Non si è fatta attendere la replica del sindaco Alessandro Rapinese alla manifestazione convocata da Nova Como contro la chiusura e la riorganizzazione delle scuole a Como (qui cronaca, foto e video). Il primo cittadino ha attaccato frontalmente chi ha portato i bambini al presidio a Palazzo Cernezzi.
“Io mia figlia a una manifestazione per gridare buffone al sindaco non l’avrei mai portata – ha detto – Io non ho mai usato mia figlia per fini politici, ma c’è chi non ha nemmeno questo pudore. Ma loro (riferito ai genitori, ndr) sono il risultato di un’educazione magari simile. Che bello sarà vedere quelle facce lì dopo le elezioni, magari sono gli stessi genitori che parlano in consiglio quando non possono (riferimento ad altre proteste giunte fino all’aula con alcuni esponenti dei genitori tra i banchi del pubblico, ndr). Ma non arriveranno nemmeno al 2% (qui forse è l’associazione Nova Como nel mirino, sempre tra i banchi del pubblico, ndr)”.
Qui l’intervento del sindaco:
Poi Rapinese ha risposto alle domande, in particolare della capogruppo leghista Elena Negretti, sull’ormai ‘famoso’ viaggio in Cina nei giorni in cui Como veniva investita dal maltempo.
“Era un viaggio istituzionale – ha ribattuto – E io penso che siamo meglio un’ottima organizzazione dell’amministrazione per ogni evenienza piuttosto che mettersi in prima fila per una foto con una pala in mano”.
E ancora: “Sono partito il giorno 23, il giorno dopo che la massima emergenza era conclusa e che tutto era organizzato per l’impresa eroica che abbiamo realizzato. Io sono andato in Cina come relatore principale del The World Design Cities Conference organizzato da Shanghai e dall’Unesco per la rete delle città creative di cui facciamo parte. Como era l’unica città invitata ed è capofila della rete delle città Unesco. Ho tenuto uno dei due soli discorsi e o lo facevo io o non si faceva. E’ stato tutto pagato da Shangai e sono stato in Cina per meno di 90 ore per fare onore alla città. Nel frattempo avevo contatti istantanei con Como. Contro di me è stata fatta una campagna denigratoria senza nemmeno avere la possibilità di replicare. E chi ha parlato di yesmen nei giorni scorsi, si vergogni”.
Ecco l’intervento integrale del primo cittadino: