Azione-Reazione.
Non ci è voluto molto per scatenare la rigida e precisa controffensiva di partito. L’attacco diretto del segretario generale della Cgil di Como, Giacomo Licata, (“Parla dei migranti come Hitler degli ebrei“) al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, riceve le prime bordate dei colonnelli padani .
Prima le parole del vicepremier su Fb:
Quindi la presa di posizione del numero uno di via Italia Libera:
Tutto raccontato qui:
Licata (Cgil): “Salvini parla dei clandestini come Hitler degli ebrei. Razzista, mi offende
“Sono parole gravissime. I vertici regionali e nazionali della Cgil prendano le distanze da questo individuo e lo rimuovano dall’incarico di Segretario Generale di Como”, accusa il deputato lariano del Carroccio, Eugenio Zoffili, parlando peraltro di “Cgil shock”.
“Nonostante questi attacchi violenti alla Lega e al suo Segretario e Ministro Salvini – prosegue Zoffili – anche da Como continuiamo a lavorare a Roma, in Regione, nei Comuni e #tralagente per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale: prima gli italiani, prima i comaschi.
PRIMA LA NOSTRA GENTE”.
2 Commenti
Non si capisce perchè uno come Zoffili si senta offeso.
Se le due frasi suonano tanto simili, allora il problema sta in chi l’ha detta, mia in chi lo fa notare.
O è stata detta volutamente o c’è dietro davvero parecchia ingenuità da colui che l’ha scritta: in ogni caso che Zoffili se la prenda con l’autore.
Ah, ma l’autore è il suo leader? Allora niente, non sa più con chi potersela prendere..
Io sono dell’idea che lo slogan migliore sia “prima chi merita”.
Infatti, l’idea di penalizzare chi si mette in gioco attraversando il mondo per lavorare e contestualmente aiutare chi sta al paesello in attesa del “reddito di cittadinzanza”, è una porcata ideata dai due partiti attualmente al Governo.
Proprio per questo trovo la similitudine tra Hitler e Salvini poco azzeccata: Hitler era un mostro criminale ma non si può proprio dire che favorisse chi non fosse disposto a tutto pur di lavorare.