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Piscina di Muggiò, tre mesi dopo Rapinese boccia i documenti per l’apertura immediata: “Erano inaffidabili”

Non c’è stato solamente il violento attacco alla pagina satirica su facebook “RapiGoverno” nel lungo video diffuso ieri sul proprio social dal sindaco Alessandro Rapinese. Il primo cittadino si è soffermato a lungo sul caso spinoso della piscina chiusa dal 2019 a Muggiò.

“Sono più o meno tre mesi che sono sindaco – ha esordito sottolineando il lavoro suo e della giunta – Sto facendo tanto, credo tantissimo, ogni giorno sistemo una bega, abbiamo fatto il bilancio consolidato, due variazioni di bilancio per dare linfa alle progettazioni dei lavori, progettazioni che peraltro richiedono tre-sei mesi, a volte un anno. Comunque, abbiamo messo in moto l’amministrazione, la mia agenda prevede almeno 10-12 appuntamenti al giorno, è una cosa infernale: lo stadio, dove mettere il Banco Alimentare e la Croce Rossa se togli l’ex Stecav per il parcheggio, la Ticosa…30 anni di degrado costante che vogliamo recuperare”.

Poi è arrivato il punto specifico sulla piscina di Muggiò: “Tra le critiche mosse a me, la più ricorrente è quella sulla piscina, chiusa perché non mantenuta per 30 anni, lasciando scadere il certificato statico, perché hanno tagliato i cavi, che non è una scusa ma un fatto che non ci ha permesso le verifiche opportune”.

A questo punto, però, serve un inciso, prima della novità sulla bocciatura dei documenti sui quali, in campagna elettorale, Rapinese si basò per garantire una riapertura dell’impianto entro “3-6 mesi”.

Nel faccia a faccia finale al Teatro Sociale, infatti, il primo cittadino disse testualmente, replicando a Barbara Minghetti: “Abbiamo tecnici diversi, io non so con chi lei abbia parlato – disse rivolto alla sfidante – Il mio Id del documento al Protocollo è 31007757. Domani mattina andate a pigliarvela, è una perizia tecnica commissionata dal Comune a degli esperti che hanno fatto una gara e che dice che con 500mila euro, con Iva 700mila, noi andiamo a ripristinare la piscina e la adeguiamo alle normative entro 3-6 mesi. Il problema – aggiunse il futuro sindaco – è che questo è un intervento progressivo. Si inizia con la ristrutturazione, riapriamo la piscina domani mattina per salvare le vite, poi un incremento di quelli che sono i lavori ben pianificati fino ad arrivare a 2 milioni per rimetterla perfettamente a norma e funzionale”.

Minghetti, quella sera, parlò di altre stime: “Mi è stato spiegato che in realtà non serivranno solo 3-6 mesi ma si rischia di arrivare a un anno, rischiando di avere una piscina comunque non adeguata all’innovazione e alla contemporaneità. Capisco che sia un problema enorme, ma rispetto al rischio di aspettare un anno ed essere poi daccapo, avrebbe più senso lavorare due anni e poi averla a posto”.

E quindi torniamo all’ultima presa di posizione di Rapinese, nell’ormai famoso video. La sorpresa è stata la sostanziale stroncatura dei documenti citati tre mesi fa nel confronto con Minghetti, con queste parole: “In campagna elettorale leggevo documenti che come centinaia di altri della pubblica amministrazione visti in questi 3 mesi erano quantomeno, non dico totalmente inaffidabili ma scritti in un certo modo. Il mio scopo è riaprire la piscina nel più breve tempo possibile, abbiamo fatto centinaia di valutazioni: ad esempio abbiamo pensato di mettere su un terreno dell’ente tramite una partecipata, a Sagnino, una di quelle temporanee tipo quelle che ha usato ai Mondiali di Napoli la Federazione internazionale. Poi c’è sempre un problema ma senza nessuna paura stiamo cercando di farla ripartire. Se chiunque dei miei predecessori avesse pensato per un minuto a come manutenerla, la piscina d Muggiò non sarebbe arrivata in questa situazione”.

