Una foto che è un’apoteosi di Zarine, una summa massima dell’impronta oggettivamente indelebile che le due star hanno impresso (nel bene e nel male, a seconda delle opinioni, naturalmente) sui 4 anni della giunta Landriscina.
La vedete anche qui sotto, l’hanno pubblicata loro su facebook: sono l’assessore regionale Alessandra Locatelli (Lega) e l’assessore comunale Elena Negretti (Insieme per Landriscina) orgogliosamente in posa con cover per smartphone griffate “Zarina Ale”, “Zarina Ele”. Autoironia e contemporaneamente rivendicazione di potere. Bile a livelli “pro” per i detrattori dell’una, dell’altra o di entrambe.
Eppure, folklore a parte, benché Locatelli abbia lasciato Palazzo Cernezzi già al 2019 – quando per poche settimane fu ministro della Famiglia – tutto si potrà dire tranne che non siano delle due Zarine le orme assolutamente indelebili e caratterizzanti impresse su questo mandato destrorso che ormai scorre verso il miglio finale.
Dalle politiche su migranti e senzatetto alla gestione della sicurezza e della polizia locale, dal baricentro di coalizione piantato rigorosamente a destra alla tentacolare presenza di entrambe su ogni pratica/delibera/decisione politica che passi dai corridoi di palazzo, dalle tentazioni inceneritrici per gli avversari del momento (o talvolta soltanto delle loro ombre) all’asse personale prima ancora che politico con cui hanno messo le briglie a questi anni di governo: nessuno, nemmeno lo stesso sindaco, ha plasmato l’avventura di questa amministrazione come Locatelli (anche da lontano) e Negretti (sempre da vicinissimo).
Il che, visto così, può sembrare un panegirico esaltatorio. Potrebbe non essere affatto, a breve: qual è oggi il giudizio su questo mandato alla guida della città? Positivo? Negativo? Neutro? Qualsiasi sia il verdetto di ognuno, a loro due si farà risalire il grumo maggiore delle responsabilità generali, oltre che al primo cittadino. Loro saranno i volti-copertina da nascondere o esporre senza sosta nella campagna elettorale 2022.
Qualcuno dice che dal loro due dovrà discendere necessariamente la scelta del futuro candidato alla fascia tricolore del centrodestra, tra qualche mese. Quando non fosse propria una delle due Zarine – Negretti indiziatissima – a rivendicare lo scettro in prima persona.
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Nel caso, il vasto fronte scettico – in maggioranza esteso da Fratelli d’Italia a Forza Italia – saprà calare jolly alternativi, una contro-Zarina o un contro-Zar, per arginare il “cattivissimo” duo?
Le due zarine, le urla, il fronte del fagiolo. Come sta la giunta Landriscina (e chi comanda)
7 Commenti
Zarine di cosa? Vorrei sapere cosa sia stato fatto di concreto per Como da queste due persone ? a parte comprare articoli dai lecchini di turno. A proposito, se conoscessero un minimo di storia saprebbero anche che “zarine” non è esattamente un complimento
Che si candidassero… Almeno così siamo sicuri chi non vincerà…
Il fatto veramente triste é che, se una di queste zarine o magari entrambe, si presentassero alle prossime amministrative avrebbero buone possibilità di essere elette tanto é mediocre e limitata la maggioranza dei cittadini comaschi
Ognuno è libero di presentarsi alle elezioni e ognuno è libero di votare chicchessia ma sorprende che queste signore vogliano candidarsi alla guida del Municipio di Como. La prima, ex-Assessore al Decoro e ai Servizi Sociali, rimarrà alla storia per una serie di episodi degni del film il “Villaggio dei dannati”. Non è il caso di ricordarli tutti ma ha chi buona memoria sa che alcuni hanno avuto conseguenze tragiche. E spiace ogni tanto doversene rammentare. La seconda, assai meno nefasta, si è inventata un maldestro Regolamento comunale che ha amplificato i problemi che c’erano già senza risolverne alcuno. Poteva farsi aiutare da chi sa districarsi in regole e regolamenti e non mettersi presuntuosamente da sola a scribacchiare parole a caso. Ma non l’ha fatto e questo la dice lunga sulle sue capacità e competenze a diventare Primo cittadino. Entrambe, infine, sono protagoniste indiscusse della peggiore Amministrazione comunale che Como ricordi. Forse solo superata per certi aspetti dal Bruni II ma sicuramente inferiore a quella di Lucini, imparagonabile rispetto alle due del Sindaco Botta e infine lontanissima da quelle di Spallino, Gelpi e Simone.
A parte questo, non possiamo permetterci una soluzione di continuità rispetto a questa Giunta e a questa maggioranza. La sfida che Como dovrà affrontare con la prossima Amministrazione è troppo importante per lasciarla in mano a chi pensa solo a essere tutori dell’ordine e del decoro cittadino. È necessario ripensare la città in termini urbanistici, ambientali e di viabilità; in termini economici lanciando nuove idee per un turismo con più presenze ma con meno gitanti; abbiamo bisogno di vedere più iniziative culturali, abbiamo bisogno di ripensare alle infrastrutture sportive, al patrimonio, ai servizi sociali e all’assistenza ai più poveri ecc.ecc. Insomma, è necessario immaginarla tra 10, 20,30anni, quando probabilmente non potremo godercela ma che sarà patrimonio dei nostri figli.
A parte chi il candidato Sindaco lo fa di mestiere e a parte le estemporanee dichiarazioni di chi di mestiere fa il talent scout del forse candidato di turno, non si ha idea di chi scenderà in campo. L’unica cosa che bisogna sperare è che non siano queste due signore e che lascino la palla a chi ha le capacità per affrontare questa sfida. Concentrarsi per altri cinque anni a giocare a guardie e ladri con i senzatetto, non è proprio quello che ci serve!
Poverette…….
…con i problemi della Città se la ridono…
Si si che sono molto attaccate alla poltrona lo sapevamo tutti soprattutto la signora Locatelli che viene continuamente riciclata pur di dargli una poltrona!