Clamorosa spaccatura – la prima pubblica, almeno a memoria – nella lista “Rapinese Sindaco”, che perde un tassello finora essenziale. Ada Mantovani (770 preferenze, la più votata alle elezioni del 2017), da sempre uno dei volti simbolo e più apprezzati della formazione civica, ha infatti comunicato in consiglio comunale l’addio al gruppo. Uno strappo devastante rispetto alla granitica solidità della lista e anche inaspettato.
La stessa Mantovani, nel suo discorso in aula quasi spezzato da una commozione vicina alle lacrime, ha però spiegato (non senza evidente rammarico per questo esito) le ragioni del divorzio politico.
Decisive, in ultima analisi, le divergenze con Alessandro Rapinese e il resto della lista sui temi sociali, in particolare la volontà di Mantovani di sostenere la mozione trasversale che chiede un nuovo dormitorio permanente in città. Documento che, però, non ha trovato il consenso del resto del gruppo.
Di seguito, il testo del discorso pronunciato da Ada Mantovani in consiglio comunale prima di abbandonare l’aula per la commozione quasi incontenibile.
Questo momento mi rimarrà impresso per lungo tempo.
Sì, perché è con profondo dispiacere che, d’intesa con il mio ormai ex capogruppo Alessandro Rapinese, comunico la mia uscita dal Gruppo Rapinese Sindaco e il mio ingresso nel Gruppo misto, rimanendo all’opposizione.
Da questo momento si interrompe per me un percorso politico importante, fatto di tanti progetti, idee, proposte, confronti, sfide e obiettivi ancora da raggiungere o forse ormai maturi.
E le ragioni di questa decisione non risiedono nella valenza dell’azione politica della Lista Rapinese Sindaco, nella quale credo ancora, così come nelle capacità amministrative dell’intero gruppo, ma nella diversa visione, che ci separa, su alcuni temi legati al mondo del sociale, e nello specifico, mi riferisco, in questo momento, alla proposta di apertura di un nuovo dormitorio a Como.
La mia volontà di adesione alla mozione (qui il resoconto, ndr) non è stata accolta!
E se quindi, oggi, la mia permanenza in lista viene vissuta come un ostacolo all’espressione di una volontà politica compatta su temi ritenuti strategici e sono venute meno le condizioni per un confronto sereno e per la condivisione di un progetto futuro, mi allontano, con rispetto, conscia di non poter aderire ad un indirizzo politico “intimamente” distante, su certi temi, dal mio più profondo “sentire”.
Siamo fatti di sensibilità, di esperienze di vita, e di relazioni umane che non riesco a reprimere per motivi politici: ci sono temi legati alle persone, alle marginalità rispetto ai quali non posso esprimere pensieri che non sento miei!
Grazie Alessandro per avermi coinvolta in questi anni nel tuo progetto politico, è stata la più bella esperienza in ambito amministrativo che abbia vissuto, e grazie ai miei preziosissimi colleghi di Lista, Fulvio e Paolo, per i tanti e intensi momenti di confronto che abbiamo condiviso, e per l’amicizia nata con tutti voi.
Ora, sinceramente, non so più cosa mi aspetta. Non ho più la certezza che il mio agire politico in “solitaria” possa ancora avere efficacia, voglio comunque provarci, nella misura in cui ciò avrà senso, con lo stesso impegno e la stessa passione con le quali ho cercato sino ad oggi di onorare il mio mandato, rispettando con riconoscenza il voto di tutti gli elettori che mi hanno accordato la loro fiducia.
Grazie a tutti.
12 Commenti
Purtroppo, ho letto solo qualche giorno fa, su quel giornalino di Como, un suo bel articolo che si condivide oramai in molti qui a Como, dove, comunque sia la maggioranza scelta alle urne, l’assetto urbanistico rimane bloccato nel bene e nel male, da oltre 50 anni e più, senza nemmeno una progettazione futura x le prossime generazioni, come avviene oramai nei più piccoli borghi d’Italia! Sono state comunque fatte tante proposte, come si sa, perchè non si può solo criticare, sia da illustri competenti che da cittadini comuni (non ci sono più le circoscrizioni), ma non viene ascoltata mai alcuna rimostranza ( dietro il Valduce, ad es. è diventato il 2 girone del traffico e non le dico a Natale, v.le Lecco, ma tanta gente… qui, abita in via Ferrari, e quindi perchè preoccuparsi etc etc) Veramente, se non ci fosse venuto ad abitare Clooney sul lago, che dobbiamo tanto ringraziare, qui, non si sarebbe visto nemmeno un turista etc etc. Ecco, più o meno tutto qui, ma mi dispiace tanto che si dimettono sempre le persone più valide e competenti, in ogni campo si voglia cambiare anche solo una piccola cosa, un po più umana!
Credo convintamente che l’argomento dormitorio sia stato uno spunto, mentre la decisione di Ada Mantovani possa riferirsi maggiormente a una questione di metodo nella gestione dei rapporti all’interno del gruppo politico cui apparteneva. Non sono così esperta di politica appunto, ma prenderei anche io le distanze se qualcuno mi impedisse di essere coerente alla mia etica, per ragioni altre e che io non possa ritenere mai superiori all’etica e alla morale. Non è per un argomento solo che un’unione si spacca, ma è più per divergenza di vedute sul metodo di gestione di momenti di attrito.
Chi porta cambiamento sopratutto coloro che non rimangono abitudinari politicamente portano innovazione sociale e difesa del bene pubblico. Nulla viene distrutto tutto viene rigenerato.
Brava Ada
Mi sono sempre chiesto come facessero a stare insieme Mantovani e Rapinese. Probabilmente fino ad ora proprio perchè diversi ma complementari. Da ora invece la diversità (soprattutto su questioni etiche) è risultata non più compatibile
Ada sindaco, o sindaca, se lo preferirà. Finalmente una speranza per la città.
Non penso che la Mantovani voglia proporsi come sindaco in concorso con Rapinese. Almeno finchè rapporti sono buoni. Ma penso anche che non sia neppure sua intenzione. Poi in amore guerra e politica, tutto è possibile….
Lo penso anch’io… Ma per il bene della città un pensierino le chiederei di farcelo….
Ducetti
Ormai la politica comasca e nazionale si basa sempre più sui duetti del quartiere e non tiene conto delle varie sensibilità del corpo elettorale! Grande rispetto per chi ha il coraggio di rompere questi schemi tipici del ventennio.
Chapeau
Ha fatto benissimo.