Non mancano le polemiche politiche in queste ore a Como città sulla gestione del maltempo. In particolare, sono il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi, Fratelli d’Italia e il Pd a puntare il dito nei confronti del sindaco Alessandro Rapinese. Dal Comune, in queste ore, non è giunta una sola nota ufficiale su quanto accaduto in città, con ogni info delegata alla Polizia locale peraltro super impegnata nei mille fronti aperti.
“Credo che di fronte agli sconvolgimenti di questi giorni Regione Lombardia debba subito richiedere al Governo lo stato di emergenza – scrive Gaddi – in modo da poter velocizzare gli interventi. Come gruppo di Forza Italia abbiamo predisposto una mozione urgente in tal senso che prevede anche contributi regionali integrativi per le famiglie e le attività colpite, semplificazioni amministrative e piani di sostegno per i soggetti più vulnerabili, come anziani e disabili”.
Il consigliere regionale forzista dopo aver espresso “solidarietà totale nei confronti dei cittadini che stanno subendo danni enormi e degli amministratori locali che si trovano a dover fronteggiare situazioni spesso impossibili per le loro singole forze” invoca risarcimenti più rapidi per i danneggiati e punta a “semplificare le norme per la pulizia di boschi e fiumi”.
Infine, la nota polemica su Como: “Un’ultima considerazione la faccio su Como, che da oltre due giorni vede le sue strade principali trasformate in fiumi di acqua e fango, con frane e situazioni di pericolo. Possibile che il sindaco, gran produttore di video autocelebrativi anche sugli spifferi degli infissi, di fronte a una vera emergenza sia completamente sparito dai radar?”.
Dura presa di posizione anche di Fratelli d’Italia:
In questi giorni difficili non è nostra intenzione fare sciacallaggio politico. Tuttavia non possiamo ignorare l’assenza del Sindaco al fianco dei comaschi, proprio quando la città aveva più bisogno di vicinanza e di una guida.
Se il Sindaco avesse investito le stesse energie profuse per chiudere le scuole o per combattere i cosiddetti “buttadentro” nell’organizzare e gestire meglio l’emergenza, anche attraverso una comunicazione corretta e tempestiva, molti disagi si sarebbero potuti evitare. Le allerte erano note, eppure i cittadini si sono trovati soli, senza punti di riferimento né informazioni pratiche su viabilità e sicurezza.
Per questo proponiamo un’iniziativa che può essere attivata subito a costo zero: l’apertura di un canale WhatsApp ufficiale del Comune di Como, che consenta di informare in tempo reale la cittadinanza su strade chiuse, percorsi alternativi, criticità e numeri utili. È uno strumento semplice, già adottato con successo da molti Comuni, e rappresenta il minimo indispensabile per un’amministrazione che voglia davvero stare accanto alla propria comunità.
Siamo convinti che la biodiversità vada protetta, ma mai a discapito della sicurezza dei cittadini e della prevenzione del rischio. Per questo porteremo in Regione Lombardia proposte concrete per aggiornare le norme forestali regionali, affinché la prevenzione del rischio idrogeologico e la manutenzione dei boschi diventino una priorità assoluta.
Vogliamo infine rivolgere un sincero ringraziamento a tutti i volontari, alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e alla Croce Azzurra che in queste ore sono impegnati senza sosta nella gestione di questa terribile emergenza. Un grazie particolare va anche al Calcio Como e all’US Sassuolo per la decisione di devolvere alla comunità l’incasso della partita di questa sera: un gesto di grande valore che dimostra ancora una volta come lo sport sappia unire e sostenere il territorio nei momenti di maggiore difficoltà.
