RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

Csu, si chiude la querelle sul nuovo cda. Landriscina ha scelto il terzo nome, cambia il presidente

Dopo l’inciampo e l’intrigo certamente anche politico delle scorse settimane, si chiude la querelle del nuovo cda di Como Servizi Urbani, la società controllata dal Comune di Como che si occupa di parcheggi, impianti sportivi, porti e altro ancora.

Fece abbastanza clamore, a inizio maggio, la decisione del primo cittadino di non confermare l’attuale presidente, Renato Acquistapace, oltre che per le frizioni avute sul cantiere del porto di Sant’Agostino anche per le tensioni fortissime di Landriscina con Forza Italia, partito di cui il numero uno della società è esponente.

Dopo Cenetiempo, vendetta bis di Landriscina su Forza Italia: via Acquistapace da Csu (ma con inghippo)

Da qui, la decisione del sindaco di voltare pagina con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Csu, che però si inceppò subito? Il motivo? La mancata nomina, in prima battuta (anche a causa di mancate disponibilità), di un nome femminile per il board della società, cosa che però è obbligatoria per le disposizioni sulla parità di genere. Ora, la svolta.

Landriscina, infatti, ha scelto la figura che completa il nuovo consiglio di amministrazione: si tratta di Mari Bani, nome scelto tra le varie candidatura giunte dopo il “primo tempo” della vicenda. Bani si aggiunge quindi ai due nomi già selezionati da Landriscina precedentemente, ossia Edoardo Helzel (presidente) e Antonio Moglia (consigliere, come la nuova entrata). Ora sarà l’assemblea di Csu a dover ratificare il tutto.

Per concludere, tutto regolare sin dall’inizio, invece, per quanto riguarda il nuovo collegio sindacale di Csu: i sindaci effetti sono Raffaele Termine, Costantino Rancati e Chiara Rossini; i supplenti Paolo Besozzi ed Elena Mognoni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Dalle proposte di nomina dei Consiglieri di amministrazione delle partecipate si vedono i veri equilibri delle diverse coalizioni. Sarà un problema anche per Minghetti e per Rapinese, qualora dovessero vincere, perché bisogna conciliare la bandiera politica, con la competenza e con le credenziali di sudditanza. La competenza la possono misurare solo le persone competenti, le credenziali te le possono raccontate gli amici degli amici, la bandiera politica i partiti. Rapinese come farà? Non è un partito e non è competente in nulla. Farà decidere dagli amici del bar a 3,5 metri dall’ufficio o da quelli della gelateria di fiducia?? Un’idea potrebbe essere consultare la Gazza, discutere con gli amici e iniziare l’”incarico-mercato” sempre che non sia già iniziato…..😊

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo