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La rivolta di Olgiate per gli inutili tabelloni elettorali: “Scempio del territorio e spreco di soldi pubblici”

Non casualmente, la definizione scelta per la legge elettorale in vigore è decisamente meno “delicata” dei suoi proverbiali tiramisu: “Una porcata”. Ma è soltanto uno degli aspetti interessanti, questo, della riflessione pubblica del sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti, circa un aspetto solo in apparenza secondario di questa campagna elettorale per le elezioni politiche (25 settembre). Una sfida che, se si escludono l’affollamento di slogan da social e i confusi dibattiti televisivi a nastro – spesso con l’identica compagnia di giro che si sposta da un canale all’altro – davvero non pare esistere nella realtà, oltre lo schermo piatto del salotto. E non soltanto non è granché percepibile negli elettori, nelle piazze e nei bar, ma persino in un luogo deputato per eccellenza, ossia i classici tabelloni da strada, è del tutto impalpabile. Solo i conti delle amministrazioni comunali, ormai, si accorgono di questa presenza di latta, visto che devono spendere per provvedere alla (inutile) collocazione e alla (ancora più inutile) rimozione. Il Comune di Como ha appena approvato una variazione di bilancio per coprire la spesa imprevista solo pochi mesi fa. A Olgiate, Moretti va giù ancora più duro.

“L’immagine più eloquente di quanto queste ormai prossime elezioni suscitino interesse negli stessi partiti la danno i tanti, quasi tutti, tabelloni che ad oggi sono ancora pressoché deserti dai manifesti elettorali – scrive il primo cittadino – Mi ricollego alla considerazione assolutamente di buon senso del Sindaco Giuseppe Sormani di Sormano relativamente allo spreco di risorse pubbliche rimborsate solo in quota parte) per la posa dei tabelloni elettoral ancora mestamente quasi tutti vuoti”.

Un senso di inutilità a carico delle casse pubbliche che sta convincendo il sindaco di Olgiate Comasco a fare un passo in più.

“A fine elezioni, come Sindaci, magari insieme Anci, valuteremo di trovarci e scrivere a Roma per fermare lo scempio dei territori e lo spreco di soldi pubblici – dice infatti il sindaco – Anche a Olgiate Comasco come in tutti gli 8.000 comuni italiani la giunta comunale ha rispettato le regole, deliberato in agosto gli spazi e le zone, fatto impegni di spesa con le ditte per posizionare un numero tale di tabelloni e spazi (ben 5 zone) in base ai partiti iscritti alla competizione elettorale”.

L’esito di tanto inevitabile imepgno è chiaro: “Il risultato rispecchia la crisi attuale del sistema politico italiano che non scalda nemmeno il latte del mattino”. E d’altronde, una legge elettorale che lascia ai partiti stessi la totale composizione delle liste, che non dà la possibilità di esprimere preferenze agli elettori ma li limita alla crocetta su simboli o duelli uninominali preconfezionati, e con lo strapotere di social e tv, è davvero difficile trovare ragioni reali per candidati e soggetti politici per affidarsi all’antico manifesto. La conclusione del sindaco di Olgiate, infatti, è lapidaria con la stroncatura secca delle “pseudo alleanze solo elettorali che questa porcata di legge elettorale purtroppo spinge a fare”.

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2 Commenti

  1. Olgiate Comasco per certi aspetti si presenta male, per passare il paese tra strettoie, rotonde, e semafori è il punto più critico di tutta statale briantea, forse perché si è sempre in coda che hanno messo tutti questi cartelli, si passa il tempo a guardare i cartelli!?
    Se fosse come scrive Andrea…avrebbe ragione Andrea! Ma proprio tanto! E ha fatto bene a far emergere e ricordare. Puntualizziamo!

  2. Tutto molto bello, ma il sindaco si dimentica di dire che
    – la “porcata di legge elettorale” è stata promossa da Renzi, del quale il sindaco di Olgiate è stato grande e fanatico sostenitore
    – la modifica della legge elettorale è stata bloccata da Italia Viva, partito che ha promosso il “Terzo polo” (che poi sarà il Quarto in termini di voti, ma vabbé) e che il sindaco di Olgiate voterà, come si capisce bene dal suo post
    Per cui, se deve prendersela con chi ha promosso questa legge elettorale, sa con chi parlare: con i suoi amici.

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