(foto di copertina Carlo Pozzoni)
Tra un pellegrinaggio verso il Sol Levante, abbondante arte e la consueta (auto)celebrazione ‘maschia’ dell’esistenza, nei suoi sgarbi quotidiani Social da qualche mese non risparmia schiaffi e schiaffoni alla maggioranza capeggiata da Mario Landriscina. Che l’eterodossia sia il pane di cui si nutre quotidianamente, con dosi anabolizzanti di narcisismo sornione, è fatto noto. Ma un attacco tanto sistematico e lucido a un’amministrazione di centrodestra – che poi è il suo centrodestra – è fatto anomalo pure per lui.
“Sarà che con la vecchiaia sono diventato intransigente”, spiega l’ex assessore alla Cultura, orgoglioso e irriducibile berlusconiano della prima ora, Sergio Gaddi. Non vuol far la parte dell’apostata ma, insomma, certo non è un allineato osservante.
Come sta la Cultura a Como?
Come faccio a commentare il nulla? Nulla è già gentile, siamo alla radice quadrata di zero. Solo chiacchiere, promesse, proclami, salvatori della patria. Siamo a zero, è un fatto.
Rossotti (ormai dimissionaria, ndr)?
Non pervenuta. In campagna elettorale hanno rotto le scatole al povero Traglio perché arrivava da Milano, che è un plus, al massimo, poi hanno piazzato l’assessore arrivato da Cuneo vendendola come fosse Marisa Bellisario. Sia chiaro giudico i fatti – nulli – non la persona che non conosco.
C’è una possibilità di salvezza?
Bastava copiassero quello che ho fatto io. Sotto la mia gestione c’erano le mostre, i concerti, gli eventi estivi. Manco sanno copiare questi. E intanto viviamo un costante depauperamento della città.
Il cinema Gloria rischia di chiudere.
Aderirò alla raccolta fondi per l’acquisto della struttura e mi appello perché altri facciano lo stesso.
Uh, lei che aiuta i compagni rossi?
Ho sempre lavorato molto bene con l’Arci. Il Gloria è patrimonio della città e la cultura si difende a prescindere. Mettere barriere ideologiche sarebbe ignorante.
Alla fine lei va più d’accordo con la Sinistra.
Vero c’è simpatia umana. Il male assoluto sono i Cinquestelle.
Gaddi, non mi starà mica diventando comunista?
Sono un anticomunista viscerale.
Diciamo, medio progressista.
Un liberale sociale, meglio.
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