Stefano Molinari
Presidente provinciale Fratelli d’Italia
Alessandro Nardone
Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia
Il Pd di Como va all’attacco sul tema delle scuole con una nota firmata dai consiglieri Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani:
In Consiglio comunale, il sindaco ha dato prova di non conoscere nemmeno quali siano le proprie competenze e le proprie facoltà. Riguardo alla gestione dell’emergenza che stiamo vivendo, ha dichiarato infatti che non è compito suo chiudere le scuole. Eppure nel Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 – art. 139 si legge che “sono attribuiti alle province, in relazione all’istruzione secondaria superiore, e ai Comuni (ai Comuni!), in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti: e) la sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti”.
Senza dimenticare il Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000): l’articolo 54, comma 4 conferisce al Sindaco il ruolo di ufficiale di governo, attribuendogli il potere di emettere ordinanze contingibili ed urgenti in caso di gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza. E poi la Legge 225/1992 (Ordinamento del Servizio Nazionale di Protezione Civile): definisce il sindaco “autorità comunale di protezione civile” e gli permette di agire per fronteggiare emergenze, tra cui quelle causate da eventi atmosferici.
Insomma, il sindaco avrebbe avuto tutte le facoltà per intervenire e gestire al meglio un’emergenza che continua a essere sotto gli occhi di tutti, ma ancora una volta ha cercato di nascondere le proprie mancanze con una narrazione distorta.
Infine, una presa di posizione anche dalla portavoce dei Verdi, Elisabetta Patelli, che annuncia la richiesta di un piano straordinario al Governo attraverso il deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra:
Nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2025, la città di Como e l’intera area provinciale sono state colpite da precipitazioni torrenziali superiori ai 60 mm, accompagnate da nubifragi e forti raffiche di vento. Il torrente Cosia è esondato, numerose strade, piazze e sottopassi sono finiti sott’acqua, e frane e colate di fango hanno invaso abitazioni, esercizi commerciali e strutture pubbliche.
Diversi comuni rivieraschi – tra cui Blevio, Torno, Lezzeno, Laglio, Brienno e Sala Comacina – hanno registrato smottamenti e sgomberi forzati, con circa cinquanta persone costrette a lasciare le proprie case. Le principali arterie di collegamento, come la Statale Regina e la Lariana, sono state interrotte da frane e massi, isolando intere comunità e complicando il lavoro dei soccorritori.
Oltre ai danni a infrastrutture, si è evidenziata la fragilità di un territorio segnato da cementificazione, deforestazioni e scarsa manutenzione.
La popolazione, ormai esasperata dalla frequenza di eventi estremi, chiede risposte che non siano solo emergenziali ma che guardino al futuro con strategie di sicurezza, manutenzione e cura del territorio.
Serve una lungimirante regia nazionale e regionale , che abbiamo chiesto attraverso il nostro gruppo parlamentare
Le richieste al Governo
Gli interroganti sollecitano i Ministri della Protezione Civile e dell’Ambiente ad:
- adottare iniziative urgenti e concrete per la mitigazione del dissesto idrogeologico;
- istituire un fondo permanente a sostegno dei comuni colpiti;
- promuovere un piano straordinario di monitoraggio, manutenzione e consolidamento del territorio comasco, come opera infrastrutturale strategica prioritaria;
- rafforzare le politiche di adattamento climatico e resilienza, con investimenti certi, tempi rapidi e procedure snelle.
Cura del territorio = sicurezza, lavoro, futuro
La messa in sicurezza del bacino lacustre e la manutenzione del reticolo idrico, dei boschi e dei sentieri non significano solo difesa dalle alluvioni:
- garantiscono sicurezza ai residenti, riducendo rischi di frane e allagamenti;
- creano nuove opportunità di lavoro, in settori come l’ingegneria ambientale, la forestazione e la manutenzione del verde;
- promuovono un turismo dolce e sostenibile, legato a paesaggi curati, percorsi escursionistici sicuri e un ambiente valorizzato.
Investire sulla cura del territorio vuol dire trasformare l’emergenza in un’occasione di rinascita: più protezione per chi vive sul lago, più futuro per chi lo abita e lo visita.