruolo di Regione Lombardia – ha aggiunto Majorino, concludendo con un invito al voto – All’inizio la sfida per la Lombardia sembrava impossibile. Ora non più. Se volete cambiare, il voto deve essere a sostegno della nostra coalizione. Abbiamo una squadra bellissima. Dobbiamo farcela. Se non cambiamo le persone che prendono le decisioni non cambiamo la qualità delle politiche. Siamo pronti a iniziare una nuova e bella storia per la Regione Lombardia. Vogliamo una regione che sia all’altezza dei lombardi”.

Maria Cristina Redaelli è intervenuta con un accorato appello alla difesa della sanità pubblica: “La salute non ha colore. L’ospedale di Menaggio ha sempre risposto alla domanda di cura del territorio, sin dagli anni ’80. Oggi invece, vediamo risorse umane e capitale umano sprecato. La Regione Lombardia ha calato la scure su ospedali come il nostro. C’è un pronto soccorso con possibilità limitate. Sappiamo che senza cure pubbliche dobbiamo rivolgerci alle strutture private, ma con quali costi? Quanti rinunciano a farsi curare? La salute è un diritto o è un lusso?”.

“Il declino sistematico dell’Ospedale di Menaggio è frutto delle scelte operate da Regione Lombardia a partire dal passaggio sotto ATS della Montagna. A oggi, l’ospedale di Menaggio ha perso 3 reparti, 35 posti letto su 77, il pronto soccorso non risponde ai requisiti di emergenza-urgenza. Parallelamente hanno aperto una casa di comunità e un ospedale di comunità: ma se una struttura è aperta ed è senza personale che risposte diamo al territorio? – è intervenuto Angelo Orsenigo, consigliere regionale e capolista alle elezioni del 12 e 13 febbraio – La provincia di Como non è Milano: bisogna dare risposte diverse a esigenze diverse sui territori. Costringere le persone a muoversi dal lago e dalle valli verso gli ospedali di San Fermo o Gravedona è folle. Si vuole gestire la salute in termini di numeri, bilanci, prestazioni. Non di prevenzione e diritto alla salute”.

“L’ospedale di Menaggio è purtroppo l’esempio di come aprire case e ospedali di comunità in strutture già esistente senza adeguati investimenti in personale porti al depotenziamento dei servizi – ha aggiunto il consigliere comasco – Depotenziamento che avviene quando il bacino di pazienti e enorme e cresce esponenzialmente nella stagione turistica, quando il nostro lago è visitato da centinaia di migliaia di persone. Il territorio ha bisogno dell’ospedale di Menaggio che va difeso con i denti. Sulla salute delle persone non si scherza”.

“La Lombardia che vogliamo è quella che presta attenzione ai territori. La morte dell’ospedale di Menaggio sta avvenendo per consunzione, per mancanza di attenzione. Dobbiamo tenere la barra dritta: serve un ospedale pubblico su questa sponda del Lario. Serve difendere il diritto alla salute. Queste terre sono state molto generose nei confronti del centrodestra ma il centrodestra sta ampiamente dimostrando di non aver ricambiato. È ora di prendere in mano le cose, a partire dalla guida della Lombardia. È questo il momento di cambiare” ha dichiarato il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra.

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4 Commenti

  1. Per “dire basta” allo scempio della sanità lombarda è necessario liberarsi della cricca destra/c.d.o/lega che tanto a DISfatto negli ultimi decenni.
    Mi auguro che i Lombardi abbiano un sussulto di dignità alle prossime elezioni e mandino questa “gente” all’opposizione.

  2. Basta con le multinazionali che si stanno prendendo la sanità lombarda a suon di ” case di comunità” gusci vuoti solo riverniciati, che tolgono fondi al pronto soccorso!!

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