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Rincari nidi, Rapinese risale alle giunte Bruni e Lucini. Poi Anzaldo “grazia” Cantaluppi ma zittisce Lissi

Scintille in consiglio comunale per la gestione dell’aula da parte del presidente dell’assemblea Fulvio Anzaldo (Lista Rapinese Sindaco). Il caso ha visto protagonisti in vari momenti il sindaco Alessandro Rapinese, il consigliere di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi, l’esponente del Pd, Patrizia Lissi, e appunto Anzaldo.

Si era alla fine delle dichiarazioni preliminari, lo spazio riservato ai consiglieri a inizio seduta per portare in Comune segnalazioni proprie o dei cittadini. Da qualche anno è stata introdotta la facoltà per gli assessori o per il primo cittadino di replicare o dare risposte, ma ovviamente è sempre il titolare della delega specifica in relazione al tema sollevato a poter intervenire. Una norma che ieri sera è “saltata” piuttosto visibilmente quando sulla questione del rincari Istat sulle tariffe degli asili nido (peraltro sollevata a inizio settembre), Rapinese ha preso la parola su una materia che sulla carta sarebbe spettata all’assessore alle Politiche Educative, Nicoletta Roperto. A quel punto, il lungo intervento per giustificare gli aumenti, puntando il dito contro una delibera del 2009 (giunta Bruni bis) e poi lanciando stilettate anche all’immancabile Giunta Lucini.

“Lo dico a vostra utilità – ha affermato Rapinese – dal 2008 a oggi, tranne l’anno scorso ed è un mistero perché non sia accaduto, compreso anche il perido 2012-2017 (Giunta Lucini, ndr) l’adeguamento Istat è sempre stato applicato semplicemente perché è un obbligo di legge. E fu una delibera di consiglio comunale del 15 luglio 2009 a stabilirlo, quando c’erano anche esponenti come Magatti, Magni Sapere, il Pd. Allora si è deliberato di applicare annualmente l’adeguamento Istat”.

“Allora noi stiamo parlando di un adeguamento Istat che fu sempre applicato anche nel quinquennio 2012-2017 (Giunta Lucini, ndr), dunque non è un’indicazione politica, è evidente”, ha aggiunto Rapinese che poi ha citato anche commi del Regolamento per la gestione dei servizi della prima infazia.

Infine, il sindaco si è rivolto all’opposizione da un lato invitando, in caso ad esempio di disservizi o situazioni di degrado in città, a contattare dapprima gli uffici o le aziende che hanno il servizio (Aprica, ad esempio) e soltanto dopo a portare in consiglio le istanze politiche collegate, così da velocizzare le eventuali soluzioni dei problemi. Inoltre, il primo cittadino – rivolgendosi a tutti i consiglieri – si è detto “pronto in un qualsiasi giorno della prossima settimana per un incontro su quelli che non sono temi squisitamente normativi ma politici, per semplificare le relazioni affinché ne godano i comaschi. Se vogliamo possiamo fare un passettino ulteriore, possiamo pianificare gli obiettivi politici al di là del confronto che ci sarà sempre in aula; io sono a disposizone”.

Al termine di questa lunga dissertazione del sindaco, ha chiesto di parlare il consigliere di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi – già elogiato direttamente da Rapinese a inizio seduta su un’altra questione così come altre volte in questi tre mesi, e certamente non tra i più feroci oppositori della nuova amministrazione – “per fatto personale”, fattispecie che teoricamente scatta e viene concessa dal presidente del consiglio comunale unicamente quando un consigliere che in quella fase non avrebbe diritto di parola si è sentito tirato personalmente in ballo da altri con offese per la propria onorabilità. Eventualità che non si era minimamente verificata ieri sera, ma comunque il presidente Anzaldo ha fatto intervenire Cantaluppi che in realtà ha soltanto affermato l’utilità degli interventi in aula per sbloccare alcune soluzioni, come sperimentato personalmente per una questione su Lora.

