Sui tigli del lungolago e sul loro futuro Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, chiede chiarezza.
Così interpella direttamente la Giunta regionale, la cui partecipata Aria è l’attuale responsabile del cantiere. “Sto depositando un’interrogazione e spero che la risposta arrivi appena riprenderanno i lavori del consiglio”, fa sapere Orsenigo.
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L’atto, indirizzato alla Giunta e all’assessore preposto, chiede di fatto “se effettivamente il progetto prevede la rimozione dei 13 tigli e quali motivi determinano la necessità di eliminarli – spiega il consigliere Pd –. Ma pure per quale ragione non viene dato seguito a quanto indicato nella presentazione pubblica dell’intervento, fatta l’8 ottobre 2018 alla cittadinanza di Como dall’allora Infrastrutture Lombarde che oggi si chiama, appunto, Aria, secondo cui ‘gli alberi tolti verranno ripiantati’, come fu detto all’epoca. Inoltre, vorrei sapere se la rimozione delle piante è stata concordata, e in che occasione, con il Comune di Como, cui compete la sistemazione dell’arredo urbano del lungolago. Infine, quali accorgimenti hanno assunto Aria e l’esecutore delle opere di realizzazione delle paratie per tutelare il buono stato delle piante dall’inizio del cantiere”.
E dall’altro lato, il Comune di Como “dovrà prima o poi dire come stanno le cose”, dicono i Dem.
“L’amministrazione Landriscina non può chiamarsi sempre fuori, fare finta di niente – aggiunge Stefano Fanetti, capogruppo comunale del Pd –. Avrà un’idea sul futuro di quest’area e sulla sua fruizione, la immaginerà in qualche modo. Perciò, invitiamo caldamente Palazzo Cernezzi a mettersi attorno a un tavolo con la Regione e decidere subito che fare. Queste scelte vanno di pari passo con il cantiere e non possono certo essere definite in un momento successivo”.