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Rapinese: “Niente nido ai figli dei comaschi che non versano la Tari”. Spallino: “Pago io per un bimbo, il diritto all’istruzione e alla cura non si scavalca”

Ieri sera, ospite di In Onda su La7, il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha ribadito ai conduttori Marianna Aprile e Luca Telese quanto anticipato dal quotidiano La Provincia di Como nei giorni scorsi: niente iscrizione al nido per i figli dei comaschi che abbiano conti aperti con il Comune (Tari o altri tributi non in regola). Ancora una volta il primo cittadino ha sottolineato il concetto, per lui chiave, cioè che gli “evasori” sarebbero molto spesso persone non in difficoltà economica: “A Como – ha detto – abbiamo finito di usare i soldi della gente onesta per pagare servizi ai disonesti, tutto qua. Penso debba essere un modello per l’Italia intera, se non mi paghi le tasse non ti erogo i servizi che dipendono da me”. E ancora: “Qui stiamo parlando di gente che magari va fuori dall’asilo con il suv però si dimentica di pagare le imposte comunali” (qui l’estratto della trasmissione con l’intervento completo).

La scelta del sindaco non è andata giù all’ex assessore all’urbanistica (giunta Lucini) e notissimo avvocato comasco, Lorenzo Spallino che dapprima ha lanciato una proposta/provocazione (successivamente twittata): “Facciamo così, mi cedete il credito e pago io per un bambino. Ok?”. E poi ha spiegato più diffusamente alla redazione: “È sicuramente meritoria la lotta all’evasione, ma la Costituzione ha il merito di avere scelto una gerarchia dei diritti. Tra il diritto della PA a riscuotere somme che mostra di non riuscire a riscuotere, e il diritto all’istruzione e alla cura dei più piccoli, sicuramente il primo cede il passo al secondo. Non fosse altro perché questi non hanno modo per tutelarsi autonomamente. Peraltro, se avessi un contenzioso per la Tari e il Comune mi vietasse l’accesso dei figli al nido o a altri servizi comunali, e si andasse in giudizio e vincessi dopo qualche anno, chi risarcisce il minore del mancato accesso al nido? Mi rifiuto di credere che una città come Como, nota per la misura ampia della sua accoglienza, possa rimanere impassibile di fronte a tutto questo”.

E ancora: “Le città del Rinascimento italiano sono caratterizzate dalla presenza di strutture dove la comunità si prendeva carico dei più piccoli appartenenti a famiglie indigenti o privi di famiglia. Con i dovuti aggiornamenti nulla vieta che il Comune, se non vuole sopportare la spesa dei bambini al nido figli di genitori che non pagano la Tari, apra un fondo comune dove si possa versare le somme necessarie. Quando il comune le avrà recuperate, le restituirà. Se no, pazienza”.

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21 Commenti

  1. A parte che quello che vorrebbe, vorrebbe perché al momento non fa e non potrebbe fare, il sig sindaco non ci dice di che numeri stiamo parlando. Sono migliaia questi padri snaturati che evadono la tassa, sono centinaia o una manciata? No perché mi sembra un discorso di lana caprina il suo.
    Pensi piuttosto ai giovani che vanno incontro alla droga perché a Como non hanno strutture sportive.

  2. quando si dice…fare di tutta l’erba un … fascio.
    ci sarà sicuramente il malvagio evasore di Tari in Suv… ma c’è anche chi fatica ad arrivare a fine mese, e la domanda è a cosa dovrebbe servire il Comune?
    credo serva ad amministrare e fornire servizi e tra questi c’è il sostegno alle fasce deboli – per cui va benissimo la ricerca degli evasori ma che venga fatto appunto questo, cioè cercare di individuare gli evasori ed ottenere il pagamento del dovuto – il resto, le ritorsioni più o meno rocambolesche dovrebebro rimanere nel cassetto delle idee sbagliate.