Poi un’altra bocciatura dei documenti consultati a suo tempo: “Lunedì avrò il centesimo incontro in piscina, mi sono basato su documenti che sono agli atti e che oggi lasciano un po’ il tempo che trovano”. Oggi, forse, dal nuovo sopralluogo, si saprà di più, ma a questo punto i tempi difficilmente saranno brevissimi come ipotizzato a giugno.

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8 Commenti

  1. A proposito di riaperture, allego il commento che ho scritto sul sito del più noto quotidiano locale in calce ad un articolo in cui si parlava della riapertura della palestra di Albate come di un successo della giunta Rapinese…”Non ho finito l’articolo perchè mi è bastato leggere che si parla della riapertura delle due palestre di Albate…ma avete visto in che condizioni sono? Credo che se qualcuno scattasse delle foto e le mettesse su un quotidiano scrivendo che si tratta di palestre ucraine dopo un bombardamento, non si farebbe fatica a crederlo. Canestri rotti e pericolanti, ultimamente quelli della palestra in condizioni migliori sono stati saldati ad un’altezza da minibasket senza poterli spostare, soffitto con i quadrotti di compensato che si staccano e rete per evitare che cadano in testa alla gente tutta storta, sporca, e che impedisce, di fatto, di tirare da lontano nel basket, bagni inagibili tanto sono sporchi e rotti, luci delle palestre che, per metà sono rotte e per metà sono talmente fioche che per fare sport ci vorrebbe una torcia, parquet che in molti punti non consente il rimbalzo del pallone…se questo significa riaprire delle palestre, siamo a posto. E vantarsene è ancora peggio”.
    Insomma, mi sembra che la fuffa cominci a venire a galla.

  2. Ecco lo stadio: il famoso ampliamento della capienza? Tutto fermo, curva sempre sold out e società che perde soldi (possibili incassi mancati) a causa di chi?

  3. Bene, ma se il sig. Sindaco vuole essere credibile ora deve fare i nomi dei tecnici che hanno sottoscritto questi “documenti inaffidabili” ne va della Sua credibilità e soprattutto della sicurezza di tutti i cittadini.

  4. Era evidente che al Teatro Sociale avesse sparato qualche sciocchezzuola. A parte questo, chi è dentro a queste cose sa bene i nomi dei “tecnici” che partecipavano ai tavoli di Minghetti e chi erano invece gli “umarell” che parlavano al bar di questi problemi con il Rapinese Candidato. In politica sapersi circondare delle persone giuste è un merito e attorniarsi da adoranti insipienti è un grave errore. L’appunto però non risolve il problema. Il Rapinese Candidato è diventato Rapinese Sindaco nonostante le sciocchezzuole del Teatro Sociale, nonostante la disattenzione con cui ha letto i documenti, nonostante le tante promesse elettorali disattese, nonostante gli wow, nonostante gli elicotteri per disabili e le persecuzioni del Ku Klux Klan e delle Brigate Rosse ecc.ecc.. Adesso sarebbe opportuno che Rapinese Sindaco iniziasse a preoccuparsi molto di più del fatto che nel territorio comunale mancano impianti sportivi e, rispetto a quando c’erano quelli di prima, ce ne sono meno e non è possibile utilizzare appieno i pochi che ci sono. È finito il tempo in cui è possibile cavarsela sparando qualche sciocchezzuola sul palcoscenico del proprio personale teatro, adesso si chiedono soluzioni o la dichiarazione di manifesta incapacità a trovarle.

  5. “Il mio Id del documento al Protocollo è 31007757”: Cara Redazione di Como Zero, potreste per favore rintracciarla e renderla pubblica così da capire bene di cosa si stia parlando?

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