Mentre il presidente della Regione, Attilio Fontana, annunciava il rimpasto di giunta, dall’opposizione comasca al Pirellone partivano siluri all’indirizzo della compagine di governo. A scagliarli, i consiglieri Raffaele Erba (M5S) e Angelo Orsenigo (Pd), su due fronti differenti.
Erba si è scatenato sull’assetto dell’esecutivo lombardo: “Rimpasto o rilancio non sono le definizioni corrette. In Regione Lombardia si può parlare di una grave crisi della Giunta in tutti i settori – ha attaccato – La dimostrazione è che si è scomodato Salvini in persona per gestire una situazione ormai diventata incandescente. In altre parole, il segretario della Lega è dovuto tornare in pista per gestire la sua roccaforte”.
“Questa considerazione è confermata inoltre dal fatto che il Capitano leghista ha arruolato da Roma l’altra sua fedelissima Alessandra Locatelli, a conferma di quello che è ormai a tutti gli effetti un vero e proprio commissariamento interno – ha aggiunto il consigliere Cinque Stelle – La profonda redistribuzione delle deleghe decisa dai piani alti della Lega e avvenuta bypassando l’autorità del Presidente Fontana, è una rivoluzione pesante che coinvolge tanti ruoli chiave. Un fallimento su tutti i fronti che non riguarda soltanto la sanità ma anche il lavoro e le attività produttive”.
L’esponente dem, Angelo Orsenigo, ha invece affondato il colpo sul tema scuola, a poche ore dall’annuncio della Regione di prolungare la sola didattica a distanza per le scuole superiori fino al 24 gennaio prossimo.
Como e Lombardia, la Regione: “Didattica a distanza per le superiori fino al 24 gennaio”
Una scelta che secondo Orsenigo “non solo avrà pesanti ripercussioni sulla formazione e sul benessere di migliaia di ragazze e ragazzi. Ma ancora una volta tradisce la disarmante incompetenza di chi governa la regione il cui fallimento è certificato da un indice di positività schizzato al 13,7% nelle scorse ore”.
“Cosa ha fatto Regione Lombardia per fare prevenzione seria e assicurare la riapertura delle scuole superiori a gennaio? – si chiede il consigliere comasco – Poco e niente se la decisione del presidente Fontana è stata quella di far saltare tutto all’ultimo minuto con una banale nota stampa serale. Così sono stati mandati all’aria sforzi di mesi di territorio, sindaci, docenti e trasporto pubblico per poter riaprire in sicurezza. È inammissibile che si giochi così alla leggera con il futuro e il benessere degli studenti”.
Proprio il nodo dei trasporti, sollevato nei giorni scorsi dal consigliere, dimostra la mancanza di preparazione di Regione al rientro sicuro in classe: “Sulle linee Trenord che servono gli istituti scolastici del comasco, monzese e milanese abbiamo corse ridotte, posti dimezzati e rischio di assembramenti. Regione Lombardia è arrivata totalmente impreparata. Forse è più importante è il balletto delle poltrone del rimpasto per salvare la faccia, sparigliando le carte e nascondendo le responsabilità degli ultimi mesi”.