  3. Queste storie mi ricordano le sceneggiate napoletane. Il “buono” (Rapinese Sindaco) scatena la sua sete di giustizia contro i “cattivi” (quelli che non pagano la Tari) punendoli su ciò che hanno di più sacro: i figli. I “cattivi” si trasformano in “buoni” perché i “figli so’ pezzi du’ core” e chi li tocca diventa “cattivo”. Insomma è la solita sceneggiata napoletana in formato Rapinese. Tolta la sceneggiata che ormai fa parte del personaggio. , quello che fa riflettere sono altri aspetti. In primis, è così diffusa l’evasione della Tari che giustifica azioni così draconiane? E se si, come mai Rapinese Sindaco non adotta gli strumenti che ha già a disposizione? E se ha già adottato questi strumenti che si sono fermati alle ragioni degli inadempienti, come pretende di imporgli il pagamento con questa decontestualizzata imposizione? Mah…. Secondariamente c’è da chiedersi. Ma chi non paga la Tari è in grado di pagare le rette dell’asilo? E se si, a che titolo non si consente l’iscrizione dei figli se hanno pagato le rette? E se no, non si farebbe prima a non consentire l’iscrizione dei figli a chi non paga le rette? Mah….. Infine, ma Rapinese Sindaco cosa ha intenzione di fare per quelli che non pagano la Tari e non hanno figli in età scolare? Mah…..più ci si pensa e più sembra sempre più una “sceneggiata napoletana” in formato Rapinese Sindaco ovviamente.

  4. dò ragione al Rapi perché poi vedi certi evasori di retta girare col cayenne e l’ultimo iphone ed io con la mia punto e il mio samsung che con tre figli rispetto le scadenze..

  5. Bravissimo spallino, bel modo di ragionare! Siccome voglio comprarmi la moto e la barca per pescare sul lago ma ho il mutuo di casa e le tasse da pagare ci pensa lei? Così almeno posso garantire il mio diritto al lusso come lady soumahouru, è grazie a gente BUONISTA come lei senza se e senza ma che sto paese è andato a farsi benedire. C’è una regola? Non la rispetto, tanto mi va sempre bene per un motivo o per l’altro, chi paga e rispetta le leggi invece passa per il solito coglione. Del resto fa l’avvocato, se tutti rispettassero le leggi e le regole rimarrebbe disoccupato come tutti i suoi colleghi che per un pugno di denari difenderebbero anche l’assassino della propria madre!

  6. Secondo me questi benefattori che parlano tanto ma non tireranno fuori neanche un euro di tasca loro. Le agevolazioni per reddito sono regolate dalla legge e gli aiuti erogati a chi spettano. Il resto si paga. Basta difendere i furbi e gli evasori. Vergogna. Avanti così Rapi, sei il mio sindaco.

  7. Ma che modo di ragionare ed agire è questo? Se Tizio è un evasore fai in modo che paghi quanto dovuto, ma lo fai con le modalità previste dalla legge, fra le quali non esiste quella di impedire che i figli dei “morosi” vengano esclusi dai Nidi, Asili e chi più ne ha più ne metta. Imbarazzante!

  8. Quando si va fieri di far ricadere sui figli le colpe dei padri, la barbarie è completa.
    Si potrebbero mettere in campo controlli fiscali più approfonditi per differenziare la posizione dei truffatori da quella degli indigenti veri, ma come sempre si preferisce la boutade a effetto alla soluzione intelligente.
    Un sindaco del fare.

  9. Non credo che debbano essere i bambini a subire conseguenze a causa dei genitori, sono i genitori che devono essere colpiti se effettivamente evasori non per necessità ma per costume.
    Del resto in Italia in cui c’è un governo centrale che strizza l’occhio agli evasori e all’ingiustizia fiscale, che vuole procedere con una riforma fiscale in cui il livello di tassazione non dipende dal reddito ma dal fatto se sei una partita iva o un dipendente, un governo che umilia e deride chi le tasse le ha sempre pagate sostenedo di fatto lo stato italiano, cosa vi aspettate che la TARI venga pagata?

  10. Il Sindaco ha ragione, per dare “Servizi” o fare del bene servono sempre e comunque le risorse e con i “furbetti” è ora di fare i conti con chiarezza. Un plauso a chi interviene in favore di chi è in “vera difficoltà”.

  11. I diritti dei bambini vengono sopra tutto, non ci vuole uno scienziato per capirlo.
    Il comune assicuri il servizio ai piccoli comaschi, e allo stesso tempo faccia le sue indagini per pescare i furbetti.
    Se ne è capace.

