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La bomba dalla Provincia, Sant’Anna tra parcheggio e ex ospedale: “Troppo a San Fermo, niente a Como. Rivedere l’accordo” (E giallo Forza Italia)

Per la prima volta, a 17 anni dalla sigla dell’accordo di programma che ha permesso di costruire il nuovo ospedale Sant’Anna nell’area di via Ravona a San Fermo, una decisione politica chiede nero su bianco un’ampia verifica dell’attuazione delle intese del 2003. Insomma non la solita denuncia generica, sperando in un titolo di giornale.

Ben nota la questione, segnalata da più parti da anni: pur di ottenere l’area all’epoca gli enti coinvolti avrebbero concesso troppo al Comune di San Fermo che, a tutt’oggi, beneficia interamente degli incassi dell’autosilo.

Non solo, il documento prevedeva una riqualificazione del vecchio ospedale (anche nell’ottica di una valorizzazione dell’autosilo Val Mulini da sempre sottoutilizzato) cosa non avvenuta.

Così oggi è intervenuto il Consiglio provinciale “approvando una mozione diretta alla integrale rivalutazione degli accordi assunti per la sua realizzazione”.

Spiegano da Villa Saporiti “La realizzazione del Nuovo Ospedale San Anna è stato preceduta dalla sottoscrizione di un Accordo di Programma nel lontano Dicembre 2003 tra Regione Lombardi, Provincia di Como, Comune di Como, Comune di Montano Lucino, Comune di S. Fermo, Azienda Ospedaliera S. Anna e Società Infrastrutture Lombarde poi oggetto di alcune integrazioni o modifiche. L’accordo ha previsto diritti e obblighi disciplinanti i rapporti tra gli Enti sottoscriventi per il comune obbiettivo del miglioramento della erogazione dei servizi sanitari mediante la realizzazione del nuovo Ospedale e delle connesse infrastrutture pubbliche”.

Però “a distanza di quasi 17 anni tuttavia solo una parte di tali previsioni è stata attuata creando una evidente situazione di squilibrio e disparità tra i sottoscriventi”.

Quindi il passaggio politicamente pesantissimo evidenziato in una nota arrivata da via Borgovico:  “mentre il Comune di Como non ha visto a tutt’oggi la riqualificazione complessiva del comparto dell’Ex Ospedale San Anna situato sul proprio territorio comunale prevista dall’accordo di programma, subendo altresì la produzione di rilevanti danni per la sottoutilizzazione del contiguo Autosilos Val Mulini, il Comune di San Fermo al contrario ha visto attuate le rilevanti previsioni compensative previste a suo favore tra cui, per di più senza alcun limite di durata, la gestione del parcheggio sottostante il nuovo San Anna, realizzato con risorse della azienda ospedaliera e di proprietà di quest’ultima, con la esclusiva acquisizione nel bilancio del Comune dei rilevanti introiti dallo stesso prodotti”.

Con la mozione approvata, dunque, il Consiglio provinciale “sollecita conseguentemente una verifica complessiva della situazione di attuazione della Convenzione in conformità a quanto previsto dallo stesso accordo che demanda ad un apposito soggetto, il Collegio di Vigilanza, questo compito con la possibilità di intervenire su quelle previsioni che, alla luce delle verifiche effettuate, non siano più sorrette da alcuna motivazione tra quelle che, all’epoca della sottoscrizione, le avevano giustificate. Iniziativa quest’ultima che appare in questo periodo di emergenza sanitaria di ancora maggiore necessità in considerazione della esigenza di riorganizzare e potenziare i presidi sanitari situati nella provincia di Como”.

Non bastasse c’è pure un piccolo giallo politico. Nel consiglio provinciale votano 12 consiglieri più il presidente, Fiorenzo Bongiasca. A favore della mozione 10 voti. Astenuti da Forza Italia Davide Gervasoni, Matteo Redaelli, Mario Pozzi. Mentre la consigliera Maria Grazia Sassi, altra azzurra, ha votato a favore (ma fa parte della Commissione che si è occupata del tema).

Perché i berlusconiani si siano sottratti e non abbiano espresso un’opinione su un documento tanto pesante e bipartisan al momento resta (forse) un mistero.

 

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3 Commenti

  1. Concordo con luisella, ha studiato le carte e da come leggevo in precedenti servizi anche su altre testate ha ottimi avvocati: io non darei tanto per scontato che la politica possa battere le carte bollate. Bisognerebbe chiedere a bruni e ai suoi dirigenti di allora perché non hanno preteso qualcosa e, pur sapendo che l’ospedale si sarebbe spostato a San fermo, hanno costruito un inutile autosilo!

  2. Il Sindaco di San Fermo, nel 2003, ha studiato le carte, si è documentato e si è presentato al tavolo degli accordi preparato sulla materia. Deciso a portare a casa il meglio per il suo paese. Penso che anche le altre parti coinvolte avrebbero dovuto leggere e valutare quello che stavano sottoscrivendo. Troppo facile, dopo, chiedere revisioni. Un Sindaco che ama il suo paese, studia e lavora per il suo paese, non va in giro a fare passerelle.

    1. Un sindaco come quello di San Fermo ama solo il suo paese e “frega” gli altri.
      Complimenti per le aiule di lavanda e gli ulivi secolari alle rotonde.

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