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Attualità, Politica

Nidi chiusi, a Como tensione altissima: oggi l’assemblea pubblica dei genitori. Il Pd: “Racconto distorto di Rapinese”. I sindacati in stato di agitazione

“Questa mattina alle 9, orario, come già detto, poco consono alle esigenze dei genitori, si è tenuta la commissione sugli asili nido. Purtroppo, siamo usciti dall’aula con grande amarezza, delusi dall’impossibilità di avere un confronto ragionevole, basato su dati e su risposte puntuali da parte del sindaco, e di chiarire, quindi, le reali motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere i nidi”, così accusano i consiglieri comunali dem Patrizia LissiEleonora Galli e Stefano Legnani. E inoltrano un’ampia Nota:

La trasparenza, come ampiamente dimostrato, non è una delle sue principali doti. Ne ha dato prova un’altra volta, glissando su una serie di domande e di informazioni, come i dati su un eventuale risparmio del Comune alla luce delle chiusure dei nidi di via Passeri e via Bellinzona. Risparmio che, in ogni caso, non giustificherebbe il disagio creato alle famiglie dei quartieri interessati: persone, non numeri su cui fare calcoli. Senza contare il fatto che si tratta di una scelta anacronistica. Il Ministro dell’Istruzione del Governo Draghi aveva puntato molto sui poli 0/6 anni per una continuità educativa: in via Passeri c’era già, ma si è deciso di chiudere il nido.

Per difendere la propria decisione di chiudere gli asili, il sindaco sta facendo leva, ancora una volta, su una narrazione distorta, girando dati e fatti a proprio piacimento per convincere i cittadini della bontà delle proprie azioni – proseguono – Come sempre (e non riesce proprio a farne a meno) il confronto viene fatto con l’operato della Giunta Lucini, accusandola di aver ridotto, al contrario di quanto sta facendo ora l’Amministrazione comunale, i posti negli asili nidi. E’ doveroso, però, fare delle precisazioni.

Il mandato del centrosinistra, tra il 2012 e il 2017, è stato influenzato dal famoso patto di stabilità: mancavano fondi e non era possibile procedere con le assunzioni. Durante il quinquennio si è passati da un blocco totale alla possibilità di assumere una persona per ogni quattro dipendenti pubblici pensionati. A quel punto, era diventato particolarmente difficile rispettare il rapporto tra bambini ed educatrici stabilito dalle leggi. Le allora direttrici degli asili nido si sono trovate ad affrontare una situazione complicata, con ben undici pensionamenti. Pertanto, nell’impossibilità di assumere, hanno inviato una lettera al Comune con l’indicazione di accorpare alcune strutture, in quanto non c’erano alternative. La Giunta Lucini, con l’ex assessore Silvia Magni, ha deciso di chiudere l’asilo di Camerlata, confluito in quello di Rebbio, riuscendo a tenere aperto quello di Lora. La decisione, ai tempi, è stata comunicata incontrando i cittadini in una riunione pacifica e rispettosa, senza urla, senza insulti. E nonostante gli accorpamenti e la chiusura di un asilo, le liste d’attesa sono state azzerate. Oggi, invece, ci sono ancora”

Dal 2017, poi, è stato nuovamente possibile assumere personale, ma non è stato fatto. C’era già un bando per l’assunzione di un educatore negli asili, ma questa Amministrazione ha deciso di cancellarlo. Dal 2012 al 2017 il numero minimo di bimbi accolti negli asili nido comunali è stato di 390. Ora si parla di arrivare, forse, a 365, di cui, sembrerebbe, solo 240 in nidi a gestione diretta del Comune. E il punto è proprio questo: senza assunzioni, il rischio è che, con gli inevitabili pensionamenti, sempre più famiglie saranno costrette ad affidarsi al privato. E tanti saluti ai nidi comunali, fiore all’occhiello della nostra città.

Da ricordare inoltre che oggi mercoledì 20 marzo, il  Comitato Genitori “Como a misura di famiglia” nato per opporsi appunto alle chiusure dei nidi, ha organizzato un’assemblea pubblica con relatrici alcune tra le professioniste più note in città, specialità diverse ma fine comune:

Roberta Marzorati, medico pediatra

Franca Olivetti Manoukian, psicosociologa

Paola Bernard, ex direttrice degli asili nido

Grazia Miccolis, dirigente dell’Istituto Comprensivo Como-Borgovico

Inoltre: Umberto Fumarola, rappresentante del comitato genitori

Qui i dettagli, orari e contenuti:

Chiusura nidi, assemblea pubblica il 20 marzo. Volti e nomi notissimi sul palco: Marzorati, Manoukian, Bernard e Miccolis

Da ricordare, inoltre, lo stato di agitazione indetto dai sindacati:

Chiusura nidi a Como, i sindacati proclamano lo stato di agitazione: “Grave perdita. Non disperdete un patrimonio di 40 anni”

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Un commento

  1. Se un servizio come il nido non è distribuito sul territorio e sufficientemente vicino a casa, in molti casi è come non averlo. Non tutti guidano. Non tutti sono liberi all’ora in cui si portano i bambini al nido. Rendere l’organizzazione familiare più complicata significa tagliare fuori una porzione di utenti.

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