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Taglio dei parlamentari, Currò (M5S) si “smarca” da Guzzetti: “Con Rousseau noi selezioniamo sul territorio”

Hanno inevitabilmente fatto discutere le parole molto dure pronunciate da Giuseppe Guzzetti sui tre parlamentari “desaparecidos” di Forza Italia.

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Oggi sul tema più allargato del referendum sul taglio del parlamentari del prossimo 20 settembre interviene il deputato comasco del Movimento Cinque Stelle, Giovanni Currò, che come ovvio è schieratissimo per il sì (a differenza di Guzzetti che, al di là dello spunto polemico, ha affermato un secco no).

“Grande rispetto per il giudizio dell’Avvocato Guzzetti, che ovviamente condivido rispetto al cosiddetto catapultati nel seggio sicuro – premette Currò – Ciò che però non mi sento di condividere è che con il taglio dei parlamentari si concentrerà ancora più potere sui leader di partito. Vorrei ricordare che il Movimento effettua, infatti, una selezione della propria classe dirigente in funzione del territorio di appartenenza sul portale Rousseau, sotto un rigido codice etico che ovviamente include anche il taglio dello stipendio”.

“Quanto alla selezione degli altri partiti, è chiaro che, qualora il territorio esprima voti solo per candidati del territorio, è inevitabile che i famigerati leader saranno costretti a candidare politici che sono radicati in quella zona – conclude il deputato pentastellato – Per questo è indispensabile che ci sia sempre più una partecipazione alla vita politica da parte dei cittadini, e la direzione del referendum è proprio questa: meno delega e più partecipazione”.

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2 Commenti

  1. Il fatto stesso che si chiami piattaforma Rousseau la dice lunga su quale sia la posizione filosofica dei “grillini”. Suggerirei a quelli, che ci credono ancora, un’attenta e disincantata lettura di un libro straordinario: il Candido di Voltaire.
    L’unico modo per migliorare l’efficienza del Parlamento, anche se non si capisce perché non perseguire l’efficacia dell’azione legislativa, è l’eliminazione del bicameralismo perfetto. Questo è la causa principale della lentezza, a volte esasperante, dell’attività legislativa. Se si dovessero diminuire i senatori e i deputati, la lentezza sarà ancor più esasperante.
    Non so se i “grillini” se ne sono accorti. Credo di no. Il Governo Conte 1 e quello Conte 2 si sono distinti per un eccessivo ricorso ai Decreti del Consiglio dei Ministri e a quelli, ancora meno democratici, Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Di palleggiamenti tra Camera e Senato delle Leggi e degli infiniti emendamenti devono averne visti proprio pochi. Sarà per questo che non si sono accorti che il problema non è il numero dei parlamentari ma quello delle Camere.

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