  12. Sig. Sindaco, per coloro i quali non pagano la TARI o, per meglio dire i tributi comunali, (TARI, OSAP, IMPOSTA PUBBLICITA’, etc.), esistono delle procedure, atte a costringere il contribuente a versare nelle casse del comune quanto dovuto.
    L’evasione, massiccia deiTributi ebbe inizio da circa 8 anni addietro con la chiusura sconsiderata ed immotivata della Vigilanza Tributaria (Nucleo Vigili Tributari).
    La stessa era preposta al controllo, non solo della TARI, riguardante le abitazioni, ma, anche delle attività professionali, commerciali, aziendali etc., con controlli incrociati, risultanti alla Camera di Commercio, Catasto, INPS, Agenzia delle Entrate ed altro.
    Lasci stare i BAMBINI!!!
    …abbia una considerazione più umana verso di loro e, non si trinceri dietro i Servizi Sociali!!!

  13. Rapinese ha fieramente difeso la negazione di un posto al nido ai figli dei comaschi che non versano i tari con il concetto che gli evasori sono molto spesso persone non in difficoltà economica: “A Como abbiamo finito di usare con i soldi della gente onesta per pagare servizi ai disonesti, tutto qua. Penso debba essere un modello per l’Italia intera, se non mi paghi le tasse non ti erogo i servizi che dipendono da me”.
    Il sindaco ha espresso un sentimento di sdegno contro l’evasione fiscale molto simile l’anno scorso (27 ottobre) quando è stato approvato il divieto di consumare alcol su tutto il territorio comunale di Como, un regolamento di Polizia urbana fortemente voluto dal Sindaco Rapinese:
    “Bere all’aperto, sotto un portico o in un parco, il vino in cartone o la birra da 66 cl comprati al supermercato, non sarà più possibile……..la necessità di avere con sé lo scontrino della bevanda alcolica acquistata può servire anche per evitare che qualche esercente sia tentato dall’evasione fiscale”.
    Un mese dopo, questo obbligo di avere lo scontrino con sé in caso di controlli è stato eliminato con la seguente spiegazione del sindaco: “Mi sono chiesto più volte con chi mi dovevo confrontare per far sì che un provvedimento così importante e invasivo potesse essere veramente utile. Mi sono dunque confrontato con gli operatori e gli operatori mi hanno suggerito di togliere la faccenda dello scontrino dal regolamento per una serie di ragioni lunghissima che ho assolutamente condiviso, lasciando l’indagine agli stessi operatori. E di buon grado ho accettato di cambiare, perché non voglio apparire un genio ma voglio solo un provvedimento che funzioni”.

    E niente. Saltano in mente l’espressione ‘double standards’ che, credo in italiano si traduce con due pesi e due misure diversi. Il nuovo potere forte che era contro i poteri forti si dimostra molto forte con i più deboli e un po’ meno forte con i potenti.

    Strano, neh?

    PS Per quanto riguarda il gesto del avvocato Spallino – Wow. Just wow. Esistono ancora persone per bene e che fanno bene. Let’s make decency fashionable again.

  14. Bravo Spallino. Mi propongo anche io di farmi carico di un bambino a fronte della cessione del credito. Poi mi faccio pure carico di pagare un corso di diritto costituzionale a Rapinese. Ma chiedo all’ordine degli avvocati di Como di verificare l’idoneità all’esercizio della professione forense del presidente del consiglio comunale e consigliere legale del sindaco (così diceva Rapinese in campagna elettorale), perché se Ansaldo non ha avvertito il sindaco dell’enorme bischerata che ha partorito ho i brividi a pensarlo in un’aula di tribunale.

  15. Il Sindaco e l’avv. Spallino hanno egualmente ragione. Se si andranno a vedere evasori tributi comunali e fruitori nido, spero si parli di un numero sufficientemente esiguo per fare i dovuti distinguo.

      1. No, ma saranno adulti futuri cresciuti dai loro genitori con l’insegnamento che figlio mio, sbattitene tanto fatta la legge trovato l’inganno, la vedi questa villa? Questa macchina? Le belle ferie che facciamo con la mamma ogni 6 mesi ? Il cellulare ultimo modello? Ecco! Basta non pagare le tasse e campare sulle spalle degli altri! E mal che ti vada ci sarà sempre un avvocato a far carte false pur di dimostrare la tua innocenza anche davanti all’evidenza

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