C’è una tentazione che aleggia – per ora lieve, quasi impalpabile – nel centrosinistra di Como. Anzi, nello specifico nel Pd di Como: tentare la spallata vera, pesantissima, il colpo da 90. Naturalmente, sempre con l’appoggio – mascherato, segreto anche nell’eventuale voto – degli spezzoni ribollenti di Forza Italia.
E qual è questa tentazione proibitissima? Semplice: sull’onda del clamoroso affossamento della delibera sulla Stazione unica appaltante andato in scena ieri notte in consiglio con i voti decisivi di Forza Italia, i dem stanno valutando (per ora alla lontana, informalmente) di fare un passo in più. E cioè provare a sfiduciare l’assessore che ha portato quella delibera in aula: Elena Negretti.
Ad oggi, più una fantasia politica proibita che una prospettiva reale. Ma spifferi democratici parlano della volontà di sondare almeno informalmente e in tempi rapidi i ribelli del centrodestra, ovvero soprattutto i consiglieri comunali di Forza Italia (magari concedendosi una scampanellata anche da qualche Fratello d’Italia). Così, giusto per capire se in caso di presentazione della mozione di sfiducia contro Negretti (che comunque non avrebbe effetti vincolanti, nemmeno se approvata), il voto segreto potrebbe calamitare voti “centrodestri” sul documento Pd, in scia alla spaccatura di ieri.
Il piano è ambizioso, forse troppo. E con ogni probabilità è destinato a fallire o, ancora meglio, a non nascere nemmeno.
Perché se è vero che in alcuni settori forzisti la tentazione di proseguire con la linea durissima nei confronti di sindaco e fedelissimi ci sarebbe anche, è altrettanto evidente che appoggiare una proposta del genere marchiata dal centrosinistra provocherebbe uno sconquasso forse definitivo nel centrodestra. Con la probabile apertura della strada per il voto anticipato.
Intanto, rispetto alla spaccatura di ieri notte sulla Stazione unica appaltante, oggi è intervenuto il vicesindaco Alessandra Locatelli.
“Mi dispiace che non tutti abbiano saputo cogliere l’opportunità di sperimentazione proposta dalla delibera dell’assessore Negretti – ha detto – Ci troviamo spesso a dover giustificare rallentamenti nell’uscita di gare e appalti mentre, a norma di legge, tentare un gioco di squadra con l’amministrazione provinciale poteva garantire un più efficace intervento a unico beneficio dei cittadini”.
“Mi rendo conto però che non sempre le logiche politiche ci conducono sulla stessa strada del ragionamento tecnico – ha aggiunto con un pizzico di pepe Locatelli – Penso ci siano temi ben più complessi sui quali giudicare la tenuta della maggioranza ma mi dispiace che non sia stata compresa fino in fondo un proposta di delibera essenzialmente tecnica. Nemmeno i chiarimenti in riunione di maggioranza sono bastati a far cambiare una posizione molto rigida, ormai intrapresa, dal partito di Berlusconi”.
“Non credo ci potesse esser contrarietà nel voler sostenere un cambiamento o un più efficiente metodo di lavoro – ha concluso il vicesindaco – credo però che, dopo un periodo di malessere generale, il partito (Forza Italia, ndr) abbia voluto tentare di farsi percepire come una entità che può rovesciare le carte in tavola. Peccato che a mio avviso questo argomento non dovesse diventare una prova di forza per nessuno”.
2 Commenti
E meno male che ci sono la Locatelli e la Negretti, altrimenti che noia mortale sarebbe?
Credo che il Vicesindaco Locatelli abbia compreso fino in fondo quanto accaduto lunedi sera in Consiglio Comunale a Como.
Al di là del “pizzico di pepe” nella dichiarazione della bravissima Locatelli, spiace constatare che rimane una dei pochi, all’interno della maggioranza, ad avere capito che sarebbe forse il caso di non trascurare certi segnali.