Di tutt’altro tenore l’atteggiamento del presidente del consiglio comunale con la consigliera Lissi del Pd, che subito dopo Cantaluppi – e sulla scorta di quell’intervento che poco aveva di personale e certamente non rispondeva a offese sull’onorabilità – ha chiesto a sua volta di intervenire per fatto personale. “Prima di tutto, allora mi si diano anche le risposte sulle mie domande della scorsa volta”, ha esordito Lissi, subito interrotta da un Anzaldo seccato: “Mi dica in che misura è un fatto personale”.

Lissi però è andata avanti, peraltro con un tema almeno più attinente alla questione degli aumenti Istat per i nidi lungamente trattata dal sindaco: “E’ personale sulla questione Istat – ha replicato la consigliera ad Anzaldo – L’aumento l’anno scorso non è stato applicato perché c’era il Covid e stiamo attraversando un periodo difficile per le famiglie…”.
Anzaldo a quel punto ha bruscamente interrotto l’esponente Pd e l’ha dunque tacitata: “Consigliera Lissi questo non è un fatto personale, no, è un dato oggettivo. Non sovrapponiamo le voci, eh sì, il suo non è un fatto personale”. Amara la chiusura di Lissi rivolta al presidente: “Come si cambia…”.

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10 Commenti

  1. Effettivamente è ineccepibile dal punto di vista formale la posizione del Presidente del Consiglio Comunale. È indiscutibile che l’adeguamento ISTAT è un fatto oggettivo. Come è oggettivo che in Consiglio Comunale nel 2009 non fosse presente nessun Consigliere Comunale di nome Magni Sapere. E per fortuna! Altrimenti qualche maligno potrebbe obiettare che nel 2009 era presente un Consigliere di opposizione “Magni Sapere” e nel 2022, il suo esatto contrario, un Sindaco “Minus Sapiens”.

  2. Avanti tutta Sindaco tutte chiacchere di chi ha preso la tranvata e sono anche invidiosi se lei è amico di Cantaluppi, perché loro di amicizie non ne hanno e non ne sanno coltivare. O con loro o senza di loro. Ogni volta che perdono, cambiano dirigente di partito. Poveretti !!!!

  3. A me pare evidente che Cantaluppi non sia propiamente in minoranza.
    Qualsiasi Sindaco d’Italia vorrebbe avere un capogruppo di minoranza che giornalmente, o quasi, faccia pubblicità alla giunta per tutti i piccoli interventi che vengono fatti in città (ordinaria amministrazione o poco meno).
    E Cantaluppi non può certo inimicarsi la Giunta se vuole continuare la sua campagna elettorale pemanente

  4. La Giuntina rapinese (sono infatti giovani e plasmabili timidoni) si adatta volentieri a parlare con una voce sola, quella ovviamente del Capo, che tra l’altro si dice generosamente disponibile a fare una bella riunione di carattere politico (al di fuori dell’Aula consiliare) per sapere in anticipo i temi rilevanti per l’opposizione in modo da… prepararsi meglio per stopparli, nel merito e nei toni 😂. Simpaticissimo poi Rapinese quando afferma con luminosa ipocrisia: “per semplificare le relazioni affinché ne godano i comaschi”.

    Le difficoltà per l’opposizione sembrano proprio crescere, è augurabile che si impari in fretta a svincolarsi dai tanti bavagli!

  5. Ha ragione Anzaldo: l’aumento Istat non è un fatto personale della consigliera Lissi, quindi è giusto non parlarne.
    E’ un fatto personale delle famiglie che usufruiscono di quel servizio; evidentemente questa giunta ritiene che le condizioni politico-economiche in cui stiamo vivendo siano simili a quelle delle precedenti giunte, pertanto è opportuno proseguire ad applicare gli aumenti Istat.
    Avrei una domanda: “Magni Sapere” è un nomignolo per denigrare la ex-vice sindaco Silvia Magni? Spero di no, al di la delle opinioni personali, sarebbe auspicabile uno stile un pò più professionale e meno denigratorio.

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