Un incontro che definiremmo intimo quello che ha visto protagonista questa sera l’ex premier Enrico Letta, ospite della biblioteca comunale di Como per presentare il suo ultimo libro “Ho imparato” (con l’ex sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni, ora all’opposizione, e il collega del quotidiano La Provincia, Francesco Angelini).
Un arrivo in città nella stessa settimana che ha visto lunedì il bagno di folla del vicepremier Matteo Salvini e che domani vedrà la presentazione di un altro volume, “Un’altra strada”, a firma di Matteo Renzi. Colui che nel 2014 raccolse il gelido testimone alla guida del paese proprio da Letta.
Non sono mancati all’incontro alcuni dei rappresentanti del Partito Democratico comasco; in prima fila il segretario provinciale Federico Broggi.
Hanno assistito alla presentazione anche l’ex consigliere regionale Luca Gaffuri, il consigliere comunale di Como Gabriele Guarisco e diversi militanti del Pd di Como.
“Torno con piacere a Como, l’amicizia mi lega a questo territorio” ha esordito Letta che poi ha trattato i temi più disparati: l’utilizzo dei social media, la Brexit, i Gilet Gialli, la salute dell’Unione Europea e il suo futuro.
Non sono mancate considerazioni sull’operato del governo gialloverde e sulle figure dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “Subito dopo il voto della Brexit Salvini e Di Maio dissero che era stata tracciata una via e che anche l’Italia avrebbe dovuto fare un referendum per uscire dall’Europa. La situazione di stallo da tre anni in Gran Bretagna e il caos delle ultime settimane li ha spinti, forse, a non parlare più di questo argomento. Un filosofo diceva che i populisti hanno un successo immediato, ma i danni sono a lungo termine” ha sottolineato l’ex premier.
Quindi la nota piccata verso Salvini. “E’ stata assurda tutta la questione legata alle divise che continuava a indossare. Portare la divisa significa rischiare la vita facendo il proprio lavoro, credo sia irrispettoso farlo se non si fa parte delle forze dell’ordine. Inoltre chi indossa la divisa deve seguire delle regole e Salvini, come ha dimostrato con la vicenda Diciotti, non lo fa” ha commentato Letta.
Infine una chiosa rivolta a chi ha rivestito la carica di presidente del Consiglio dei Ministri dopo di lui (Renzi): “In molti seguono la filosofia del mondo che comincia quando io divento premier. Non è stata la mia e posso assicurare che non funziona così”.