L’ora dell’approdo in consiglio comunale della mozione di sfiducia presentata dalla lista “Rapinese Sindaco” all’assessore Elena Negretti si avvicina (lunedì inizierà la discussione, il voto non è certo al 100% possa già concludersi nella stessa seduta). E come ampiamente noto, almeno tre elementi rendono la vicenda cruciale.
Prima di tutto, l’importanza assoluta e il ruolo centrale che nella giunta Landriscina ha Elena Negretti, probabilmente il volto simbolo dell’esecutivo al pari del primo cittadino e del vicesindaco Alessandra Locatelli. Loro tre, nel bene e nel male, sono le facce e l’anima stessa dei primi 20 mesi circa di mandato.
Secondo elemento, direttamente legato: la certezza che un’eventuale approvazione (magari tramite il voto segreto e il rischio di “franchi tiratori” che comportano tali mozioni) potrebbe scatenare un tsunami nel centrodestra, probabilmente fino all’estrema conclusione delle dimissioni anticipate del sindaco, benché non esista alcun obbligo di agire nei confronti di Negretti anche qualora la sfiducia passasse.
Infine, il ruolo di Forza Italia, partito che soprattutto dopo il ritiro della delegazione di assessori in giunta (Amelia Locatelli e Franco Pettignano, quest’ultimo rientrato immediatamente ma sotto le insegne di Fratelli d’Italia), ha dato larghi, continui e ficcanti segnali di malcontento e fibrillazione. Tanto che, con ogni probabilità, lunedì i forzisti potrebbero essere decisivi nell’elezione di Vittorio Nessi a presidente di quella Commissione Sicurezza che tanti mal di pancia ha creato in maggioranza.
Sulla base di tutti questi fattori, gli umori degli esponenti di Forza Italia sono quantomai significativi. Ed è per questo che riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di Renato Acquistapace, tesserato azzurro, uomo dalle ampie e profonde navigazioni nella politica comasca e voce sovente ascoltata anche ai piani più alti del partito azzurro. Se poi, come potrete leggere nell’intervento integrale di seguito, l’indicazione è non partecipare al voto, che vorrebbe dire nello stesso tempo non schierarsi a sostegno dell’assessore ma probabilmente determinare la bocciatura del documento (la maggioranza senza i 5 azzurri avrebbe 15 voti più quello del sindaco; l’opposizione al completo 12), ben si capisce come la singola voce possa risultare interessante.
In una città dove l’attività politico amministrativa sembra viaggiare alla velocità di un rimborso dell’Irpef, anche un’inutile mozione di sfiducia ad un assessore assume un peso ed una rilevanza che – solo all’apparenza – appaiono importanti.
La sfiducia ad un assessore (è noto) resta soltanto un esercizio di propaganda politica. In passato assessori, oggi presenti in consiglio comunale, sono passati sotto il giogo delle Forche Caudine della sfiducia senza – giustamente – subire tragiche conseguenze.
Il rapporto di fiducia è tra Sindaco e Assessore e non già tra Assessore e Consiglio Comunale. Questo basterebbe ad evitare un ricorso inutile ad un altrettanto inutile voto.
Non si può tuttavia fare finta di nulla.
Il partito al quale mi sono iscritto – Forza Italia – non può ignorare un passaggio del genere. Soprattutto dopo quanto è accaduto nei mesi precedenti.
Ho già avuto modo di scrivere in passato e anche di esprimere la mia opinione all’interno delle sedi del partito. Ho detto e ripetuto che, piuttosto di rimanere in una Giunta immobile, senza possibilità di incidere sulla azione amministrativa, meglio stare fuori e lavorare in consiglio comunale su idee e proposte utili per la città.
I temi sono i soliti, ma proprio perché si ripetono è sintomo che le loro complete realizzazioni sono di là da venire. Ticosa, paratie, sosta, forno crematorio, emergenze sociali, sicurezza. Avremmo materia per arrivare sino a fine legislatura. E invece? Discutiamo della sfiducia ad un assessore.
Non voglio sottrarmi.
L’opinione che ho e la valutazione che faccio sulla attività della giunta mi pare nota.
Forza Italia ha fatto una scelta politica precisa. Non siamo parte di questa giunta, siamo anche distanti dai metodi che hanno portato al “rimpasto” di qualche mese fa. Io credo che gli amici che rappresentano in Consiglio Forza Italia – che conosco e stimo, tutti senza distinzione alcuna- non debbano partecipare alla votazione sulla mozione di sfiducia all’Assessore.
Quello che si dovrebbe chiedere è di tornare a discutere sui problemi della città, perché sarebbe grave ottenere la fiducia per un assessore e perdere quella dei cittadini elettori.
3 Commenti
Gentile Sig. Gioele, ho dichiarato in tempi non sospetti che mai avrei votato una mozione di sfiducia sedendosi in maggioranza. La mozione di sfiducia è un legittimo strumento politico delle minoranze ma per chi siede in maggioranza esistono altri percorsi di confronto con gli assessori. Non sono né un leone né un coniglio sono semplicemente un consigliere comunale.
Gentile Signora Patrizia, la mia era solo una scherzosa “punzecchiatura”. Non me ne voglia.
Conosco le regole del gioco anche se la politica preferisco farmela raccontare dagli amici che la fanno sul serio. A differenza degli sport che pratico, mi piace essere più spettatore che giocatore.
Lei però non è un Consigliere Comunale qualsiasi. I ruoli si interpretano e Lei, il ruolo di Consigliere come del resto prima quello di Capogruppo, lo interpreta con grinta, coraggio, intelligenza e competenza: se non da “leonessa”, mi consenta almeno da “protagonista”!?
Le considerazioni sul valore del voto di “sfiducia” di un Assessore danno l’ulteriore dimostrazione che chi ha fatto “scuola politica” nei partiti della Prima Repubblica è sempre più competente di chi è venuto dopo.
Non mi sorprende che l’opposizione voti la “sfiducia”. Non mi sorprenderebbe che lo facesse FI. Mi sorprenderei che non lo facesse Fratelli d’Italia: non erano i “paladini” a difesa di qualsiasi pubblico impiegato, dipendenti comunali compresi? Ma si sa le “leonesse” hanno gli artigli non la memoria …..?