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La sfiducia ‘covid’ non passa, Fontana attacca le opposizioni: “La vostra mozione non ci distrae dal lavoro”

“Un messaggio, chiaro e netto, ai consiglieri dell’opposizione: non sarà certo la vostra ennesima mozione di sfiducia a distrarci dal nostro lavoro”.

Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è rivolto ai gruppi di minoranza che in Consiglio regionale hanno presentato una mozione di sfiducia, respinta con 47 voti contrari e 30 a favore, nei confronti del governatore.

Regione Lombardia, depositata la sfiducia a Fontana per la gestione della pandemia

Dopo la bocciatura la maggioranza si è levata in aula urlando “Attilio, Attilio”. E’ il secondo no alla sfiducia sempre in tema di Covid. Il documento è stato sottoscritto da 30 consiglieri d’opposizione: Dem, M5S, Lombardi Civici Europeisti, +Europa, Gruppo Misto.

Dal misto è da segnalare il no alla sfiducia della renziana Patrizia Baffi.

L’ufficio stampa di Regione Lombardia, invia poi la trascrizione del discorso fiume del presidente successivo al voto. Lo riportiamo:

“In questi ultimi mesi ho affrontato, da presidente della Lombardia, un’emergenza diportata straordinaria. Abbiamo lavorato senza mai risparmiarci, con coraggio e responsabilità, mettendoci sempre la faccia. Certamente, come ho riconosciuto, abbiamo imparato lezioni importanti dalla quotidiana esperienza di questi mesi. In ogni mia azione ho sempre perseguito il bene dei nostri amati cittadini: l’unica cosa che mi sta a cuore”.

“E proprio per affrontare nel modo migliore la gestione della pandemia e del piano vaccinale – ha aggiunto – e per fronteggiare con tutte le risorse e gli strumenti disponibili l’emergenza economica e sociale, ho deciso di arricchire l’azione della Giunta regionale con l’ingresso di tre nuovi assessori, che ringrazio nuovamente per lo spirito con cui, fin da subito, hanno iniziato il loro lavoro. Perché, ribadisco, occorre un cambio di paradigma nella nostra azione di governo, l’epidemia ci costringe a ripensare in profondità molti aspetti importanti della vita economica e sociale così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi. Serviva un cambio di marcia, rapido ed efficace: e lo abbiamo messo in atto”.

“In Lombardia invece ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato a lavorare – ha detto ancora il presidente Fontana – avendo innanzitutto a cuore la situazione delle migliaia di persone che soffrono a causa del Coronavirus. Perché vorrei ricordare un fatto, il cui senso profondo, nella gazzarra di questi ultimi giorni, è andato forse un po’ perduto: i dati sanitari non sono numeri asettici, astratti, ma rappresentano persone in carne ed ossa, di cui bisogna avere cura”.

“Questa è una grande responsabilità – ha evidenziato il governatore della Lombardia – e stiamo mettendo in campo tutte le risorse e le progettualità per essere sempre più vicini a chi è malato e necessita di cure ed assistenza sanitaria.

Come la vicepresidente Moratti ha già anticipato, siamo in dirittura d’arrivo per la proposta di riforma del Sistema Sanitario lombardo – su cui sarà impegnato il Consiglio – che abbia soprattutto come obiettivo un Welfare più forte e più vicino alle necessità ed ai bisogni di tutti i cittadini in ogni territorio”.

Fontana è poi intervenuto sui dati: “due settimane fa la Lombardia era in zona rossa; in una settimana è passata da arancione a gialla. Non è un caso; un problema reale c’era.

Queste evidenze dimostrano che avevamo ragione a sollevare con determinazione una questione così importante come quella del modello di calcolo e degli indicatori utilizzati a livello nazionale per il calcolo del RT. Decisioni che hanno inciso sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese, e che siamo stanchi di continuare a subire. La nostra azione ha infatti rilanciato un impegno comune di tante regioni nel chiedere al Governo la revisione dei criteri astrusi e incomprensibili previsti nel DPCM. E’ diventata dunque una battaglia comune, che vorrei fosse estesa e condivisa anche da tanti sindaci delle nostre città, che in questi giorni hanno fatto sentire forte la loro voce nell’invocare trasparenza e correttezza”.

Il presidente ha poi ribadito che “con forza andremo fino in fondo, anche nelle opportune sedi giudiziarie se necessario, per difendere le ragioni dei cittadini lombardi, dei commercianti, dei ristoratori, dei baristi, degli imprenditori, delle lavoratrici e dei lavoratori, di tutti coloro che sono stati ingiustamente penalizzati da queste scelte e per i quali continueremo a chiedere adeguati ristori e indennizzi. Naturalmente, sempre tenendo alta la guardia e continuando a fronteggiare la pandemia con attenzione e responsabilità, un percorso faticoso che sta dando i suoi frutti per merito degli sforzi e del senso civico dei lombardi”.

“Ho l’onore di presiedere il governo della Lombardia, la prima regione del Paese, la locomotiva d’Italia. Ho già avuto modo qualche settimana fa di prefigurare la visione di sviluppo e di crescita che immagino per questa regione: una regione per giovani (sia persone che imprenditori), una regione in grado di fornire opportunità economiche e di crescita umana e professionale, una regione attenta alla sostenibilità e allo stesso tempo socialmente coesa. Questo è l’obiettivo, questa è la strada su cui continuare a lavorare”.

Il presidente oggi ha chiesto all’aula consiliare “di respingere la mozione di sfiducia per proseguire il lavoro con consueta determinazione e passione”.

“Questo è il compito gravoso ed entusiasmante che mi è stato affidato dai cittadini lombardi – ha concluso – gli unici a cui ogni giorno sono chiamato a rispondere”.

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3 Commenti

  1. Abbastanza scontato nonostante la sua palese inutilità mica potevano scaricarlo! Per quanto riguarda il lavoro credo che nessuno sappia bene cosa fanno questi signori a parte prendersi uno stipendio da nababbi.

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