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Muro fronte lago, Lucini: “Turba ha le idee confuse”. Date, progetti, lavori: cronistoria di una polemica infinita

“Il consigliere Turba ha le idee confuse”. E’ davvero raro che – pur sempre con toni soft – l’ex sindaco di Como Mario Lucini intervenga nel dibattito politico-amministrativo. Ma questa mattina, di fronte al duro attacco del sottosegretario in Regione Fabrizio Turba nei confronti (anche) della sua giunta e poi del Pd per l’aspetto che sta assumendo il muro a lago della nuova passeggiata, l’ex primo cittadino un sassolino se l’è tolto.

L’antefatto è noto (e lo trovate integrale qui): di fronte alle critiche per i pannelli prefabbricati rivestiti con facciate in ardesia che saranno il rivestimento del muro verso il Lario, l’ex candidata sindaco del centrosinistra Barbara Minghetti – commentando alcune foto scattate da Lorenza Ceruti – era stata netta: “Ha dell’incredibile. Quando ovunque si fanno rive naturali verdi che scendono dolcemente verso il lago per poterlo toccare noi costruiamo muri finti. Ma oggi importante è finire”.

Turba, dal canto suo, oltre a rallegrarsi circa la “fortuna che [Minghetti] non sia diventata sindaco” aveva spostato l’origine di tutto alla Giunta Lucini: “Il materiale che si sta attualmente utilizzando, cioè pietra naturale di ardesia, per la realizzazione del muro a lago, è lo stesso che venne utilizzato lungo la passeggiata Zambrotta, dall’allora Giunta Lucini a maggioranza PD, anzi direi di più, proviene dalla stessa Cava […] Non capisco allora come mai i muri realizzati dalla Giunta Pd andassero bene mentre quelli realizzati ora da Regione Lombardia con lo stesso materiale non vadano più bene”.
A questo punto si inserisce il commento lasciato da Lucini sulla nostra pagina: “Il consigliere Turba ha le idee confuse”.

Ma perché quell’affermazione? Perché effettivamente, l’inaugurazione dell’allora Passeggiata Zambrotta, comprensiva di rivestimento del muro sul lungolago, avvenne il 26 giugno del 2011 (nella foto di copertina, sempre di Lorenza Ceruti, come si presenta oggi, con vari distacchi dopo la demolizione della scala a ventaglio). Si era allora in piena Giunta Bruni, la stessa che approvò il progetto e che diede il via materiale ai lavori l’8 gennaio del 2008, e mancava un anno alla vittoria elettorale di Mario Lucini.

Per quanto riguarda poi il successivo lustro maggio 2012-giugno 2017, la Giunta Lucini, di fatto, non incise realmente su quel progetto anche a causa dell’immediato blocco dei lavori (fine 2012), della messa a punto della terza perizia di variante (poi archiviata, con il cantiere avocato dalla Regione sotto la guida di Roberto Maroni) e infine per la tempesta giudiziaria tra Anac e Procura che investì l’intera vicenda e lo stesso esecutivo. Il resto è storia degli ultimi cinque anni pre-Rapinese, con la Giunta Landriscina che presentò il progetto che sta attualmente prendendo forma l’8 ottobre del 2018 (quando ancora non esisteva il progetto per gli arredi, da cui il riferimento alla “spianata” nel titolo dell’epoca).

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6 Commenti

  1. ok, ma non sarebbe compito del giornalista chiedere subito chiarimenti a Turba, invece di pubblicare il comunicato stampa pronti via?
    oppure pubblicare il comunicato stampa sottolineando nello stesso articolo le incongruenze, perche’ altrimenti poi scatta un botta e risposta su FB con il lettore che, se volenteroso, salta di qua e di là alla ricerca della verità. e in questi casi non è sempre detto che chi cerca trova…

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