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La donna che visse due volte. Segreti, politica e piani di Elena: “L’intesa con Rapinese, ecco perché”

Chiudiamo il trittico di interviste seguito al clamoroso voto sul Regolamento di Polizia Urbana che ha visto (almeno per una volta) nascere un’inedita maggioranza a Palazzo: sostegno della lista Rapinese e Forza Italia con l’opposizione.

Dopo l’intervista a Rapinese (qui) e al sindaco Landriscina (qui) ecco la grande protagonista dell’incredibile intesa: Elena Negretti. Personaggio ancora da capire, come scriviamo sotto, ma che negli ultimi due anni ha certamente evidenziato un cambiamento radicale, comunque la si voglia inquadrare, per metodo e modo. Ecco l’articolo:

Qualcuno dice che da sola rappresenti l’aggregato più forte e denso di Potere che mai si sia incontrato a Palazzo.
Qualcun altro dice che, no, non nutra alcuna bramosia ma che, viceversa, sia la forma più pura e generosa e incontaminata di amore per la cosa pubblica e per la città.

A due anni dal debutto è ancora difficile puntare il pennello sulla tela e ritrarre Elena Negretti.

L’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale davvero è uno di quei personaggi capaci di generare emozioni e pensieri diametralmente opposti e egualmente potenti.

Ma una cosa è certa, Negretti è cambiata. Radicalmente. Lei che più di tutti rivendicava un ruolo tecnico e distante dalla politica, ha cominciato a capirla la politica e, resiliente, l’ha trasformata in alleato. L’intesa con Alessandro Rapinese (lo stesso oppositore che le aveva sbattuto in faccia una dura, ma durissima, mozione di sfiducia) ne è la prova più lampante.

Così, nonostante il voto contrario di Forza Italia, la maggioranza ha portato a casa il Regolamento di Polizia Locale, documentone che, appunto, è in capo a Negretti. E’ stato oggettivamente, e di là dei contenuti, un capolavoro di trattativa e diplomazia.

Si è accordata con Rapinese che voleva mandarla a casa. La stessa persona che, parole sue assessore, “mi ha attaccata sul personale”.
Non sono in Consiglio come Elena Negretti, rappresento una città. La sfiducia mi ha fatto male, ho sentito molte cose quella sera e non solo da Rapinese. E’ una cosa superata. Il mio primario (il sindaco Landriscina, ai tempi del 118, Ndr) mi ha insegnato a guardare la luna, non il dito. Io fatico a dimenticare il dolore ma l’obiettivo era più grande e ha vinto quello.

Insomma, ha fatto politica.
In questi mesi ho capito molte cose e le ho anche subite sulla pelle. Ho imparato la mediazione e gli accordi. Se ne fanno di continuo.
Tra gli accordi subiti c’è quello sulla Stazione Appaltante di un anno fa, bocciato grazie a Forza Italia. Una brutta sconfitta per lei.
Appunto, ho imparato evidentemente.

L’arte della politica.
Già.

Come è nata l’intesa con Rapinese?
Lo spirito è stato quello di condividere e migliorare una cosa buona per la città. Io non sono li per dire no a prescindere.

Bene l’intesa ma i voti di Rapinese vi hanno pure tenuto in piedi.
Beh, è stato buon senso, la voglia di lavorare per Como. Si ricordi che 19 emendamenti erano di Rapinese ma 15 dei Democratici. Io ho dialogato con tutti per dotare Polizia Locale e cittadini di uno strumento utile. Sicuramente è migliorabile ma non scritto da analfabeti come qualcuno ha detto insultando tutti quelli che ci hanno lavorato. Ricordiamo che questo documento è nato grazie al sindaco che è stato il primo assessore alla Polizia Locale e grazie alle migliaia di segnalazioni dei cittadini.

Crede che Forza Italia abbia un problema con Elena Negretti?
Lo chieda a loro. Io non ho nulla, anzi ho anche dialogato con i consiglieri e con il capogruppo Cenetiempo sul tema. La mia porta è aperta a tutti.

Sta studiando da sindaco?
No, assolutamente.

In passato è stata accusata di aver scavallato competenze di altri assessorati.
Se ho commesso errori ho anche fatto cento passi indietro. Ho dato una mano quando mi è stato chiesto ma in politica è considerato sbagliato, a quanto pare. Oggi mi occupo delle mie cose e indirizzo ai colleghi richieste che non sono direttamente legate alle mie deleghe.

Giunta Landriscina

In giunta tutto bene?
Ho imparato a conoscere i miei colleghi.

Ha commesso errori e imparato, diceva.
Sicuramente, sono umana. Ho imparato a dialogare in modo diverso, ho il mio carattere e ho smussato gli angoli. Si cresce sempre.

Fino a diventare sindaco.
Ancora? No. Ho preso un impegno con Mario Landriscina, lo porto avanti. Diversamente avrei accettato offerte recenti di cui avete scritto.

In passato qualche tensione vera col presidente del consiglio, Anna Veronelli.
Abbiamo chiarito, sono cose superate. Ci sentiamo e lavoriamo insieme.

Wow, una nuova Elena.
Si cresce e si apprende, sempre. Lo ribadisco.

Il pezzo che hai appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. A detta di tutti quelli che lo hanno.letto e discusso, il Regolamento è scritto male, in molti punti non è chiaro, ha qualche incoerenza legislativa e non copre aree di cui era necessaria una regolamentazione.
    Cosa la maggioranza ha da festeggiare è incomprensibile: approvato un mediocre Regolamento di Polizia Locale senza i voti di un Gruppo consiliare della maggioranza stessa ma con i voti di un Gruppo consiliare di opposizione. Mah….contenti loro!

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