La mozione presentata da Pd, Svolta Civica e Civitas che puntava a impegnare il sindaco Mario Landriscina a chiedere al governo di sospendere gli effetti del Decreto Salvini-Sicurezza (qui i dettagli), è stata bocciata dal centrodestra (18 contrari, 7 favorevoli, 3 astenuti). Ma se è verissimo che nel fronte del no figurano anche i voti dei consiglieri di Forza Italia, questo è il classico caso in cui i numeri non dicono davvero la verità.
Perché ieri sera in consiglio comunale, su un tema così cruciale come l’immigrazione e su un provvedimento così simbolico per la Lega come il decreto che porta il nome del suo leader, al di là dei numeri si è consumata l’ennesima frattura tutta politica con i forzisti.
Due piani diversi, il conteggio dei pallini e la posizione reale di Forza Italia, che non sminuiscono l’ennesima, palese divaricazione nella coalizione al governo di Como.
Nel corso del dibattito, infatti, tre sono stati i momenti cruciali al di là dell’illustrazione della mozione fatta dal capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi (qui il suo discorso integrale).
Verso metà seduta, l’ingresso a piedi uniti nel dibattito della deputata e vicesindaco, Alessandra Locatelli. Che al mare di parole echeggiate in aula ha opposto innanzitutto la soddisfazione per l’effetto del decreto sul crollo delle richieste di migranti all’anagrafe per i documenti d’identità: “Prima erano 300 all’anno, ora siamo quasi a zero: e meno male, tanto più che i permessi di soggiorno danno comunque accesso a tutti i servizi essenziali, a partire dalla sanità”.
Poi, però, Locatelli ha voluto mostrare i muscoli ricapitolando i numeri degli arrivi e delle presenze di migranti in città: “Nel 2017 le presenze nei Cas erano 1.862, gli arrivi da sbarco 1.089, le persone accolte nel campo governativo di via Regina 3.617; al 31 dicembre 2018, le presenze nei Cas erano scese a 1.532, gli arrivi da sbarco 114 con un calo del 90%, le persone accolte nel campo governativo 1.083 con un calo di due terzi; nel 2019, le presenze nei Cas sono 1.480, dunque in linea, ma gli arrivi da sbarco sono zero e il campo governativo è chiuso”. Chiarissima la soddisfazione nel tono con queste ultime cifre.
Il secondo momento culminante è arrivato verso fine seduta, quando il capogruppo di Civitas, Bruno Magatti, ha pronunciato la sua dichiarazione di voto.
“Quando classifichiamo i migranti come clandestini – ha detto – abbiamo rimosso ogni problema. Ma noi siamo figli di una cultura, di una storia, di una sensibilità verso i più deboli, i più fragili. Ora è sotto gli occhi di tutti che il tema dei migranti è diventato molto comodo e che può essere strumentalizzato e radicalizzato nelle due direzioni, pur sapendo benissimo che la soluzione non è emotiva o passionale”.
“E’ una necessità trovare le strade e le soluzioni per la questione – ha chiuso Magatti – ma ciò che è inaccettabile è ogni percorso che calpesti anche solo una persona. Io non sto con chi dice chiudiamo i porti, ricacciamoli indietro, pattugliamo il mare, riportiamoli in Libia: il tema è più delicato e profondo e chi non vuole capirlo è perché decide che non vuole capirlo”. Chiarissimo il messaggio polemico verso la Lega e in parte verso Fratelli d’Italia.
E poi si arriva a due minuti prima del “gong”, ossia del voto sulla mozione del centrosinistra. Quando sul filo di lana chiede di intervenire il capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo, che premette (benché tecnicamente non ce ne fosse bisogno) “di parlare a nome del gruppo”. Sottolineatura non casuale, evidentemente. Prima del siluro alla Lega.
“Noi voteremo contro soltanto perché è del tutto irrealistico impegnare il sindaco di Como ad andare dal ministro Salvini o dal ministro Di Maio a chiedere di sospendere gli effetti del decreto – ha premesso Cenetiempo – Però è un bene che questa mozione ci abbia fatto discutere. Probabilmente anche troppo e con troppi dati e io, che odio la matematica, quando sento troppi dati mi estraneo”. Se con questo passaggio – ripensando alle tante cifre snocciolate da Alessandra Locatelli – poteva ancora rimanere il dubbio di una stoccata alla Lega, con il secondo passaggio tutto è diventato chiarissimo.
“Io sono pienamente d’accodo con le parole di Magatti – ha sibilato il capogruppo di Forza Italia – Noi come gruppo siamo assolutamente vicini alle persone: e l’abbiamo dimostrato anche con le posizioni sul tema di via Regina (i forzisti chiedevano di tenerlo aperto per i senzatetto, ndr). Voteremo contro questa mozione solo per l’ultima parte che punta a impegnare il sindaco a trattare col governo, ma la persona deve essere al centro di tutte le cose. E allora, consigliere Nessi, se lei ritiene, più avanti probabilmente presenteremo la questione in una forma diversa, magari con un ordine del giorno”.
In una forma diversa, non con contenuti diversi.
Insomma, in un colpo solo: un ponte verso l’opposizione, il caloroso apprezzamento per le parole anti-leghiste di Magatti, l’apparente rifiuto dei dati trionfalistici elencati dal vicesindaco e la volontà di tornare sulla tutela delle persone prima di tutto in tema di immigrazione. Il fossato tra Forza Italia e Lega, su un tema così centrale per i salviniani, sembra davvero scavato.
4 Commenti
I numeri della Locatelli sono usati senza senso.
Il Governo attuale si è insiediato a giugno, quindi citare i numeri di tutto l’anno non significa nulla.
Per verificare gli effetti del decreto Salvini andrebbero confrontati i numeri del periodo del decreto Minniti, con quelli del periodo del decreto Salvini, ma sembra sia un ragionamento troppo complesso per certe persone..
I numeri sugli sbarchi a cui si riferisce il Vice Sindaco, sono quelli registrati nei porti e in buona parte dipendono dall’azione di blocco dei flussi in Libia gestito da Minniti.
Poco si sa sui piccoli sbarchi
lungo la costa fatti con piccoli mezzi che alcuni articoli sulla stampa nazionale danno in vertiginoso aumento.
Il punto è che il blocco degli sbarchi è una strategia che, oltre ovviamente a non risolvere alla radice il problema, non può essere perseguita per un lungo periodo e, come sta già avvenendo, ci isola nel consesso diplomatico internazionale.
In altri termini, non si elimina alla radice il problema dei migranti, non si può esercitare il blocco delle navi in eterno, in Europa si deve chiedere appoggio a Orban perché quelli che contano si schifano di noi… ma questo ai “baluba” piace. Sono abituati. ?
Le perplessità non sono solo dovute a “buonismo”.
Per capire con che stà F.I. non ci vuole molto basta vedere come e perchè è “nata”, i suoi programmi, i fallimenti, gli interessi che ha difeso e che difende e i personaggi che la rappresentano.
Forza o debolezza delle posizioni, dei posti, delle aspirazioni personali o degli amici, poi, le elezioni alle porte condiscono in modo succulento le fauci di chi ha perso visibilità e ritornare ai fasti passati.
Comportarsi da Bertoldo credo faccia il male degli elettori e della città.