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Incredibile: a poche ore dal rientro in giunta, Forza Italia fa saltare il consiglio sui nidi (e Brenna si infuria)

Incredibile episodio, ieri sera, in consiglio comunale a Como: a pochissime ore dall’annunciato rimpasto di giunta con il ritorno di Forza Italia nella squadra del sindaco Mario Landriscina – previe dimissioni forzate di Carola Gentilini – la stessa Forza Italia ha fatto saltare la seduta. E non una seduta qualsiasi: bensì quella sul futuro degli asili nido, con la discussione ormai verso la fine sul nuovo regolamento che contiene anche il contestatissimo paragrafo che – almeno in potenza – apre alla privatizzazione delle strutture.

E’ accaduto tutto a serata inoltrata e – dettaglio che rende il tutto ancora più surreale – più o meno negli stessi momenti in cui il sindaco incontrava i due nuovi assessori designati da Forza Italia, Livia Cioffi e Pierangelo Gervasoni, in vista dell’ufficializzazione. Che sia andato storto qualcosa? La risposta, per ora, è un mistero.

Sta di fatto che, a un certo punto della discussione sugli asili, il gruppo di Forza Italia – con un’aula che già vedeva ampie assenze dall’inizio – ha lasciato i banchi e, almeno secondo rumors, ha esplicitamente invitato alcuni consiglieri di opposizione a chiedere la verifica del numero legale sapendo perfettamente che sarebbe mancato.

E infatti così è stato: alla conta, mancava il numero minimo per la validità dell’assemblea.

E’ dunque partito il classico quarto d’ora per vedere di radunare nuovamente i ranghi e arrivare alla soglia fatidica. Ma l’incomprensibile mossa di Forza Italia ha prodotto altri effetti, che alla fine hanno determinato la figuraccia complessiva

Per certi versi comprensibilmente, soprattutto il capogruppo della lista civica “Insieme per Landriscina”, Franco Brenna, si è infuriato per lo sgambetto forzista e quando è scattata la seconda verifica del numero legale, non è entrato in aula per protesta mentre Forza Italia si era ripresentata ai banchi. L’assenza a quel punto logica dell’opposizione, che ha fiutato il naufragio del centrodestra in arrivo, ha completato il quadro: niente numero legale, seduta stoppata, tutti a casa e delibera dei nidi rimasta ancora a bagnomaria tra lo sgomento generale e con la protesta dei sindacati appena andata in scena ancora una volta fuori dal palazzo.

La causa dell’ennesima mossa spiazzante di Forza Italia? Nessuno, almeno nei tentativi compiuti a notte inoltrata per capirne le ragioni, ha saputo spiegarla con esattezza, soprattutto a così poche ore dal ritorno dei berlusconiani in giunta con Cioffi a Gervasoni (rientro che qualcuno persino metteva in discussione, a mezza bocca, dopo il pasticcio).

Oggi, forse, se ne saprà di più su tutti i fronti, ma il disastro di ieri resta.

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4 Commenti

  1. Che mancasse il numero legale non è dipeso né dall’opposizione né da Forza Italia. I forzisti sono solo stati più svelti a contare. Sono esperti in queste cose. Il loro peso politico lo hanno costruito sui numeri che mancano per raggiungere la maggioranza. Quando entrano in aula è la sola cosa che guardano. Contare è il loro forte. Niente idee ma conteggi straordinari, niente fogli di disegno solo pallottolieri!
    Il punto è un altro. Questa gente si è fatta eleggere per governare o per rendere possibili i loro giochi di potere? Che senso ha, senza valutazione di merito, fare rimpasti, cambiare Assessori, modificare assetti quando si continua a produrre il nulla o a rincorrere le sciocchezze fatte solo pochi giorni prima?
    Il problema dell’attuale Amministrazione di centrodestra è solo questo. Non fa nulla o fa male……anche quando sono presenti tutti in Aula. ?

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