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L’assessore allo Sport, Galli: “In Comune burocrazia da fantascienza, mi vergogno”

Marco Galli, assessore allo Sport a Como, è certamente personaggio dalla tempra notevole. Mai banale, molto schietto, decisamente competente, per molti aspetti – e aspettando di trarre giudizi definitivi tra 4 anni – un ottimo assessore alla partita.

Oggi, nell’audizione sullo stato degli impianti sportivi, ha elencato temi e problemi senza troppi giri di parole. Ha dunque detto che pare vicina la Scia per portare lo stadio Sinigaglia a 5mila posti di capienza, è già pronta quella per il Palaghiaccio di Casate che riaprirà entro 48 ore, ha riepilogato gli interventi su palazzetto dello Sport (6,9 milioni cofinanziati dalla Regione), 3 campi di calcio (Albate, Lazzago e Rebbio) e 850mila euro per il campo di rugby al Belvedere. Specificato inoltre, che per quanto riguarda il Campo Coni – con i lavori che sarebbero dovuti finire a dicembre e che sono più o meno a metà – l’azienda ha chiesto tempo fino a marzo per completare la posa della pista “perché adesso dicono che fa troppo freddo, servono 15 gradi; speriamo in marzo”.

Fatti anche due annunci – ancorché ancora un po’ misteriosi – su “l’individuazione di uno spazio in centro per gli skaters” e sulla “necessità di un regolamento per l’uso delle palestre scolastiche da parte delle società” – Galli si è anche concesso uno sfogo. Che, paradossalmente, ha messo nel mirino proprio il Comune di cui lui è rappresentante.

“Il Rugby Como è una realtà importante, ormai conta su circa 300 iscritti – ha affermato l’assessore allo Sport – Sono veramente soddisfatto degli 850mila euro trovati per loro, perché finora si sono dovuti allenare in spazi e strutture che non esito a definire indecorosi sotto tutti gli aspetti. Il vero problema, che peraltro non riguarda soltanto il rugby, è che i tempi per raggiungere gli obiettivi sono spesso abnormi“.

Nello specifico, Galli ha citato un esempio: “Sono 7 mesi che il Rugby Como chiede di sistemare quattro fari per poter giocare quando è buio. Hanno dovuto rinunciare a due partite, ma in tutto questo tempo non siamo riusciti a risolvere il problema. Il problema è che la burocrazia a Palazzo Cernezzi ha tempi da fantascienza, è una cosa di cui mi vergogno io per primo ma che dovrebbe far vergognare l’amministrazione intera. Il problema è che non è affatto un problema di negligenza o di mancato impegno dei nostri uffici, tutt’altro. Il dramma è la carenza di personale, gli uffici lavorano ma sono oberati. E di sicuro è inaccettabile che passino 6 mesi per una vicenda simile”.

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