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Su Rapinese l’accusa più amara di Moretti: “Como per noi sindaci del territorio non è più un riferimento”

Avrete seguito in questi giorni il pesantissimo scontro tra il sindaco di Como Alessandro Rapinese, che punta a creare una lista per le prossime elezioni provinciale e per questo sta scrivendo ai consiglieri dei vari comuni per trovare seguaci, e il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, che sul quotidiano La Provincia ha bollato il primo cittadino come “il nulla assoluto, un incantatore di serpenti che bada solo al suo ego smisurato”. Ai due contendenti diretti, oggi sono state affiancate anche le voci di altri 5 sindaci (Erba, Cernobbio, Mariano Comense, San Fermo e Lipomo) che hanno confermato il sostanziale azzeramento dei rapporti con il capoluogo per l’atteggiamento di Rapinese.

Ebbene, in questo quadro, via social ha voluto esprimere il proprio parere anche il sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti. Il quale, se possibile, ha ulteriormente rincarato la dose con l’accusa forse più grave che si può muovere a un comune capoluogo di provincia, ossia aver appunto abbandonato completamente quel ruolo. Di seguito, ecco le amare parole del sindaco di Olgiate.

Grazie al Presidente Fiorenzo Bongiasca per aver fatto emergere il ‘problema Como’ e concordo con gli interventi dei sindaci della provincia che si sono fatti portavoce del disagio di tanti.

Non è una questione di destra, sinistra o centro ma di rapporti istituzionali da coltivare tra Sindaci che sono sempre esistiti, sempre esisteranno e che permettono di lavorare assieme anche senza la parola “inciucio” usata a sproposito troppe volte.

Il Comune di Como, al di là del suo rappresentante pro tempore (non siamo eterni) è sempre stato punto di riferimento per noi Sindaci del territorio comasco, per confronto sui temi e per portarli sul tavolo dei comuni capoluogo. O anche per le macro questioni che interessano tutti, dalla sanità all’acqua, da ATO ad ASST.

Oggi non è più così, ma ce ne faremo una ragione lo stesso e andremo avanti a lavorare come abbiamo sempre fatto, tra di noi e con i rappresentati delle istituzioni provinciali, regionali e del governo centrale.

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13 Commenti

  1. Rapinese, non è un riferimento x il sindaco di Erba! Conosco molto bene la città , da quando è stato eletto, Erba si può definire DEGRADO TOTALE in tutti i sensi! Dalle piccole cose alle grandi! È un sindaco ‘deciso dai piani alti’, messo sulla poltrona! Assente completamente, diverbi con i suoi dipendenti(alcuni sé né sn andati)! Certo , il non fare, non commette errori! Il Rapi sta governando con impegno e determinazione la sua città! È solo invidia, avanti tutta!

  2. Presidente Bongiasca ma cosa ha fatto lei per il territorio di così ecclatante ? Invece di criticare si faccia un esame di coscienza per aver scelto di negare quel confronto costruttivo che un vero amministratore dovrebbe possedere scavalcando le logichi di partito che hanno compromesso quel dialogo tra Provincia e comune capoluogo che invece non si sarebbe mai dovuto abbandonare per il bene della collettività che emerge solo sotto le elezioni. Altro che combinare cene invitando solo gli amici per concordare le strategie per eludere chi di fatto loro malgrado, non si poteva e non si può eludere. Finiamola con gli editti e chi deve si rimbocchi davvero le maniche e la smetta di lanciare strali e maledizioni fini a se stesse. Tutto questo perché non si può gestire un uomo coriaceo , senza bandiera ed incorruttibile come d’abitudine tra i partitelli. Si arrendano all’evidenza che finalmente è arrivato qualcuno che vuole bene davvero alla città di Como. La finiscano i portavoce che devono solo dire ciò che la casacca impone e si guardino allo specchio.

  3. Ma mi faccia il piacere… Ricordo ai tempi di Lucini quando c’era da lottare per la gratuità della tangenziale di Como i sindaci che si spesero in prima persona si contarono sulle dita di una mano, massimo due. Tutti guardano al proprio orticello (a cominciare da S. Fermo che è il più scandaloso), altro che collaborazione!

  4. Mi sbaglierò, ma io a questa idea di una lista Rapinese per conquistare Villa Saporiti non ci credo per niente.
    Rapinese sa che il suo regno è la città murata; affidandosi al suo ineguagliabile talento da imbonitore si è allargato fino a conquistare i quartieri, che si sono sentiti lusingati dalla corte del ragazzo di città, salvo poi farsi chiudere scuole e servizi.
    A Rapinese non serve vincere il governo della provincia. A lui serve perdere. E perdere male, scaricato da tutti, così da poter dire che tutti gli vogliono male e che è l’unico diverso in un mondo di inciucioni.
    Insomma, ha bisogno di alimentare la narrazione dell’accerchiamento e il suo definirsi per differenza.
    Per vendere come eccezionale la sua normale amministrazione e come eroica la sua resistenza contro tutto e contro tutti.
    E a tanta gente verranno gli occhi a forma di cuore.
    Arrendiamoci, il Rapi sa come si fa.

    1. Sante parole, il vittimismo elevato a sistema a cui seguono pedissequamente, per non dire a gregge, i commenti dei suoi adepti…si’ almeno su questo lui sa bene come si fa , purtroppo spiace per chi non si rende conto dell’’artifizio comunicativo.Che poi sarebbe da verificare se si tratti di abilità comunicativa oppure di narcisismo egocentrico….la prima può essere una virtù la seconda e’ un problema

    1. Mah in 11 anni da sindaco ho incontrato ben 3 colleghi della Città ed onestamente nessuno ha mai esercitato il ruolo di aggregatore o porta bandiera del territorio. Vedi pedemontana e vedi Como acqua.

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