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Sciabole a Sinistra: Rifondazione stronca la “Como Coraggiosa” modello Bonaccini-Schlein

Dopo il (velenoso) distinguo di Civitas, anche Rifondazione Comunista chiude la porta alla “Como coraggiosa” evocata da Celeste Grossi sull’esempio dell’impresa di Elly Schlein in Emilia Romagna.
Insomma, a sinistra, nuove e antiche divisioni fanno capolino.

A sinistra si sogna una “Como Coraggiosa” anti destre: autocritica dura e modello Elly Schlein

Elly Schlein già divide la sinistra. Magatti stoppa Grossi: “Como coraggiosa? Sì, è Civitas”

Nel caso di Rifondazione la bocciature hanno motivazioni estremamente nette e sonorivolte ai partecipanti della prima riunione del 13 febbrario. Le pubblichiamo integralmente di seguito.

Carissimi / e, non ci interessa riprodurre a # Como una esperienza come quella di Emilia Romagna Coraggiosa perché:

1.come ci diciamo da tempo, non bastano più le somme algebriche delle forze elettorali per ricostruire una sinistra realmente alternativa.
Dobbiamo essere presenti nei conflitti sociali, fare in quel momento le proposte, lavorare quotidianamente per mutare le condizioni materiali di vita ed estendere i diritti e non semplicemente pontificare in vista delle elezioni, pensando di provare una sensibilità verso le cose che diciamo in campagna elettorale.

2.Come diceva Stefano Lugli , candidato presidente per “L’Altra Emilia-Romagna” a metà novembre “la collocazione dell’Emilia-Romagna coraggiosa nel campo del centrosinistra è un errore perché il PD godrà del sostegno di repubblicani, socialisti, Calenda (foto sotto) , Casini, Renzi, + Europa, Pizzarotti e Italia in Comune, fino a quando ci sono liste civiche di centrodestra. In questo contesto non c’è spazio per lontano avanzare proposte che parlino di uguaglianza, redistribuzione della ricchezza, aumento dei salari e transizione ecologica.

Emilia Romagna Coraggiosa, sostenendo Bonaccini , appoggia un’idea di autonomia regionale in cui le regioni sono in competizione fra loro: l’esatto contrario di quello che vorrebbe e cioè le maggiori risorse dallo Stato per rispondere ai bisogni dei cittadini e rilanciare lo stato sociale.

Appoggiando Bonaccini si sostiene una legge urbanistica che facilita il consumo di suolo e un piano dei trasporti basato su nuove autostrade e sul trasporto privato, quando invece in Emilia Romagna, ma anche da noi, e si preferisce nuove forme di mobilità alternative a quella su gomma e un potenziamento dei mezzi pubblici in modo da farli preferire all’auto.

Insomma, per restare solo su questi temi, e trascurando per un attimo temi drammatici e “divisivi” come l’accoglienza dei migranti, sarebbe come per noi qui nel Comasco andare a braccetto con chi, negli scorsi anni, ha tenuto la libertà di voti sul referendum maroniano sull’autonomia invece di osteggiarlo come si merita o ha promosso e sostenuto opere devastanti e inutili come la famigerata “variante Tremezzina”.

Noi non ce la sentiamo.

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