Tutto si può dire ma è difficile negare che Patrizia Maesani, in Fratelli d’Italia, sia dotata di attributi. La conferma d’altronde, arriva anche in queste ore. Cioè quando, a poche ore dall’incredibile sferzata assestata ieri – di fronte a consiglieri e giornalisti – dall’assessore Elena Negretti al “fratello” Sergio De Santis sull’istituzione di una nuova Commissione Sicurezza, l’unica posizione ufficiale dei meloniani sia rimasta confinata nel ricevimento a palazzo da parte della stessa Negretti del coordinatore provinciale di FdI, Stefano Molinari.
Dunque, caricate le polveri, è Maesani a prendere una posizione fortissima. In alcuni passaggi, forse persino eccessiva ma – in stile Fallaci – “con il cuore caldo di Rabbia ed Orgoglio”. E così, non senza aver definito “false” le parole pronunciate da Negretti in Commissione, ieri, circa la condivisione con sindaco e giunta del no a una commissione sicurezza di nuova istituzione a favore, semmai, dell’ampliamento delle competenze di una già esistente, la consigliera di FdI parte con l’epocale sfuriata.
“La sicurezza non è materia di competenza delle sole forze dell’ordine (troppo facile cari i miei signori buttare tutto addosso alle divise!) – ha scritto sul proprio profilo Facebook Maesani – Sicurezza è anche individuare gli interventi di competenza comunale che eliminano il disagio prima ancora che il degrado. La legislazione recente ha fornito alle amministrazioni comunali una serie di strumenti che, se ben utilizzati, possono e devono essere attuati”. Tradotto: la Commissione Sicurezza di nuova istituzione sostenuta da De Santis, oltre che da Forza Italia e larga parte dell’opposizione ma stroncata da Lista Civica e Lega, sarebbe nata proprio per un ventaglio ampio e differenziato di campi d’azione.
“La legalità e la sicurezza sono materie che vanno di pari passo e ben ha fatto il consigliere Vittorio Nessi a proporre di inserire anche la materia della legalità nella Commissione speciale ed ancor meglio ha fatto il consigliere Fabio Aleotti a proporre di inserire il tema dei cosiddetti ecoreati – aggiunge Maesani – Quando ho presentato la candidatura al mio partito, davanti a cento persone ho parlato di ndrangheta e pervasività del fenomeno nella pubblica amministrazione, anche in quella di Como. Mi rendo conto che per alcuni la nostra ndrangheta sia solo “para bullismo” e si preferisca organizzare solo operazioni di facciata e “tavolini” di confronto (chiarissimo l’attacco al vicesindaco Alessandra Locatelli e al neoistituito “Tavolo della legalità”, ndr). Smettetela di evocare Falcone e Borsellino, potrebbero ribaltarsi nella tomba!”.
Pesantissimo l’affondo sul complesso del consiglio comunale: “Non è composto da un branco di lemuri plaudenti ma ha competenze precise e distinte dalla giunta. Sergio de Santis, Vittorio Nessi, Bruno Magatti e non soltanto loro possono (Negretti e Locatelli? Probabile, ndr) tenervi lezioni su questi temi”.
Segue un elenco di mitragliate ad alzo zero su alcuni provvedimenti sempre riconducibili alle “due zarine”:
-Togliere le panchine da piazza San Rocco dimenticandosi che forse lì serve ben altro : illuminazione in primis, vigili urbani presenti e dialoganti con la popolazione, cura del verde e degli immobili comunali che cadono a pezzi;
-staccare il WiFi in molte parti della città: per la serie andiamo tutti in piazza Gobetti davanti al monumento allo spreco (Infopoint) perché solo lì funziona. Astuta mossa, così non potranno dire che il nuovo ufficio informazioni non è frequentato da stranieri! (ancora Locatelli, ndr);
-emettere un’ordinanza natalizia che non è servita a nulla se non a farci fare la figura nazionale che tutti ricordiamo. Ordinanza che è stata scritta talmente bene che ha dimenticato di indicare portici quali il Broletto ecc. Ordinanza che nulla dice in tema di racket che c’è dietro ai mendicanti e ai venditori di strada;
-applicare l’ordinanza nella maniera più becera possibile;
-decidere di sanificare il portico di San Francesco ad agosto inoltrato (tanto chi se ne frega se barboni, abitanti della zona e mercato coperto respiravano odor di urina in piena estate);
-mandare i vigili in orario straordinario per scortare Aprica nelle opere di sanificazione del portico. Nulla questio sulla scorta dei vigili ma, santo cielo, c’era bisogno di utilizzare le ore di straordinario pagate da noi cittadini per “rompere le palle” 30 minuti prima ai barboni? Che i comaschi sappiano che le meschinità di alcuni vengono pagate dai contribuenti;
-emettere un’ordinanza su via Anzani senza prevedere contemporaneamente altri interventi;
-andare a pietire all’Ozanam 6 posti letto per i barboni della città. Sveglia: i barboni in strada in questo momento sono 100 e prima di andar a chiedere ad altri mi chiederei cosa posso fare io come Comune;
-impedire di attuare i lavori socialmente utili per i migranti (chiesti peraltro anche da Sergio de Santis, ndr). Ok abbiamo capito che a voi piace l’assistenzialismo, nel DEF avete riproposto “la cassa del mezzogiorno 2.0” chiamata reddito di cittadinanza;
-affermare in Consiglio Comunale che per i barboni “stiamo trovando una soluzione” salvo poi scoprire dalle associazioni di volontariato che per il Comune la soluzione è “arrangiatevi”;
-abbandonare la signora Loubna (la madre dei quattro bimbi morti giusto un anno fa) in un appartamento che condivide con due persone problematiche e descriverla sui giornali (per difendere l’indifendibile) come una pazza mentre lei chiedeva solo un lavoro.
