Clamoroso a Cantù: il sindaco leghista Edgardo Arosio decade, di fatto, dal ruolo in virtù della sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la sentenza del Tar di milano dello scorso febbraio, ha respinto il ricorso sulla nota vicenda dell’appalto aggiudicato dal Comune alla “Zanfrini”, consorzio nel settore pompe funebri in cui ha un ruolo il fratello del quasi ex primo cittadino, Armando, oltre alla cognata, Ornella . Il problema sorse subito dopo le elezioni, giugno 2017. L’amministrazione chiuse il rapporto con l’impresa ma i successivi ricorsi hanno dato sempre ragione al Consorzio.
La Lega in primissima battuta non commenta. Caustico invece il capogruppo del Pd, Filippo Di Gregorio: “Complimenti alla destra cittadina che ha regalato a Cantù un anno di paralisi, e ci prepariamo a un altro anno di rancori”.
Contattato Arosio ha confermato. “Sono sereno – ha detto a ComoZero – mi prendo qualche giorno ma non voglio il caos, il calvario mediatico degli ultimi mesi. Penso seriamente di dimettermi”. Le strade, dopo la decisione del Consiglio, sono solo due: dimissioni appunto, o procedimento di contestazione in consiglio comunale. “Ci sono già passato nei mesi scorsi – dice Arosio – non voglio succeda ancora. Mi confronterò con il partito (Lega, Ndr) ma credo la strada sia segnata”.
Difficile accettare che tutto nasca da una faida famigliare
Ho sofferto molto in questi mesi
Non poteva prevedere la situazione prima di candidarsi?
Nessuno mi ha detto nulla, una volta la norma parlava di ineleggibilità diretta in caso vi fossero parenti del candidato. Oggi si parla di incompatibilità, il Comune ha fatto ricorso in autotutela per alcuni vizi di forma dell’appalto dei servizi funerari evidentemente i giudici hanno ritenuto altrimenti
Intanto i rapporti con suo fratello come vanno?
Abbiamo un padre che non sta bene, siamo due fratelli, uniti da un legame. Il fratello è tuo la cognata non la scegli. Ci unisce il massimo rispetto nei confronti di nostro padre
Se non vi saranno decisioni diverse e Arosio confermasse le dimissioni il Comune potrebbe tornare al voto tra sei, otto mesi. “Mi dispiace, stavamo lavorando bene“