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Rapinese-Anselmi, rivoluzione da 850mila euro in Comune: “Un pc portatile per dipendente, due giorni di smartworking, meno rientri e super software”

La Giunta Rapinese mette in campo una doppia azione per bloccare la fuga di personale da Palazzo Cernezzi degli ultimi mesi. Due provvedimenti – uno riguardante direttamente le modalità di lavoro del personale, l’altro tecnologico – sono stati annunciati ieri sia dal sindaco sia dall’assessore al Personale, Nicoletta Anselmi.

“Il Covid è stato terrificante, l’abbiamo subìto come cittadini ma anche come amministrazioni – ha affermato Nicoletta Anselmi – Però ha fatto obbligatoriamente recuperare anni alle amministrazioni che forse sarebbero stati irrecuperabili. In più, questa amministrazione ritiene che il costo del personale, circa 26 milioni di euro, debba essere una risorsa che torna sia ai cittadini sia a chi qui ci lavora”.

Sul fronte pratico, sempre Anselmi: “Stiamo discutendo con i sindacati su un cambio di orario con soli due rientri a settimana, e di fare due giorni di smartworking che andranno concordati con i dirigenti e con le organizzazioni sindacali. Chiaro che con due giorni di smartworking devi avere strumenti idonei, quindi l’investimento va in quella direzione. Per la mia esperienza da dirigente (prima a Cantù, ndr) la gente in smartworking ha sempre lavorato bene, gli uffici non hanno mai avuto minori produttività. Si possono conciliare i tempi di lavoro e famiglia in modo migliore, c’è un minore impatto ambientale e altri benefici. A Milano fanno due giorni smartworking e se lo fanno loro, possiamo farlo anche noi”.

Poi la seconda linea parallela di intervento, quella tecnologica con un investimento di ben 850mila euro. “In funzione di un’analisi dei terminali e della loro manutenzione – ha detto il sindaco Alessandro Rapinese – l’amministrazione ha deciso di far sì che questo Comune inizi finalmente a essere seduttivo. Ci siamo rivolti ai dipendenti che se ne andavano e molto spesso c’era una questione di orari più seducenti e di gestione smart. Dunque doteremo ogni singolo dipendente di un pc portatile per operare con rapidità ed efficienza la gestione smart”.

“Spesso vedevo dipendenti partecipare a riunioni e segnare tutto su un foglietto e poi tornare al pc e riscrivere tutto – ha raccontato il sindaco – Ora, quando servirà, potranno uscire e lavorare direttamente da qualsiasi luogo di intervento. Ognuno avrà il suo portatile calibrato sulle esigenze specifiche, chi per le progettazioni chi solo per funzioni di backoffice, e abbatteremo le manutenzioni specifiche perché i pc saranno tutti uguali”.

E ancora: “Avremo anche una serie di programmi gestionali per accesso agli atti, digitalizzazione delle pratiche, rilievi, verifiche. Ottimizzeremo le tempistiche per i dipendenti, vedremo di farli uscire il meno possibile grazie alla possibilità di accedere a tutti i dati da un terminale: dal consumo energetico allo stato delle scuole, dal dettaglio sulla profondità dei dehors, ai passi carrai, fino alla distanza tra due tombini per fare un computo metrico, ai controlli sui cestini dei rifiuti o sullo stato dei cimiteri. Sarà tutto disponibile in cloud. Avremo una mappatura della città talmente completa che vedremo tutto e Como sarà finalamente all’avanguardia nazionale”.

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8 Commenti

  1. Venite nel chimico farmaceutico, facciamo cambio anche solo per un paio di mesi. Poi vediamo se non trovano seduttivo il posto di lavoro in comune…

  2. “Ci siamo rivolti ai dipendenti che se ne andavano e molto spesso c’era una questione di orari più seducenti e di gestione smart”. In realtà le motivazioni di chi è “scappato” e chi intende ancora farlo sono i carichi di lavoro insostenibili, le ristrette tempistiche a disposizione (come fa ad essere sempre tutto “urgente”?) e la carenza cronica di personale, che rende impossibile adempiere, nelle tempistiche richieste, a tutti i numerosi adempimenti imposti da una assurda normativa. Lavorate su questi aspetti (ma con i fatti, non con promesse verbali) e vedrete che i dipendenti non sentiranno più l’esigenza di andarsene in altri Enti Pubblici.

    1. Verissimo! I dipendenti che scappano sono quelli che sono messi sotto costante pressione, a cui si chiede di fare l’impossibile in tempo zero, senza oltretutto poter contare sul supporto di nessuno. Eppure per Sindaco e Assessori il problema pare non sussistere, visto che si continua a chiedere l’impossibile, ovviamente sempre ai soliti noti, finchè reggono.

  3. …la polvere al mq, i litri di rugiada/h, le stelle stanno a guardare?, il peso della diga foranea, il numero di Robinie a Brunate, la larghezza della linea di separazione tra corsie, la distanza tra via Volta e la dogana, i grammi di ghiaccio nel negroni, la dimensione dei tasti del citofono, basta coppi sui tetti é ora di bartali, quanto marmo c’é nel Duomo, il numero di sampietrini in cittá, quanti Giuseppe e quanti Giovanni a Breccia, il numero preciso di piastrelle in via del doss, la media ponderale dell’altezza dei cipressi in cittá, il parcometro che fa i biglietti a Punta Raisi, il cestino che canta arie melodiche, pontili che galleggiano oltre tre settimane, per non parlare del software che ti vende il bilocale i 3/6 mesi.

  4. Possono fare quello che vogliono, ma non arresteranno l’esodo da comune di como fintanto che tratteranno i dipendenti come stanno facendo.

  5. Per invogliare i dipendenti a venire al lavoro comprategli la macchina magari una Ferrari e con parcheggio riservato. Fanno fatica a lavorare in ufficio non oso pensare da casa

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