Il nuovo regolamento sui tavolini e l’occupazione degli spazi pubblici a Como è realtà. L’approvazione è arrivata nel consiglio comunale di lunedì 29 dicembre: 18 i voti favorevoli della lista Rapinese Sindaco e contrari tutti i 6 consiglieri dei gruppi dell’opposizione. Ma a fare scalpore è stato il settimo voto contrario, che si è sommato a quello delle minoranze: quello del consigliere della lista Rapinese Sindaco, Milo Casati.

Nel corso della discussione, molti dei consiglieri di opposizione erano intervenuti prima di lui, da Stefano Legnani, Stefano Fanetti e Patrizia Lissi del Pd, passando per Paola Tocchetti (Forza Italia), fino a Elena Negretti (Lega) e Lorenzo Cantaluppi (FdI) quasi tutti per stigmatizzare le novità ritenute troppo stringenti del nuovo regolamento comunale su tavolini, suolo pubblico, tende, tovaglie, fioriere giudicato in più di un’occasione “punitivo” e meritevole di uno stop per ulteriore confronto e approfondimento sulle ricadute per gli esercenti. Dal canto suo il sindaco ha ribattuto che “no, non aspettiamo, sono anni che è atteso questo provvedimento”. Confermata anche l’indicazione per la decadenza delle concessioni in caso di mancato o ritardato pagamento del tributo sull’occupazione del suolo.
Ma ovviamente che l’intervento che ha fatto più scalpore è stato quello del consigliere della lista Rapinese Sindaco, Milo Casati, tra l’altro parte in causa per la storica attività dei bar e pasticcerie Luisita (e, va aggiunto, protagonista delle cronache recentissime per le voci su possibili dimissioni dal consiglio comunale (qui e qui).
E, per così dire, Casati – che pure ha premesso di “condividere tante cose” del nuovo regolamento – ha comunque stupito per una presa di posizione piuttosto netta, con una esplicita richiesta a sindaco e giunta di ripensare le norme più stringenti.
“Auspico un ripensamento su certi argomenti – ha affermato in aula Casati – Certe cose sono forzate, dalle scadenze alle concessioni. Servirebbe un margine di elasticità in più anche sui tavoli, che tra l’altro a me sono stati negati (nell’esercizio di via Dottesio, ndr) ma fa niente…”.
E ancora, sempre il consigliere della lista Rapinese Sindaco: “Le attività più piccole sarebbero penalizzate, io ne ho sentite una marea protestare. Sono in mezzo alla gente e le sento tutte…Anche sugli arredi, io ci lavoro, se ci fosse la possibilità di avere varianti…”.
“Guarda Milo – ha replicato a Casati il sindaco, con toni pacati – che sono pochissimi gli esercenti che subiranno variazioni, gli unici che potranno lamentarsi sono quelli che hanno avuto deroghe sulla base del design del paravento. C’è tanto rumore per nulla”. Parole che non hanno comunqe evitato il voto contrario alla delibera di Casati.

L’approvazione è giunta dopo la discussione anche di 9 emendamenti. Fondamentale il primo e unico approvato, proposto dalla stessa giunta e che ha trovato il sì del consiglio trasversalmente: nel computo delle metrature interne dei locali per stabilire l’area esterna per i tavolini (al massimo due volte rispetto alla prima), verrà conteggiato anche la superficie del bancone che prima era esclusa dal computo. “Chiamiamolo ‘emendamento Confcommercio'” ha chiosato il primo cittadino sottolineando di aver recepito questa indicazione dall’associazione.