“E dopo tutto ciò – conclude Maesani – vi chiedete ancora perché i Consiglieri Comunali di Como hanno sentito l’esigenza di prendere in mano la situazione tentando di creare una Commissione speciale? Vi chiedete ancora perché i Consiglieri Comunali vogliono altresì che venga ricostituita la Consulta dei servizi sociali? Rileggetevi il programma elettorale perché per me e non solo, quella è l’unica stella polare. Basta selfie, non siamo in un salone di bellezza, siamo a Palazzo Cernezzi! Rivendico la dignità non solo del Consiglio Comunale ma altresì dell’istituzione Comune”.
6 Commenti
Lucida e puntuale descrizione di quanto avviene all’interno della giunta comunale. Dall’esterno si avverte molto la posizione disumana verso le persone più fragili: immigrati e senza tetto. Mi son chiesta come e chi abbia potuto dare disposizione, perchè con gli idranti la mattina presto si facesse sgomberare il portico della chiesa di san Francesco. Una piovosa mattina d’estate i senza tetto in fretta e furia hanno raccolto i loro sacchetti e si sono allontanati. Di questa giunta ricorderò solo i provvedimenti distruttivi contro i migranti messi in atto dalla leghista. Non mi sono accorta di provvedimenti finalizzati a risolvere i problemi. Ai senza tetto sembra che debba provvedere la chiesa; quali sono i doveri del comune per gli alloggi ai senza tetto? Non elenco tutti gli interventi disumani come l’allontanamento dei migranti dal campo di via Regina. Caricati sui pullman e deportati in località di cui a loro non è dato sapere. Bene se l’attacco viene dall’interno col richiamo ad agire con la correttezza e il rispetto per i cittadini da parte dei rappresentanti delle istituzioni. Grazie all’avvocato Maesani per il rispetto dimostrato verso tutti i cittadini e l’istituzione che rappresenta.
Francamente mi auguro che questa Amministrazione duri ancora un po’ di tempo.
Le elezioni a breve sono uno scenario che non mi piace. Credo che sia opportuno che si sorrida ancora un po’ per le “genialate” che ci regalano quasi settimanalmente gli amici e le amiche “baluba”. L’elenco che ha fatto l’Avvocato Maesani è oggettivo quanto impietoso.
C’è un solo aspetto positivo. Sono due donne da posizioni diverse, con stili differenti ma con la stessa determinazione (Maesani e Lissi) che si oppongono ad altre due donne (Locatelli e Negretti). Finalmente, anche a Como, si emerge indipendentemente dalla differenza di genere. Non è mai troppo tardi.
E se alla prossima tornata elettorale vedessimo in corsa due donne? Me lo auguro. Almeno non avrei nessun dubbio per chi votare.
Brava, Maesani, a contrastare l’onnipotenza delle “zarine”.
Condivido in pieno tutto quel che ha detto !!!
Prenda ora,una seria posizione pero’ .
Giunta teoppo debole costernata di fatti e misfatti .
Non proficua per Como e i suoi cittadini …meglio andare a votare nuovamente !!!!
Non vedo soluzioni al momento, ma era tangibile gia’ da molto questa situazione .
finalmente parole serie e sensate. fare parte di una maggioranza non significa dire di si per forza. in democrazia dovrebbe essere previsto il dialogo… o no?
a questo punto conviene che vada a far parte dell’opposizione visto che attacca in continuazione la maggioranza di cui lei fa parte