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Senzatetto, Patrizia furiosa: “Basta supercazzole, igienizzate subito. Non solo quando c’è una mostra”

Giorni di coprifuoco e quarantena per via dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Da tempo però a Como c’è una battaglia per l’igiene sotto i portici dove vivono i senzatetto che non accedono ai posti letto di Emergenza Freddo.

Così, nel momento in cui tutti fanno appello a lavarsi le mani con maggiore cura, l’ex consigliera comunale Patrizia Maesani, prima firmataria con Patrizia Lissi e Barbara Minghetti della mozione poi trasversalmente approvata sull’apertura di un dormitorio permanente in città, invia una lettera fiume in cui chiede al sindaco maggiore attenzione all’igiene nei luoghi dove dorme chi vive per strada.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il testo.

Como ai tempi del Corona.

Sono figlia di un Sindaco che ci ammoniva con la frase “non facciamo pagliacciate, siamo responsabili e, soprattutto, concreti”. Ebbene, ripetendomi come un mantra questa frase non mi accodo alle truppe imbolsite che saccheggiano i supermercati, mettono mascherine improbabili davanti al volto o si lasciano andare all’isteria peracottara dell’Italia peggiore . Quindi, niente pagliacciate perché in momenti di crisi le chiacchiere stanno a zero e le azioni, quelle sì, se mirate e di buon senso, sono le uniche medicine.

Non entro nel merito della palude politica che gorgheggia dalle parti di palazzo Cernezzi. Non entro e poco mi importa, la mia diagnosi e la mia medicina risalgono a settembre 2019.

Ph Carlo Pozzoni

Mi permetto però di dire che non è il momento di crisi isteriche da donnette ed ometti fragili di nervi ma è il momento di risposte serie, concrete, risposte che servono a tutelare e rassicurare i cittadini. Non è questo il ruolo di un’amministrazione comunale in tempi di crisi? Io politico invito il cittadino a star calmo mettendo in atto tutta una serie di azioni mirate, equilibrate e di buon senso e dimostrando che sono sul pezzo, concretamente. Il concreto rassicura più del verbo, anche perché del mero verbo gli italiani ne hanno piene le tasche.

Ed arriviamo al dunque. Nel mese di novembre, in concomitanza con una mostra tenutasi a San Francesco, il Comune ha provveduto a disinfettare più volte quel portico. Finalmente, si disse, dopo un’estate indecorosa fatta trascorrere ai senza fissa dimora ed ai cittadini abitanti o lavoranti nei dintorni, fra i miasmi.

Bene, o forse no, perché di portici da sanificare in città ce ne sono diversi e non è una mostra a dover far innalzare l’asticella sanitaria. L’igiene non è un dettaglio e ciò non dovrebbe sfuggire a chi nella vita fa il medico, l’infermiere, l’operatore sanitario. Oddio, nel 2000 anche la mitica casalinga di Voghera potrebbe avere questa intuizione.

Folata, manata o dormitorio “involontario”: il portone di San Francesco si apre ai senzatetto 

Ora, apprezzo gli appelli alla calma, alla prudenza, al lavarsi le mani, al non tapparsi in casa se giovani e non immunodepressi ma mi chiedo e vi chiedo perché non igienizzare i portici? Nella mia ottica sarebbe opportuno aprire un posto dove dare alloggio ed un bagno a chi dorme attualmente sotto un portico e magari far monitorare la situazione all’interno dei dormitori da personale sanitario al fine di intercettare sintomi e patologie ma comprendo che da questa amministrazioni già ottenere una sanificazione sia un miracolo nonostante che ai vertici cittadini sieda comodamente più di un personaggio della sanità comasca.

Ph: Pozzoni

Non passi il sillogismo aristotelico “portico sporco – coronavirus”, non è il mio pensiero ma come ha scritto sui social un autorevole medico, non ci si ammala solo di coronavirus. Credetemi, la signora Maria è maggiormente rassicurata da una ramazza in azione piuttosto che da una delle tante e stanche conferenze stampa.

Aprica a novembre passava e disinfettava il portico di San Francesco, c’era una mostra in corso. Benissimo. A febbraio, nel pieno di un’emergenza sanitaria che fa? O meglio quali imput riceve dal Comune?

Se ci arriva anche un povero avvocato che l’igiene di questi tempi è una formidabile forma di prevenzione non può arrivarci anche qualcuno dalle parti di Palazzo Cernezzi? E, soprattutto, se giunge un suggerimento di buon senso bisogna sempre cadere nella logica dell’asilo Mariuccia, cioè del guardare alla firma del suggerimento e non alla sostanza?

Prima di rivolgermi alla stampa, ovviamente, ho tentato, come mi è stato a suo tempo insegnato, di rivolgere questo invito in via riservata a chi di dovere e ciò per evitare polemiche inutili. Non ho ottenuto risposta, forse erano tutti troppo impegnati a fare i conti dei consiglieri presenti o assenti in consiglio, ed allora faccio appello alla stampa locale.

Sono tempi difficili, le chiacchiere stanno a zero ed il senso di responsabilità di ciascuno deve prevalere sulle logiche da pollaio e sugli infantili personalismi. Quindi cari signori, ramazza,
disinfettante e magari un po’ di pragmatismo in più e qualche supercazzola in meno.

Cari saluti,

Patrizia Maesani

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3 Commenti

  1. ho avuto a che fare con la Sig.ra Maesani quando era assessore nella giunta Botta, lontana dalle mie convinzioni e idee politiche, ma di una capacità, lucidità e coerenza, come pochi altri politici comaschi, forse ci affidassimo di più a persone del suo livello, a prescindere dallo schieramento, questa città potrebbe salvarsi

  2. Patrizia sei la N. 1!!!
    Chapeau alla tua coerenza e al tuo coraggio, ce ne fossero di più di politici così, a Como è rimasto solo l’Asilo Mariuccia..

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