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Tari a Como, durissima Civitas: “Altro aumento, stavolta del 2.5%. E i comaschi pagano per gli evasori”

!Approvata la Tari 2020 con i nuovi criteri introdotti dalla Authority: per i cittadini comaschi novità solo negative. Ma ciò non è dovuto ai nuovi criteri adottati”.

Così accusa in una dura nota la lista Civitas, rappresentata in Consiglio da Guido Rovi e capitanata da Bruno Magatti.

“Presentando le molte novità introdotte dalla Autorità di Regolazione dell’energia, Reti e Ambiente (ARERA) un anno fa così scriveva Rosaria Imparato sulla rivista Money: Si prevedono quindi grandi cambiamenti a partire dal prossimo anno: non solo le bollette dovrebbero essere meno costose, ma la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti dovrebbe nettamente migliorare“, spiegano da Civitas.

Nello stesso articolo, evidenziano ancora: “l’autrice dava spazio alle ragioni della riforma in arrivo, e ci faceva sperare in uno strumento volto all’equità. Si diceva infatti che l’Authority sta lavorando a un modo diverso per combattere l’evasione fiscale di chi non paga la Tari“.

“Cosa succede oggi a Como?”, chiedono dalla Lista.

E rispondono puntando il dito contro la maggioranza: “Il Consiglio comunale di Como ha approvato il nuovo Piano economico finanziario per l’anno 2020, aggiornandolo alle nuove regole introdotte da ARERA. Senza alcuna implementazione della qualità del servizio e a fronte di un anno segnato dalla pandemia, la novità per i cittadini è un deciso aumento della tari pari al + 2,5% (che su va ad aggiungere all”1,5% dei due anni passati portando l’aumento durante la gestione Landriscina-Galli-Caldara a un insopportabile +4%)”.

Inoltre c’è una seconda accusa: “Per quanto riguarda il fronte di coloro che non pagano il documento approvato prevede fin d’ora la cifra di € 604. 595, indicati come “costi relativi alla quota di crediti inesigibili” che viene spalmato su tutti i contribuenti paganti. Su un costo complessivo di € 13.777.450 questa voce pesa il 4, 4% (tutto ciò prescinde dagli “acconti” già deliberati che riguardanti alcune categorie economiche in ragione della grave contingenza economica)”.

Finale in levare: “Questa situazione è figlia dell’inerzia politica della Giunta Landriscina. L’inerzia di non voler trovare nuove soluzioni, di non voler contemplare misure per l’implementazione dell’indifferenziata e del non farsi carico che, con i tempi che corrono, sarebbe stato un obbligo trovare soluzioni per non far spendere un solo euro di più alle famiglie comasche. Ricorre urgente il tema della responsabilità politica e del controllo di gestione dei processi nei confronti dei quali, questa giunta, è completamente assente. Siamo di fronte all’ennesima certificazione di pochezza politica e a pagarne, oggi, sono i cittadini di Como”.

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