Spira vento freddo sul possibile ingresso di Anna Veronelli nella coalizione di centrosinistra che appoggia la candidata sindaco Barbara Minghetti. Ieri sera, dopo il nettissimo altolà della capogruppo del Pd Patrizia Lissi, enormi perplessità sono state espresse anche nella riunione di Italia Viva, componente assieme ad Azione, +Europa e Volt, della lista Agenda Como 2030.
Da quanto si è potuto apprendere, in linea con quanto già espresso da Lissi per il Partito Democratico, pesa come un macigno il passato di centrodestra purissimo di Veronelli, volto storico di Forza Italia fino a una settimana fa, assessore per due volte nelle giunte guidate da Stefano Bruni, oppositrice accanita dell’esecutivo guidato da Mario Lucini, presidente del consiglio comunale di Como per praticamente tutto questo mandato Landriscina e per lunghe settimane addirittura in lizza per diventare la candidata sindaco del centrodestra.
L’obiezione largamente condivisa dai componenti di Italia Viva è che troppo fresca, troppo poco condivisa e concertata con i partiti del centrosinistra, e ancora senza alcun accenno pubblico al di là dell’ormai celebre incontro personale con il leader di Azione Carlo Calenda, è stata la “conversione” di Veronelli. Ma c’è anche di più: pare che tra i renziani sia emerso chiaramente un altro aspetto. Al di là della non condivisione in generale dell’eventuale candidatura nelle fila del centrosinistra di Veronelli – cosa su cui, però, al limite, una mediazione della candidata sindaco Barbara Minghetti potrebbe rivelarsi utile – il no assoluto e categorico sarebbe stato espresso dai renziani su qualsiasi ipotesi di assessorato o comunque di ruolo istituzionale destinato all’ex assessore della giunta Bruni (naturalmente in caso di eventuale vittoria). Questo aspetto sembra veramente impossibile da superare, e probabilmente non solo in Italia Viva.
Ad ogni modo, come si diceva, ciò che un po’ tutti, nella coalizione, attendono è anche una parola di chiarezza sulla vicenda da parte di Minghetti, con cui pare impossibile che Veronelli non si sia consultata prima di sganciarsi dal centrodestra. L’occasione, comunque, arriverà a brevissimo: lunedì è prevista una riunione di coalizione del centrosinistra e il tema Veronelli sarà sul tavolo. I venti contrari a un suo ingresso in lista (con Azione, nel caso) appaiono la larghissima maggioranza, il muro su qualche possibile incarico post-voto sempre altissimo, ma l’esito finale ancora non è scritto.