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Trentasei anni, miliardi di capelli, un sapere sconfinato (talora inutile), genio e sinistra: bentornato Guido Rovi

Trentasette anni a novembre, trecentosettanta miliardi di capelli (almeno), ex consigliere comunale dem nell’Era Lucini (e guest star in Provincia dal 2014), una cultura e un sapere sconfinati (può parlare dei ragni tailandesi come di incisioni rupestri con la stessa naturalezza), una raffinatissima tendenza alla complicazione del pensiero semplice che talvolta sfida le leggi della ragione, della fisica e della pazienza, un’ironia salacissima e a tratti irresistibile, una storia di sinistra-sinistra (ambientalista, con ultimo trittico Pd-Articolo Uno-Civitas) a prova di proiettile, autore di opere grafiche magnifiche, visionarie e incomprensibili ai più, una capacità di lettura della politica con pochissimi eguali nella storia recente della città (se fosse un filtro Instagram sarebbe un mix tra Realista e Pauperista), spirito libero e mente finissima (dunque imprevedibile, geniale; letale quando vuole).

Bentornato a Palazzo Cernezzi Guido Rovi (sostituisce il dimissionario Bruno Magatti da stasera, ndr).

Di seguito, il suo intervento di presentazione in consiglio comunale (che non dice assolutamente niente, ovviamente, come ogni discorso di presentazione).

Buonasera assessori della giunta, buonasera colleghi consiglieri,

Sostituire Bruno Magatti in consiglio comunale è un compito difficile. Ventisei anni di esperienza sono un dettaglio non trascurabile.

Il compito che mi trovo di fronte è quindi assai impegnativo e spero di svolgerlo al meglio, di certo lo farò nel segno della continuità dell’azione politica del mio predecessore per cui di Civitas.

Tornare in consiglio comunale per me è una bella sensazione, nonostante l’emergenza sanitaria in cui tutti noi viviamo.

Ed è un’esperienza nuova questa che inizio all’opposizione.

Opposizione che c’è in questo consiglio comunale, ma che pulsa sempre più vivamente anche al di fuori di questo consiglio. Il mio vuole essere un ruolo di intermediazione delle tante istanze che Civitas sapientemente sta raccogliendo dalle varie anime della città cercandolo di portarle all’interno delle istituzioni.

Per questo nuovo ruolo però per fortuna non sarò solo. Bruno Magatti chiaramente con la sua esperienza e tutto il gruppo di Civitas sono al mio fianco per continuare a rimarcare il nostro punto di vista sulla città di Como, come abbiamo fatto in questi anni del resto.

Civitas è quella realtà politica che abbiamo costruito nel 2017 con e per quelle persone che sebbene reputano importanti i partiti hanno compreso che la politica comunale ha una esigenza diversa che, a volte il partito non coglie e non riesce a percepire.

Il perimetro, volutamente locale, dell’azione di Civitas permette a tutte le persone che operano al proprio interno di sentirsi artigiani nella politica operatori di pensieri ed azioni che costruiscono a misura per la nostra città. Siamo una bottega con tante competenze diverse per una politica genuina priva di ogni retropensiero.

Chiaramente chi mi conosce, forse conosce anche il mio percorso politico, che è stato dentro ai partiti, anche come dirigente regionale, ma nei quali in questa fase non riesco proprio a riconoscermi. Votarli è una cosa, fare una tessera è un’altra.

Spesso la politica intende presentarsi come il nuovo facendo le cose di sempre. Questa è una fase politica invece diversa che richiede uno sforzo differente: vale per Civitas, che si appresta ad articolare la sua azione in modi inediti, così come per l’impegno istituzionale che oggi ricomincio in quest’aula.

Ho appreso che tornerò a far parte come nel mandato precedente della Commissione 2, quella del Ambiente e del Territorio. Su questo tema ora più che mai occorre attenzione.

Credo di non sbagliare se dico che quest’aula ha approvato un regolamento per la consulta ambiente che non ha ancora visto la luce. Mi chiedo che cosa stiate aspettando per attivarla, forse la fine del mandato?

Serve tornare a valutare la qualità, la coerenza e l’opinione delle persone.  Su questo ci sarà la mia più tenace, decisa e appassionata pressione sugli organi di governo della città.

Il mio impegno sarà fermo nel portare in questo consiglio la sensibilità politica che Civitas ha fatto sua: l’applicazione di principi quali l’economicità, l’efficienza e l’efficacia insieme a una visione trasversale con forte predilezione all’equità sociale.

Questi valori descrivono l’interesse generale che siamo qui chiamati ad assolvere. Vorrei continuare, come già ho fatto, a essere stimolo nella convinzione che la profondità delle cose emerga quando sia hanno più punti di vista.

Lo pensavo nel mio ruolo in maggioranza e vale ancora di più adesso all’opposizione, che sappiamo è minoranza in consiglio, ma così non è più fuori da quest’aula, di certo, questo fatto non necessita che sia l’ultimo degli arrivati qui a dirvelo.

E proprio per questo concludo con una domanda al signor sindaco.Lei era informato del taglio delle corse di ASF? Il comune di Como non è forse socio dell’agenzia del trasporto pubblico locale?

Un saluto a tutto ed auguro buon lavoro

Vi ringrazio per l’attenzione
Guido Rovi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Dopo aver letto lo sconfinato panegirico scritto da Emanuele Caso resto davvero sorpreso, meravigliato ed incredulo: ma davvero noi qui a Como abbiamo questo giovane e misconosciuto talento “leonardiano” e non l’abbiamo minimamente sfruttato per risolvere i problemi della nostra città (e magari anche della nostra provincia)?
    Ma dove lo hanno/avete tenuto nascosto in tutti questi anni di carestia?
    Mah…

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