No secco al partito unico Fratelli d’Italia-Forza Italia; stroncatura del reddito di cittadinanza; nessuna rottura (a partire dal livello locale) con la Lega. E’ un Antonio Tajani in grande forma quello che – di passaggio a Como – chiacchiera di politica con Comozero.
E anche sui temi più spinosi dell’attualità – a maggior ragione dopo la 3 giorni milanese del partito – il presidente del Parlamento europeo non si tira indietro, a partire dalla manovra economico-finanziaria targata Salvini-Di Maio.
“La manovra? Non crea lavoro, non aiuta le imprese e credo che questo tema sia sentito particolarmente qui al Nord – afferma netto Tajani – Secondo Forza Italia, i soldi dovrebbero servire per detassare le imprese, per aiutare i giovani e favorirne le assunzioni. Il reddito di cittadinanza va in tutt’altra direzione e sul Nord avrà effetti devastanti, creda debito e non stimola la crescita delle imprese, del lavoro. E per finanziarlo, si crea altro debito che graverà soprattutto sulle giovani generazioni”.
Una bocciatura nettisima, dunque, del “pilastro” del Def in versione Cinque Stelle. Con una “carezza” anche al giovane comasco coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Cangialosi, che ieri aveva definito la manovra gialloverde “uno schifo”. “E’ giusto che i giovani usino un linguaggio meno paludato, altrimenti non sarebbero giovani…”.
Sul fronte più prettamente politico, nel giorno in cui sul Corriere della Sera è riapparso lo scenario del governatore ligure forzista, Giovanni Toti, in trattativa con Fratelli d’Italia per un partito unico, Tajani usa parole altrettanto nette.
“Il partito unico non serve, non ne abbiamo bisogno – afferma secco – Forza Italia, piuttosto, deve pensare a rilanciarsi e a occupare il grande spazio politico che c’è tra la Lega da un lato e il Pd dall’altro. Il partito deve rafforzare la propria identità, come prima cosa”.
Alla convention milanese dello scorso fine settimana, più volte è echeggiato un sentimento nel popolo forzista: Non moriremo salviniani. Ma su questo il presidente del Parlamento europeo usa toni più diplomatici.
“Io credo nel centrodestra – sottolinea – Non credo che si debba rompere con la Lega, a partire dai territori. Esiste un accordo con il partito di Salvini, nell’ottica di una coalizione che esiste tuttora ed è certamente maggioritaria nel Paese, credo vada rispettato e partire dai prossimi turni elettorali”. Ben diverso, però, il punto di vista sul governo Lega-Cinque Stelle.
“Regalerò a Salvini e Di Maio una foto di Renzi, così si ricorderanno di cosa è successo dopo che il Pd arrivò al 40% – conclude Tajani – Salvini rompa con i Cinque Stelle e torni a considerare su ogni fronte noi di Forza Italie e Fratelli d’Italia come i suoi interlocutori naturali”.