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Como, esplode il centrodestra. FdI alla Lega: “Non prendiamo ordini, facciano i nomi. Due candidati persi per colpa loro”. E rilanciano Molinari

Giorgia Meloni, dopo il disastro del centrodestra per l’elezione del presidente della Repubblica, ha parlato di “coalizione che non c’è più”. Matteo Salvini, dal canto suo, pochi giorni fa ha rilanciato: “Il centrodestra s’è sciolto come neve al sole”. E a Como sembra davvero che stia accadendo tutto quanto affermato dai leader nazionali di Fratelli d’Italia e Lega. Forse, solo con toni anche peggiori.

Dopo la nota della segreteria leghista di ieri, in cui si invitavano chiaramente gli alleati (Fdi in primis, viene da pensare) a formulare nomi per la candidatura a sindaco ma senza tirarli fuori “dalla naftalina o dalla rubrica del telefono”, oggi i meloniani (gruppo consiliare e segreteria) rispondono letteralmete a cannonate.

Como, Lega al dopo Landriscina con avviso agli alleati: “No a nomi tirati fuori dalla naftalina”

“Due notizie – esordisce secca la nota – Prima quella buona: la Lega di Como ha battuto un colpo con un comunicato della segreteria dopo mesi di imbarazzante silenzio. Quella cattiva: non ha candidati a sindaco e pretende rose dagli alleati”.

Un dito puntato che diventa mirino laser nei passi successivi: “Troviamo quantomeno singolare, a tratti offensivo, il tono della nota leghista – continuano da Fratelli d’Italia – Il momento non consiglia atteggiamenti arroganti. Chiedere agli alleati che non esprimano nomi in odor di naftalina o estratti a caso dalla rubrica del telefono non depone a favore della serenità nella coalizione. Cominciassero loro, autonominatisi king maker, ad assumere gli onori di essere, almeno sulla carta, la formazione politica più forte del centrodestra e il successivo onere di proporre nomi di elevatissima qualità al tavolo del centrodestra”.

Poi addirittura un retroscena finora inedito: “A noi risulta che il coordinatore regionale della Lega, onorevole Cecchetti, abbia incontrato, prima di Natale, almeno due aspiranti alla poltronissima di Palazzo Cernezzi. Nomi di spicco e di esperienza, profili trattati con sufficienza che hanno atteso quasi due mesi un cortese cenno di riscontro. E che per questo hanno tolto il disturbo”. Uno dei nomi dovrebbe essere senza dubbio quello del farmacista Roberto Tassone, il secondo per ora resta nella nebbia.

Infine, la conclusione dai toni pesantissimi di Fratelli d’Italia: “E allora, un candidato con esperienza politica, amministrativa e imprenditoriale è sul tavolo da mesi (il segretario provinciale di Fdi, Stefano Molinari ndr). Quindi i casi sono due: o la Lega è in grado di produrre nomi di una qualità almeno analoga, oppure risparmi al dibattito in corso i toni sprezzanti e arroganti che abbiamo letto. Siamo e siamo sempre stati disponibili al dialogo, non a prendere ordini”.

E se questo è l’avvio di campagna per il centrodestra, parlare compiutamente di coalizione o alleanza – oggi – pare davvero impossibile.

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6 Commenti

  1. Fratelli d’Italia, a Como e non solo, sembra un po’ il bimbo capriccioso che si impunta, urla e frigna pur di ottenere un minimo di visibilità. Se non fosse per la kasta meloniana e buttiana, ci saremmo risparmiati in questi anni e anche in quest’ultimo periodo molte inutili sceneggiate che non fanno certo bene né all’Italia né, tanto meno, al nostro territorio.

  2. Mi pare che di centrodestra unito a questo punto non di possa proprio più parlare a Como e quindi non ha proprio senso il ricercare un candidato comune

  3. Sono divertentissimi questi battibecchi. Sembrano quelli delle coppie scoppiate dove alla fine si litiga sul nulla per non dover litigare su tutto. In questi screzi, non c’è nulla di politico se non le prime mosse di una battaglia elettorale per sperare di prendersi i voti di chi non potrà mai votare Minghetti o Civitas e nella speranza che la delusione di chi votò Landriscina non diventi un volano per alimentare le schiere di Rapinese. Ormai, la Lega e Forza Italia non accetteranno mai di votare Molinari e Fratelli d’Italia non perderà mai la faccia rinunciando alla candidatura del suo Segretario. Conclusione francamente scontata per chi ha pensato di prepararsi il terreno delle elezioni speculando sulle difficoltà degli alleati e per chi invece ritiene di avere diritto a una sorta di eterna leadership politica senza avere più i numeri per esercitarla. Adesso la speranza di ognuno di loro, oltre a non essere costretti a perdere la faccia, è arrivare al ballottaggio divisi e vincere recuperando i voti degli ex-alleati sconfitti.

  4. Questi i rapporti di forza al ballottaggio delle comunali del 2017.
    Cosa volete fare?

    Lega Nord 3258 voti
    Forza Italia 3642 voti
    Fratelli d’Italia – Alleanza Na… 1502 voti
    Lista Civica – Insieme 2891 voti

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