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“Sindaco, sulle scuole che ha deciso di chiudere a Como non cadiamo nel tranello. Lei ribalta la realtà”

Dopo l’ultimo consiglio comunale, in cui è affiorato come sempre il tema della chiusure delle scuole a Como decise dal sindaco Alessandro Rapinese, il Pd torna sul tema con una nota diffusa oggi, venerdì 7 novembre.

Il testo di seguito.

In uno dei suoi classici, maldestri tentativi di ribaltamento della realtà, il Sindaco di Como, in Consiglio Comunale, ha risposto alla preliminare precisa e circostanziata del consigliere comunale Stefano Fanetti sulla scuola Corridoni, provando a sostenere che le opposizioni stanno solo criticando il piano presentato dall’amministrazione, senza indicare una direzione.

Davvero surreale: il sindaco vuole decidere tutto da solo, e poi si lamenta di non avere proposte concrete dalle opposizioni. 

Peraltro, per ogni scuola coinvolta, in realtà noi abbiamo fatto delle proposte alternative, come lo hanno fatto i Consigli d’Istituto: proposte volutamente non ascoltate dall’attuale amministrazione.

Senza cadere nel tranello del sindaco, aiutiamolo e rispondiamo ad una domanda interessante: ha senso proporre singolarmente quali scuole chiudere? Come se stessimo giocando a Monopoli? Risposta breve: No

Perché non funziona così.

Non è il PD da solo a dovere dire e decidere quali scuole chiudere o accorpare.

Non è nemmeno il sindaco da solo.

Una riorganizzazione non può essere calata dall’alto, con prepotenza.

Serve invece un percorso di concertazione, condiviso con tutti gli enti e le figure coinvolte.

Dai consigli d’istituto, alla direzione scolastica, al Provveditore, al Consiglio Comunale, ai sindacati, ai genitori.

Tutte realtà che erano e sono pronte a sedersi ad un tavolo serio – come avevamo proposto – e a progettare il futuro dell’istruzione di Como. Tutte realtà che il sindaco ha invece deciso di non ascoltare e di insultare, sperando di trasformare un tema strategico in una rissa da bar.

Ne prendiamo atto, e saremo pronti, nel 2027, a tornare a fare programmazione e progettazione, quello che questa amministrazione non sta facendo.

Con l’aggravante e la conseguenza, che pesa sulle famiglie, di dover ricorrere al TAR, con costi significativi. 

E mentre l’amministrazione usa i soldi dei cittadini per gestire le battaglie legali in cui si trova per la propria incapacità politica, sono ancora gli stessi cittadini a dovere spendere di tasca propria.

Come Partito Democratico, ci impegniamo quindi ad essere al fianco dei ricorrenti e dei comitati, aiutando in maniera concreta nelle raccolte fondi esistenti – proprio ieri è stata attivata una raccolta fondi per il ricorso al Tar sulla scuola Corridoni – e in quelle che verranno.

Aiutiamoci ed aiutiamo il futuro di Como.

Daniele Valsecchi, segretario cittadino PD Como

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