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Skaters multati, Minghetti: “Noi l’idea per lo skate park a Como l’abbiamo. Ed è condivisa”

La vicenda degli skaters multati a San Francesco – dove il piazzale antistante l’ex chiesa è da anni utilizzata dagli amanti della disciplina – riapre il dibattito sulla questione in prospettiva futura.

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Un tema che aveva tenuto banco anche nella recente campagna elettorale per le elezioni comunali (l’attuale primo cittadino Alessandro Rapinese proposte uno skate in piazza Roma, ma ora sembra intenzionato a realizzarlo al Belverdere; Civitas ipotizzò le aree della Ticosa e dell’Ippocastano) e che ora viene rilanciato dall’ex candidata sindaco e ora consigliere comunale di Svolta Civica, Barbara Minghetti.

Commentando la notizia della multa, Minghetti ha sinteticamente rilanciato quanto già avanzato in campagna elettorale: “Noi abbiamo un ‘idea. Condivisa peraltro”.

Il riferimento alla condivisione riguarda il fatto che, la scorsa primavera, fu Chiole comics, fumettista e skater comasco, con vignette realizzate di suo pugno, a rappresentare il progetto poi sposato da Minghetti e dal centrosinistra.

“La proposta, nata direttamente dai giovani skater – spiegò l’allora candidata sindaco – è quella di dare nuova vita ad uno spazio ora inultilizzato, la parte posteriore dell’autosilo Valmulini, e creare uno skate park interamente coperto e riparato (rendendolo una perla rara del territorio). Un modo nuovo di sfruttare uno luogo con tantissime potenzialità e in cui gli skater di tutta la provincia (e non solo) possano condividere momenti di sport, aggregazione e socialità”.

Come detto, però, l’orientamento dell’amministrazione oggi sembra diretto sull’area del centro sportivo Belvedere, con l’ipotesi Piazza Roma ormai sullo sfondo.

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8 Commenti

  1. Magari il problema fosse solo lo spazio dove praticare lo skate o, come pensa forse il nostro Sindaco, la trattativa con il Calcio Como per la concessione dello Stadio. In città la situazione degli impianti sportivi è complessivamente drammatica. Oltre a problemi datati, la chiusura di Muggiò e quella delle piscine, recentemente l’attuale Amministrazione ha chiuso anche la palestra di via Giulini. In città, ormai, non ci sono più impianti sportivi. Per far sport bisogna andare al Pala Sampietro a Casnate che, pur di proprietà del Comune, è stranamente utilizzato quasi esclusivamente da squadre di Cantù, o alla palestra di via Giussani a Rebbio, occupata principalmente da una sola delle ASD di Como, o chiedere ospitalità, ove possibile, nei paesi limitrofi. Non sono tanto preoccupanti le chiusure che per molti casi sono più che motivate, è molto preoccupante l’assoluta mancanza di programmazione dei lavori necessari alla loro riapertura. Chiudere a tempo indeterminato senza specificare quando riaprire significa non avere uno straccio di programma o, peggio, non ritenere il problema così importante da dedicare risorse sia umane sia finanziarie. Aspettiamo, come molti suggeriscono, i risultati del nuovo corso ma le premesse sono sempre meno rassicuranti.

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