“Como non è una città né per bambini, né per famiglie tra parchi chiusi e giochi spariti”. Svolta Civica segnala la condizione di molti spazi verdi di Como, dove i giochi per i più piccoli sono sovente malandati o assenti.
“Abbiamo perso anche i parchetti del lungolago (passeggiata Zambrotta) e dei giardini a lago, e non si è pensato a riposizionare i giochi rimossi per poter fare i lavori – denunciano la consigliera comunale Barbara Minghetti e Giovanni Frassi – Perché non pensare a un posizionamento temporaneo a Villa Olmo, in Via Anzani o al Parco Traù?”.
“Che città sta diventando Como? Non per i bambini, né per le famiglie – ribadiscono gli esponenti di Svolta Civica – Ma nemmeno per gli sportivi, tanto meno per gli anziani. Forse neanche per i turisti, che godono delle meraviglie della natura del lago, ma non di servizi dedicati a loro, o da condividere con i residenti”, concludono Minghetti e Frassi.
8 Commenti
A Como ci sono tantissimi spazi che si potrebbero usare x posare i giochi dai giardini a lago luogo simbolo e intoccabile, v.levarese, villa olmo, giardini a villa geno, e tutti quei parchetti in centro città, fatti apposta per i bi.bi , anziani e cittadini tutti. Occorrono panchine comode ,fontanella acqua, giochi decenti, e controlli di polizia.
Barbara hai perfettamente ragione riguardo ai parchi per bambini, inviterei il sindaco a vedere il piccolo parco che è stato inaugurato in via Crispi :tutto in discesa con lo scivolo che è stato messo sempre sulla pendenza quando una bambino scivola sopra va a finire di consequenza contro la rete di recinsione
Ciao
Enrica
Un vero schifo!,da sempre!
I bimbi non votano,i genitori e nonni si!
Il motivo e che RN non riesce ad usarli.
Non è vero. Non è nemmeno una città per turisti. È solo un posto dove i turisti vengono. Non c’è alcuna attività culturale, sportiva o ludica organizzata che li richiami. E la città è un rappezzo unico. Frutto di giunte e giunte, sia chiaro, ma tant’è.
Concordo con Comino. Assolutamente vero purtroppo
È la coerenza del Sindaco Rapinese. Lui è contro a qualsiasi iniziativa di aggregazione sociale e culturale. Questa è la coerenza (fascista?) del Sindaco e dell’attuale maggioranza che amministra Como.
Non per i cittadini direi. I turisti non durano eterni, e sì che l’industria della seta dovrebbe aver insegnato qualcosa, quello che si pensa non cambi mai, un bel giorno finisce.